Realizzato Atlante delle cellule celebrali che aiuterà a prevenire e curare malattie neurologiche

Un’iniziativa della National Institutes of Health degli Stati Uniti, per comprendere meglio il funzionamento del cervello umano e ciò che lo distingue da quello dei primati

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Un’iniziativa nata nel 2013 per rispondere alla domanda fondamentale “Cosa ci rende umani” e che ha permesso di realizzare un vero e proprio atlante del cervello dei primati umani e non umani.

Sono stati caratterizzati più di 3mila tipi di cellule celebrali umane che hanno rivelato le differenze principali tra il nostro cervello e quello degli altri primati. L’obiettivo della ricerca è avere una comprensione completa del cervello durante l’interno periodo della vita umana, così da poter prevenire l’insorgere di malattie psichiche e neurologiche causate da malfunzionamenti delle cellule cerebrali. La ricerca è stata pubblicata dalla rivista Scienze il 13 ottobre 2023.

Atlante cellule cerebrali, chi ha partecipato al progetto

Il progetto fa parte dell’Iniziativa BRAIN ed è stato guidato dal gruppo Salk, che nel 2021 ha profilato 161 tipi di cellule nel cervello del topo, per poi traslare la ricerca su più di 500 mila cellule cerebrali provenienti da 46 regioni del cervello di tre donatori di organi umani.

I team dell’UC San Diego hanno utilizzato cellule degli stessi tre cervelli per individuare legami tra specifici tipi di cellule cerebrali e disturbi neuropsichici.

Il Karolinska Institutet e la Yale University School of Medicine si sono concentrati sulla disposizione delle cellule nel nostro cervello durante i primi giorni di vita, mentre il Vriej Universiteit Amsterdam ha cercato di comprendere le differenze tra le frequenze di sincronizzazione degli interneuroni del cervello umano e quello dei ratti.

Una cooperazione tra i maggiori istituti di ricerca medica nel mondo, che ha permesso di raggiungere risultati sensazionali.

Atlante cellule cerebrali, le scoperte fondamentali

Sono molte le ricerche effettuate tra i vari gruppi che hanno permesso di spiegare alcuni disturbi neurologici e di capire come prevenirne la comparsa. Questo grazie alla creazione di una mappa tipologica delle cellule del nostro cervello che permetterà di innestare studi specializzati di ogni tipo. “Probabilmente ci vorranno anni– ha affermato Paolo Vezzoni dell’Istituto di Ricerca Genetica e Biomedica del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell’Istituto Humanitas- per approcciare alcuni problemi aperti di ancora sappiamo poco” ma è un enorme passo in avanti nella ricerca cellulare.

 I primi risultati dell’Allen Istitute in America, ad esempio, hanno permesso di certificare che le cellule cerebrali variano da persona a persona, grazie alla valutazione del tipo cellulare in 75 esseri umani adulti sottoposti ad interventi chirurgici per epilessia e tumori.  Questi risultati hanno dimostrato che ogni regione del cervello è caratterizzata dalla presenza di circa tre mila tipi di cellule disposte in proporzioni diverse.

La maggior parte di queste valutazioni ha permesso di comprendere alcuni metodi per prevenire l’insorgenza di disturbi come la schizofrenia, il disturbo bipolare, il morbo di Alzheimer e la depressione maggiore. Un enorme passo in avanti che permette di sperare nella cura e prevenzioni di queste malattie che affliggono milioni di persone nel mondo, ma che è ancora agli albori.

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