Australia, referendum per i diritti degli aborigeni: il 60% vota No

Anche questa possibilità di terminare le discriminazioni contro le popolazioni aborigene dell’Australia non sta andando a buon fine. Il referendum indetto dal governo laburista non ottiene i risultati sperati

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Un referendum indetto 235 anni dopo l’insediamento britannico in Australia, caratterizzato dalla brutalità e dall’oppressione nei confronti dei popoli indigeni. Una decisione che avrebbe potuto risollevare le sorti dei 700 mila aborigeni ancora presenti sul continente, che rappresentano il 3% della popolazione totale del Paese.

Statua aborigeni

Australia, referendum per porre fine alle promesse non mantenute

Duecento anni di lotte per l’uguaglianza dei cittadini aborigeni, che ancora oggi vivono con salari più bassi rispetto ai cittadini australiani e con barriere di accesso all’istruzione, avrebbero potuto trovare compimento in questo referendum per il cambio Costituzionale. Condizioni di vita che ancora non sono equiparabili a quelle dei cittadini “bianchi” dell’Australia, con un’aspettativa di vita minore di ben otto anni rispetto alla media e con un tasso di mortalità infantile più alto.

Un giorno di votazioni voluto dal governo laburista di Anthony Albanese, che è stato eletto nel 2022 dopo dieci anni di governi conservatori. Un referendum già presentato dal candidato durante la campagna elettorale e che non è finito nel dimenticatoio. Una scelta che avrebbe dovuto ridare i diritti agli aborigeni, veri abitanti dell’isola da ben 65 mila anni, ma che ha incontrato lo sfavore del 57% della popolazione.

Australia, referendum per cambiare la Costituzione

Un referendum costituzionale, il primo in 24 anni, che ha come obiettivo il riconoscimento in Parlamento dell’organo rappresentativo “Voceche si batterà per i diritti della popolazione aborigena. Una scelta che sembra ovvia ma che ha diviso a metà la Nazione australiana.

Secondo i dati preliminari, gli Stati favorevoli alla modifica costituzionali sono quelli di Sydney e Melbourne, mentre si dichiarano contrari Brisbane e Perth.

Il Primo Ministro Anthony Albanese continua a dichiararsi fiducioso, anche se solo il 42% dei 18 milioni di elettori ha votato “. Una sconfitta che sembra ormai assicurata ma che potrà essere annunciata solo dopo lo scrutinio dei voti decisivi delle regioni dell’Australia del sud e della Tasmania

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