Lo scenario in Medioriente preoccupa il governo e impone un rinvio. “Alla luce del peggioramento del contesto internazionale di sicurezza, la conferenza Italia-Africa prevista per il mese di novembre è stata rinviata all’inizio del 2024”.
Questo il comunicato con il quale si annuncia che l’incontro previsto per la presentazione dell’attesissimo Piano Mattei slitta agli inizi del prossimo anno.
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Piano Mattei, il recente attacco di Hamas rischia di provocare ricadute gravissime in tutto il Mediterraneo
L’improvviso intensificarsi del conflitto israelo-palestinese, infatti, ha sconvolto gli equilibri geopolitici mondiali, creando un clima d’instabilità nell’area mediorientale destinato a ripercuotersi su larga scala. Il fatidico “effetto farfalla” non è mai stato tanto reale: il recente attacco di Hamas rischia di provocare ricadute gravissime in tutto il Mediterraneo, non solo a livello politico, umanitario ed economico, ma anche sul piano energetico.
Mentre Israele ordina l’evacuazione di massa dal nord di Gaza, l’Europa si ferma a rivedere le proprie priorità e il progetto di trasformare l’Italia in un “hub energetico” subisce un’inevitabile battuta d’arresto. Il pericolo maggiore, spiega il ministro degli Esteri Antonio Tajani, è l’allargamento del conflitto in Libano e il rischio del verificarsi di una frattura irreparabile nelle relazioni tra l’Occidente e il Medioriente.
Proprio a questo, sostiene il vicepremier Tajani, mirerebbe Hamas, che pare essere supportato da uno dei principali fornitori di gas dell’Italia, l’Algeria, che a partire dal primo semestre 2022 ha rimpiazzato la Russia. Su questo fronte Tajani dichiara di aver avuto un confronto con il ministro algerino e di contare molto “sul lavoro diplomatico che possono fare Arabia Saudita, Egitto, Giordania, Marocco, Emirati Arabi, Turchia, Qatar”.
Piano Mattei, nessuno stop al calendario d’incontri con gli Stati africani
Nessuno stop al calendario d’incontri del governo con i rappresentanti degli Stati africani. Giorgia Meloni, infatti, ha incontrato in questi giorni il presidente della Repubblica del Mozambico, Filipe Nyusi, e il presidente del Congo, Denis Sassou Nguesso, per consolidare i rapporti già avviati con i due paesi.
Per inciso, Mozambico e Congo vantano importanti giacimenti di gas liquefatto entro i propri confini. Nel frattempo, confermate le visite di Antonio Tajani in Giordania e Israele.
Piano Mattei, rallenta ma non si ferma. Le perplessità del mondo politico
Il Piano Mattei rallenta ma non s’arresta. Questo è il messaggio che lancia Palazzo Chigi all’Italia e all’Europa. Non tutti, però, condividono il tiepido ottimismo del governo. C’è anche chi sostiene che la complessa situazione internazionale ha in realtà servito un “assist” inaspettato alla premier Giorgia Meloni, che può tirare un sospiro di sollievo e guadagnare tempo in attesa che il sottosegretario Alfredo Mantovano elabori finalmente una bozza di decreto per il Piano Mattei, ancora sconosciuto ai più.
L’impressione di una parte del mondo politico, infatti, è che il governo non fosse affatto pronto a presentare il proprio progetto entro il termine prefissato. Sembrano arrivare, però, cauti segnali d’incoraggiamento dai tavoli di lavoro e mediazione. Confermati, infatti, i MED Dialogues, che nei primi giorni di novembre trasformeranno Roma nella cornice di riferimento per il dialogo internazionale sui temi più caldi per il Mediterraneo allargato.
Insomma, un rallentamento probabilmente comprensibile, considerato l’attuale contesto geopolitico, che tuttavia non convince del tutto chi già dubitava della concretezza del programma lanciato più di un anno fa dall’esecutivo.
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