In Italia sempre più persone fanno uso di psicofarmaci. Per alcuni potrà sembrare un dato negativo, ma visto con la giusta prospettiva non lo è. Più persone li usano, più persone decidono di curarsi e ammettere di avere problemi mentali. Ad esporre i dati sull’aumento del consumo è stato lo psichiatra Alberto Siracusano, coordinatore del Tavolo tecnico per la salute mentale del ministero della Salute, a margine dell’evento oggi a Roma per la Giornata mondiale della salute mentale.
I dati su psicofarmaci
Stando ai dati di Iqvia è dal 2017 che viene registrato un aumento costante del 2% dei consumi di psicofarmaci. Unico picco, del 3%, si è toccato solo durante l’anno del lockdown. “Questi dati non sono negativi, vuol dire che c’è più attenzione alle problematiche legate alla salute mentale” ha iniziato a spiegare Siracusano. “In Italia, come nel resto del mondo, sono cresciuti i disturbi mentali come la depressione e in particolare a tutti quei problemi riguardanti la sfera emotiva. Negli ultimi tempi abbiamo, inoltre, registrato un aumento netto dei disturbi del comportamento alimentare. La fascia più colpita risulta quella giovane, che vive un disagio profondo e radicato” continua lo psichiatra.
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Lo stigma della malattia mentale
Intorno alla malattia mentale c’è ancora tanto stigma e pregiudizio. La causa risiede nell’ignoranza e dalla mancanza di dibattito pubblico intorno a questo tema. “Lo stigma – spiega Siracusano – è un grande rischio e ostacolo per aderire alle cure. Si pensi solo che il 47% delle persone depresse non assume farmaci e non si vuole far curare per paura del giudizio altrui, di come lo vedrà la società”. È questa la notizia negativa. Tutto il mondo della psicoterapia, psicofarmacologia, il sistema di terapia, sono fondamentali e utili per superare i problemi mentali e non devono essere rilegati alle zone d’ombra del dibattito pubblico.
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