“Italia Viva continua ad allargarsi con l’arrivo di Musolino – dichiara Matteo Renzi, pronto ad accogliere a braccia aperte la new entry nel suo partito – con buona pace di chi vorrebbe vedere la nostra scomparsa politica e non si accorge che ogni giorno cresciamo. Come per le diffamazioni, il tempo è galantuomo”.
Dafne Musolino, senatrice eletta con la lista “Sud chiama Nord”, lascia il partito di Cateno De Luca per passare a Italia Viva. Per niente morbida e comprensiva è stata la reazione del sindaco di Taormina e leader dell’ormai ex partito della Musolino. “E’ stata una coltellata per affossarci” afferma De Luca, che pubblica il suo sfogo in un lungo video su Facebook, registrato nella stanza dell’albergo di Monza in cui si trova per le elezioni suppletive.
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Nel filmato il primo cittadino siciliano, detto anche “Scateno” per il suo carattere “fumantino” e per un linguaggio poco raffinato, racconta di un dietro le quinte avvenuto all’hotel Bernini, nel quale Matteo Renzi avrebbe parlato del passaggio della Musolino: “Se non la prendevo io, la prendeva Calenda. È in cerca di visibilità” – affermava l’ex premier. E nel raccontare la vicenda Cateno De Luca utilizza l’espressione “puttana politica”, un gergale utilizzato da Franco Battiato per identificare quei politici che cambiano spesso sponda.
“Puttana politica”, le dure reazioni alle parole di De Luca
Superfluo dire che tali parole abbiano provocato durissime reazioni. “I legali del partito citeranno in giudizio De Luca – ha affermato Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Itali Viva – e il risarcimento sarà devoluto a un’associazione di vittime della violenza sulle donne. Siamo sicuri che questo modo di fare di De Luca porterà rapidamente altre formazioni politiche a interrompere i rapporti con chi insulta le donne – aggiunge Paita – e usa la violenza verbale come stile di comunicazione”.
La contro-querela di De Luca
“Raffaella Paita chieda a Matteo Renzi perché ha trattato Dafne Musolino come “merce di scambio” durante il tavolo all’hotel Bernini – afferma Cateno De Luca in contro risposta – Sulla Boschi e sulla fantomatica affermazione di “sculettatrice” smentisco categoricamente. E’ in atto un’allucinante campagna diffamatoria organizzata nei miei confronti da Matteo Renzi, per vendicarsi per il mio no al suo Centro. Come ho già ribadito: presenterò querela“. Dunque secondo il sindaco di Taormina, Renzi ha cercato la senatrice sia per ottenere l’esenzione dalla raccolta delle firme in vista delle prossime elezioni europee, sia per indebolirlo in vista di un incontro per il “Centro”, che si doveva svolgere ieri e avrebbe visto la partecipazione dello stesso De Luca, oltre a Renzi, Fioroni e Moratti: Per De Luca quella di Renzi è stata “una porcata“.
La risposta di Musolino
Dal canto suo Musolino ha così spiegato il cambio di bandiera: “Una scelta che faccio in continuità del progetto di cambiamento – spiega la senatrice – in nome del quale sono stata candidata ed eletta. Con Italia Viva si sono create le condizioni per un progetto politico di ampio respiro, il Centro, che possa dare risposte a tutti gli elettori che non si riconoscono nella polarizzazione – ha concluso Musolino – dei partiti a cui stiamo assistendo”.
De Luca, “Mi sento come un padre tradito dalla figlia”
“A Dafne Musolino non dico nulla – controbatte Scateno – se non ricordarle che l’ho conosciuta quando aveva circa 280 voti e l’ho fatta eleggere al Senato con oltre 260mila voti. Sì è vero – ammette il sindaco di Taormina – sono umano e mi sento come un padre tradito dalla figlia, ma la vita va avanti. Detto ciò – conclude – le auguro il meglio“.
“Chi pugnala gli altri si deve aspettare la pugnalata“, arriva in sordina il commento di Dino Giarrusso, pronto a togliersi qualche sassolino dalla scarpe in seguito a svariati dissidi avutoicon il leader di “Sud chiama Nord”, andato via dopo aver fondato insieme il partito.
Dopo i risultati delle urne di Monza sapremo dire se tutte queste polemiche abbiano portato la giusta dose di importanza e visibilità.
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