Le parole di Sergio Mattarella evocano il 1939: “Se l’Ucraina cadesse assisteremmo a una deriva di aggressioni ad altri paesi ai confini con la Russia e questo condurrebbe a un conflitto generale e devastante“.
Il presidente della Repubblica riflette sul fatto che dopo venti mesi dall’invasione militare russa dell’Ucraina non esiste ancora la consapevolezza che la difesa di Kiev è la difesa dell’Europa. Anzi, i tentennamenti sull’invio delle armi da parte di alcuni Stati dell’Ue rappresentano un blocco nella salvaguardia dell’Unione stessa.
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Mattarella: il vertice a Porto
La guerra in Ucraina resta in vetta all’agenda dell’Unione Europea. Nel vertice con i presidenti non esecutivi Ue a Porto, Mattarella ribadisce il supporto a Zelensky facendo leva su quel poco di energia e di risorse rimaste ai Paesi, ormai stanchi dal conflitto. “E’ necessario che l’Ue mantenga con determinazione e compattezza il sostegno all’Ucraina. Accanto – e al di là – della doverosa solidarietà all’Ucraina, sostenendola scongiuriamo il pericolo di un conflitto dai confini imprevedibili” afferma il presidente della Repubblica.
Certo è che la guerra non è al termine: l’attacco a Kharkiv da parte delle forze armate russe ne è la conferma. L’ennesimo appello di Zelensky per avere nuove armi arriva inesorabile e la freddezza da parte degli alleati comincia a farsi sentire. Gli Usa, la Slovacchia, la Polonia sono ai limiti della pazienza ma Mattarella sul tema è categorico: “Ci sono tante vite stroncate, tanta distruzione, immani risorse finanziarie bruciate in armamenti, ma stiamo facendo tutto questo per la tutela della pace mondiale“.
Mattarella: “Ue, elemento di garanzia della libertà”
Elogiando il valore di quanto rappresenta l’Unione Europea, il Presidente della Repubblica la definisce come: “Elemento di garanzia della libertà e dell’indipendenza dei popoli che appartengono e che desiderano farne parte. E questo rafforza come tema all’ordine del giorno l’allargamento all’Ucraina, ai Balcani occidentali alla Moldova e, quando sarà il tempo, alla Georgia“.
Per Mattarella la pace è quindi il primo obiettivo. L’auspicio sarà quello di arrivare ad un’intesa tra Russia e Ucraina quanto prima: una pace giusta, non effimera.
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