Israele, continua la guerra contro Hamas: oltre 23mila palestinesi uccisi

Sono 23.708 i palestinesi uccisi e 60.005 quelli feriti dal 7 ottobre. A riferirlo è il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas. Sale il bilancio delle vittime nella guerra tra Israele e Hamas

Redazione
172 Min di lettura

All’alba del 7 ottobre, il braccio armato del movimento palestinese Hamas ha lanciato un’operazione senza precedenti: centinaia di missili vengono sparati da Gaza verso Israele. E’ l’inizio dell’operazione che Hamas chiamerà: Tempesta Alaxa, che si abbatte sul territorio israeliano nel giorno del riposo ebraico, lo Shabbat. Droni armati di esplosivo colpiscono le torri di guardia e i sistema di controllo lungo il confine con la Striscia. Decollano i deltaplani d’assalto e i sabotatori atterrano oltre a barriera. In altre zone meno controllate le barriere vengono distrutte con i bulldozer premettendo l’ingresso dei miliziani

Indice
Israele: il bilancio della guerraDrone israeliano su Beirut, morto alto funzionario HamasHaniyeh, “aperto” ad un unico governo per Gaza e la CisgiordaniaRaid sulla sede della Mezzaluna Rossa a Khan Younis, 5 mortiL’esercito israeliano trova missili in abitazioni nel centro della StrisciaL’appello dell’IranNetanyahu impegnato a trovare un nuovo accordo per gli ostaggiLe pressioni dell’occidente per la treguaIsraele: “La guerra continua contro Hamas”Ministro della difesa israeliano: “Il conflitto si avvicina alla conclusione“Egitto e Mauritania hanno richiesto una sessione speciale dell’Assemblea OnuMeloni: “Ue gioca ruolo importante”Guerra Israele-Hamas: per l’Onu la catastrofe è sempre più vicinaGuerra Israele-Hamas: la telefonata tra Netanyahu e PutinGuerra Israele-Hamas: l’allarme dell’OnuRaid a Jabalya e mezzi in avanzamento su Khan YunisTrovata mappa di una base di Israele compilata da spia HamasL’appello a NetanyahuLa tregua è finita e le bombe tornano a cadereIl nuovo obiettivo di Israele: i capi di Hamas rifugiati all’esteroLa tregua si avvicina agli sgoccioliL’attentato a GerusalemmeFonti Gaza: ucciso il piccolo Kfir insieme alla madre e il fratelloIsraele deve ancora confermare la notiziaHamas: “libereremo gli ostaggi con passaporto russo”Cinque giorni di cessate il fuoco, ma lunedì riprendono i combattimentiBiden contro la violenza di HamasIl nuovo accordoLe parole di BorrellNetanyahu: il piano per gli ostaggiTerzo giorno di tregua: continua il rilascio degli ostaggiSecondo giorno di tregua a Gaza: Hamas ha liberato 24 ostaggi, Israele 39 Completato il primo scambio prigionieri tra Hamas e IsraeleMedia: “I 13 ostaggi sono in Israele, verso gli ospedali scortati dall’esercito”Ostaggi thailandesi rilasciatiLa tregua di quattro giorniHamas conferma, tregua con Israele da domani alle 7Arrestato direttore di Al-ShifaSlitta accordo su ostaggi, rilascio non prima di venerdìNetanyahu convoca un gabinetto di guerra sugli ostaggiVicini ad un accordo per la treguaIl tunnel sotto l’ospedale Al-shifaOltre 16mila palestinesi uccisiGaza: evacuati pazienti da Al-ShifaNetanyahu ammette: non riusciamo a ridurre vittime civiliGaza, Blinken: detto a Netanyahu che non può esserci occupazioneCorpo della soldatessa Marciano era vicino ospedale ShifaIdf in ospedale al-Shifa, consegnati alimenti per bambini e incubatriciIdf: “Nell’ospedale Al-Shifa operazione precisa e mirata”Joe Biden e l’ottimismo sul rilascio degli ostaggiEsercito Israele: scovato tunnel di Hamas sotto la moschea a GazaHamas non controlla più Gaza, preso Parlamentoal-Shifa, altri 32 morti, 150 cadaveri attraggono caniIsraele trasferisce incubatrici in ospedale al-ShifaOspedali trasformati in luoghi di resistenza da Hamas, Biden: “Proteggiamo Al Shifa” Gaza: uccisa una dipendente Unrwa, il totale sale a 102Re Abdallah, con violazioni Israele regione può esplodereIsraele: “Al-Shifa funziona e non è vero che lo colpiamo”Direttore Shifa: “Ospedale completamente fuori uso”Netanyahu attacca l’Onu: “Ha attaccato Israele invece di Hamas”Onu: “Raid su sede a Gaza, numero significativo di morti”OMS: “Preoccupazione per pazienti e personale sanitario”MSF: “Gli ospedali diventeranno obitori”L’inferno agli ospedali di Gaza, OMS e di MSF lanciano allarmeVertice dei Paesi islamici a RiadHezbollah: “Israele criminale di guerra”Israele, esplosione Shifa per lancio razzo palestinese, comunicazioni interrotteA Genova bloccati i varchi nel porto: “Stop al traffico di armi verso Israele”Israele, uccisi 3 capi militari di Hamas a JabalyaNetanyahu: cessate il fuoco significherebbe arrendersi a HamasPause umanitaria giornaliere di 4 oreTajani a Parigi: le dichiarazioni del vicepremierBlinken, Cina contribuisca ad impedire alla Corea del Nord di compiere azioni “pericolose”Tajani atterrato a Parigi per conferenza umanitaria su GazaIsraele, presa roccaforte Hamas a Jabalya nel nord di GazaG7, “Israele ha diritto alla difesa in linea con norme”G7, “sosteniamo pause e corridoi umanitari per consegna aiuti”Israele: Nevi (FI), vigliaccamente attaccato, sostegno ItaliaUn mese dall’attacco di Hamas, un “cimitero di bambini”: morti più di 10milaGaza sotto assedio: nuovi raid nella notte, missili dal LibanoSoccorritori Gaza: “Almeno 20 morti in attacco su Rafah”Israele: Gaza divisa in dueIsraele: Usa dispiega sottomarinoIsraele: salgono i mortiGiornalista e 4 parenti uccisi in raid israeliano nel LibanoTv Israele, nel blitz del 7 ottobre c’erano anche combattenti stranieriMinistro Israele: “L’Atomica a Gaza? 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“Abbiamo deciso di mettere fine ai crimini di Israele, il nemico sionista lo abbiamo avvisato più volte, ricevendo sempre rifiuti“, ha detto Hamas. L’esercito israeliano ha dichiarato “lo stato di allerta di guerra”, richiamando i riservisti. 

Guerra Gaza Israele
Guerra Gaza Israele

Israele: il bilancio della guerra

Sono 23.708 i palestinesi uccisi e 60.005 quelli feriti dal 7 ottobre. A riferirlo è il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas. Nelle ultime ore, sarebbero 151 i morti e 248 i feriti, contando anche i corpi dell’attacco aereo di stamane a Deir Al-Balah che avrebbe provocato l’uccisione di 11 persone.

Drone israeliano su Beirut, morto alto funzionario Hamas

Un drone israeliano ha colpito un ufficio di Hamas nella periferia sud di Beirut uccidendo 4 persone, tra cui un alto funzionario di Hamas, il vice capo del cosiddetto Politburo dell’ala politica dell’organizzazione palestinese, Saleh al-Arouri. A darne la conferma gli Hezbollah a L’Orient-Le Jour. In precedenza l’agenzia di stampa Reuters, citando due fonti della sicurezza, aveva riferito di una esplosione avvenuta a Dahieh, il sobborgo a sud di Beirut e roccaforte di Hezbollah.

Haniyeh, “aperto” ad un unico governo per Gaza e la Cisgiordania

Il capo di Hamas, Ismail Haniyeh, ha detto di essere aperto a un’unica amministrazione palestinese per governare Gaza – che oggi è amministrata da Hamas – e la Cisgiordania. “Abbiamo ricevuto numerose proposte riguardanti la situazione interna – ha affermato Haniyeh in tv – e siamo aperti all’idea di un governo nazionale per la Cisgiordania e Gaza”.

Raid sulla sede della Mezzaluna Rossa a Khan Younis, 5 morti

La Mezzaluna Rossa palestinese ha denunciato che un raid israeliano ha colpito la sua sede a Khan Younis, nella Striscia di Gaza, uccidendo cinque persone e ferendone altre tre. Lo riporta la stessa Mezzaluna Rossa su X, specificando che si tratta del secondo attacco in un giorno. Khan Younis, che è diventato un centro delle operazioni militari israeliane, è stato sotto bombardamenti ininterrotti di artiglieria nelle ultime due ore

L’esercito israeliano trova missili in abitazioni nel centro della Striscia

Le truppe israeliane hanno scoperto missili e altre armamenti in alcune abitazioni di Al-Bureij, nell’area centrale della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’Idf. Nell’abitazione di una famiglia palestinese, uomini della 188esima brigata hanno trovato un deposito di missili e in un’altra casa i soldati della brigata di fanteria del Golan hanno individuato decine di mortai, razzi a corta gittata e armamenti vari. I missili sono stati distrutti e le armi sequestrate. 

L’appello dell’Iran

L’Iran chiede al Consiglio di Sicurezza (dell’Onu) di condannare e le attività destabilizzanti del regime israeliano e le sue gravi violazioni all’integrità e alla sovranità territoriale della Siria che rappresentano una minaccia alla pace e alla stabilità nella regione“. Queste le parole dell’ambasciatore iraniano all’Onu, Amir Saeid Iravani.

Parallelamente alle atrocità nella Striscia di Gaza, questo regime è coinvolto in terrorismo ed aggressioni all’interno dei confini siriani, dove colpisce intenzionalmente infrastruttura civile. Condanniamo fermamente l’attacco terroristico contro consiglieri militari in Siria il 2 dicembre dove due consiglieri iraniani sono diventati martiri mentre svolgevano la loro missione a sostegno dell’Esercito siriano contro il terrorismo” ha aggiunto.

Netanyahu impegnato a trovare un nuovo accordo per gli ostaggi

Mentre Israele si trova a fronteggiare le pressioni occidentali per il cessate il fuoco, Benjamin Netanyahu si è visto costretto a riaprire i negoziati con Hamas per la liberazione degli ostaggi, a seguito delle critiche dell’opinione pubblica nei confronti della gestione degli scambi.

Secondo i media israeliani, sia Israele che Hamas sembrano favorevoli ad un nuovo accordo che prevedrebbe un cessate il fuoco temporaneo e una nuova trattativa per gli ostaggi. Hamas, però, prima di accettare il nuovo accordo ha presentato delle richieste, tra cui il ritiro delle truppe israeliane su linee predefinite. Israele non sembrerebbe aver accettato, ma a sua volta ha richiesto la lista degli ostaggi prossimi alla liberazione per poter determinare la durata del cessate il fuoco.

Le pressioni dell’occidente per la tregua

Grazie alle pressioni degli Usa, ieri il primo convoglio di aiuti umanitari è riuscito ad entrare nella Striscia di Gaza. Oggi è atteso il segretario della Difesa Usa, Llyod Austin, inviato per trattare con Netanyahu per una conclusione veloce del conflitto.

Anche i capi di Stato di Londra, Berlino e Parigi hanno richiesto un cessate il fuoco duraturo, mentre il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite voterà una nuova risoluzione per ottenere la fine delle ostilità.

Nel frattempo il capo del Mossad è atteso in Europa, dove potrà incontrare Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, primo ministro del Qatar, per proseguire i colloqui iniziati già nelle scorse settimane.

Israele: “La guerra continua contro Hamas”

Israele continuerà la guerra contro Hamas con o senza il sostegno internazionale” ha detto il ministro degli Esteri Eli Cohen. “Un cessate il fuoco nella fase attuale – ha aggiunto – è un regalo all’organizzazione terroristica Hamas e le consentirà di ritornare e minacciare i residenti di Israele“. Nel contempo, l’Assemblea Onu chiede a gran voce un cessate il fuoco umanitario immediato con 153 voti a favore, 10 contrari e 23 astenuti tra cui l’Italia.

Ministro della difesa israeliano: “Il conflitto si avvicina alla conclusione

Yoav Gallant, ministro della Difesa israeliano, ha dichiarato che il conflitto contro Hamas sta giungendo alla conclusione e che Israele ha intenzione di rimanere ancora per poco a Gaza. Secondo il ministro ad Hamas non restano altre opzioni se non arrendersi o morire, questo proprio per l’avanzata delle truppe israeliane che stanno per raggiungere ed espugnare Jabalia e Shujaya, le roccaforti settentrionali del braccio armato della Palestina.

Inoltre, sempre secondo fonti israeliane, sarebbero molti i miliziani di Hamas che si stanno consegnando e, a quanto pare, che stanno anche fornendo varie informazioni riguardanti i piani delle brigate al-Qassam, braccio militare di Hamas. Secondo fonti palestinesi, invece, le persone nelle mani dello Stato di Israele sarebbero in parte civili. Hamas ha invece dichiarato che nessun ostaggio avrebbe lasciato vivo Gaza, almeno finché tutte le richieste fatte non fossero state soddisfatte.

In questo contesto si inserisce la discussione tra il vice ministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov e il vice presidente del politburo di Hamas, Mousa Abu Marzouk, che hanno discusso sulla situazione riguardante gli ostaggi nelle mani del braccio armato palestinese. La Russia ha, quindi, richiesto la liberazione degli ostaggi detenuti a Gaza.

Egitto e Mauritania hanno richiesto una sessione speciale dell’Assemblea Onu

Egitto e Mauritania hanno invocato la risoluzione 377 Uniti per la Pace, per trovare una soluzione al veto statunitense sul cessate il fuoco. Ciò che vorrebbero ottenere i due Paesi richiedenti è la possibilità per i 193 membri dell’assemblea generale dell’ONU di agire direttamente.

Nel frattempo Josep Borrell, Alto rappresentante per la politica estera dell’UE ha dichiarato che tra i 27 Paesi membri non c’è opposizione sulle sanzioni ai vertici di Hamas. Ha inoltre dichiarato che vi saranno sanzioni anche per i coloni israeliani, colpevoli di aver aggredito i palestinesi in Cisgiordania.

Meloni: “Ue gioca ruolo importante”

La premier italiana Giorgia Meloni è intervenuta sul conflitto in Medio Oriente alla presentazione di PhotoAnsa 2023. “Bisogna darsi dei tempi, l’Unione europea può giocare un ruolo non secondario, e un ruolo importante lo gioca l’Autorità nazionale palestinese, a cui dobbiamo restituire un ruolo. L’altra priorità a cui ci stiamo dedicando è quella degli aiuti militari, per la situazione a Gaza. È molto importante che si continui a fare questo lavoro con le altre nazioni per una de-escalation” afferma.

Poi si sofferma sulla piaga dell’antisemitismo: “E’ un fenomeno che deve preoccuparci, contro il quale bisogna lavorare a ogni livello. Dopo gli attacchi di Hamas ci siamo preoccupati di rafforzare le misure di protezione alle comunità ebraiche. La questione è culturale,  deve riguardare tutti e deve avere da parte di tutti noi il massimo della concentrazione“. 

Guerra Israele-Hamas: per l’Onu la catastrofe è sempre più vicina

Il segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, continua la sua lotta contro il proseguimento del conflitto in Medio Oriente. “Stiamo correndo incontro al collasso sanitario“, ha dichiarato riferendosi ai soli 14 ospedali anche operanti in Palestina, anche se a capacità ridotte, e i 1400 letti ancora disponibili per feriti e malati.

Un collasso sanitario che si aggiunge però alla situazione sempre più catastrofica, che per Guterres significa “implicazioni potenzialmente irreversibili per i palestinesi nel loro complesso e per la pace e la sicurezza della regione“. La ricerca del cassate il fuoco deve proseguire e l’Onu deve lasciarsi alle spalle il mancato interventismo di questi mesi, per cercare di trovare attivamente una soluzione che permetta di far terminare il conflitto.

Lo stesso obiettivo è perseguito dal Qatar che continua incessantemente con le operazioni mediazione sia per la liberazione degli ostaggi trattenuti da Hamas, sia per una nuova tregua a Gaza. “Non ci arrenderemo” ha dichiarato lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani.

Guerra Israele-Hamas: la telefonata tra Netanyahu e Putin

Sembrerebbe esserci stato un colloquio telefonico tra il primo ministro israeliano e il presidente russo. Una telefonata necessaria per discutere le posizioni di entrambi in riferimento al conflitto e soprattutto come queste stiano intaccando i rapporti diplomatici tra i due Paesi.

Netanyahu avrebbe mostrato a Putin il suo disaccordo e la sua delusione per la decisione della Russia di votare a favore di un cessate il fuoco nel Paese durante il Consiglio di sicurezza. Una votazione che poi non ha visto attuazione a causa del veto degli Usa, che invece continuano a chiedere il proseguimento della guerra e continuano a sostenerlo tramite l’invio di armi. Proprio durante lo scorso fine settimana, sembrerebbe aver avuto luogo una telefonata tra Netanyahu e Biden, in cui il premier israeliano avrebbe detto che le operazioni nel sud della striscia andranno avanti ancora per 3-4 settimane.

Guerra Israele-Hamas: l’allarme dell’Onu

L’allarme dell’Onu per il conflitto tra Israele e Hamas. Per l’Organizzazione delle Nazioni Unite è “impossibile” creare zone sicure, come quelle designate da Israele, dove i civili nella Striscia di Gaza possano rifugiarsi e sfuggire ai combattimenti. James Elder, portavoce del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) afferma: “Queste zone non possono essere sicure o umanitarie se dichiarate unilateralmente“.

Onu
Onu

Seguono le parole della coordinatrice umanitaria dell’Onu, Lynn Hastings: “Dalla ripresa delle ostilità a Gaza l’1 dicembre, sarebbero stati uccisi 700 palestinesi oltre ai 15.500 già uccisi“.

Raid a Jabalya e mezzi in avanzamento su Khan Yunis

Israele estende la sua offensiva contro Hamas nel sud di Gaza. Bombardamenti su tutta la Striscia. Nella notte raid a Jabalya e mezzi in avanzamento su Khan Yunis. Maxioperazione anche a Jenin, in Cisgiordania, utilizzando 50 mezzi militari. Colpiti siti di Hezbollah in Libano.

Le vittime nella Striscia da inizio guerra sono arrivate ad almeno 15.900, secondo Hamas. Netanyahu incontra oggi le famiglie degli ostaggi. In programma oggi in Qatar il summit del Consiglio di cooperazione degli stati del Golfo arabo.

Trovata mappa di una base di Israele compilata da spia Hamas

Tra i piani analitici di Hamas per l’attacco del scorso 7 ottobre, l’esercito israeliano ha trovato la mappa di una base militare che quasi con certezza fu compilata grazie ad una spia di Hamas. Lo ha fatto sapere The Guardian che ha citato una fonte dell’intelligence israeliana.

“La mappa della base – ha riferito la fonte – è molto più dettagliata di quanto sarebbe stato richiesto dall’esercito stesso”. “La compilazione di una mappa del genere può essere stata fatta solo utilizzando conoscenze interne: quasi certamente una spia di Hamas”.

L’appello a Netanyahu

Le famiglie israeliane hanno annunciato che aumenteranno le proteste se la richiesta non sarà accolta da Netanyahu. Il presidente risponde all’appello sulla possibile ripresa dei negoziati: “Non ignoro richieste, mercoledì un incontro“. Sono stati 200 durante la notte gli attacchi contro obiettivi di Hamas a Gaza, mentre l’offensiva di terra prosegue in tutta la Striscia.

La tregua è finita e le bombe tornano a cadere

La guerra tra Hamas e Israele è ricominciata come se i giorni di tregua precedenti non fossero mai accaduti. Gli scontri si sono spostati nei territori a sud della striscia dove ormai si sono rifugiati i circa 2,2 milioni di abitanti ancora in vita. Nel frattempo l’esercito sta sviluppando nuovi metodi per proteggere i civili e far comprendere loro quali siano le zone più sicure in cui cercare riparo. L’ultimo stratagemma è stato un reticolato di righe blu che divide Gaza in settori e che viene aggiornato costantemente in caso di cambiamenti.

La fine della tregua è stata decretata dalla mancanza di collaborazione di Hamas, che non ha consegnato ad Israele una nuova lista di nomi degli ostaggi da liberare. Uno smacco che Netanyahu non ha accettato e che lo ha spinto a dare un nuovo via ai combattimenti. Il problema principale, però, è che lo scadere del tempo per la consegna della lista erano le 7 del mattino, ma i razzi israeliani in direzione Tel Aviv sono partiti più di un’ora prima. Per questo Hamas ha accusato Netanyahu di aver fatto saltare le trattative.

Il nuovo obiettivo di Israele: i capi di Hamas rifugiati all’estero

Netanyahu si preoccupa, però, poco o nulla di queste accuse, sia perché tra una settimana riprenderà il processo per corruzione che lo vede imputato, sia per la nuova missione su cui si sta concentrando l’intelligence israeliana. Il nuovo obiettivo da perseguire è l’uccisione dei leader di Hamas che non si trovano in Palestina ma in stati che hanno deciso di ospitarli, come il Qatar, la Turchia e il Libano.

Questa missione non sembrerebbe avere limiti di tempo ma la sola volontà di distruzione dell’organizzazione jihadista. Uccisioni che potrebbero avvenire alla fine del conflitto, che continuerà ad attraversare le sue fasi più dure fino al 2024.

La tregua si avvicina agli sgoccioli

La fine del periodo di tregua nella guerra tra Israele e Hamas sta volgendo alla fine e sembra non essere ancora chiaro cosa accadrà nei prossimi giorni. Gli ostaggi da rilasciare sono ancora troppi tra uomini, anziani e i partecipanti al rave del 7 ottobre, ma Netanyahu allo stesso tempo non sembra convinto delle prossime mosse.

Ho promesso di distruggere Hamas e niente mi fermerà”, aveva dichiarato il premier israeliano che oggi però sembra indeciso sul da farsi. Un atteggiamento che però è criticato dal suo popolo che continua ad affrontare a testa alta i soprusi, le violenze e soprattutto i rapimenti. Un popolo che non si arrende, ma che allo stesso tempo teme che il proprio rappresentante si pieghi alle pressioni internazionali e chieda un immediato cessate il fuoco.

Stati Uniti, Egitto e Qatar continuano a lavorare per comprendere come proseguire la tregua, così da permettere nuovi aiuti umanitari e soprattutto la liberazione degli ostaggi. Per ora le trattative riguardano proprio questi ultimi che, secondo fonti interne, sarebbero stati divisi in cinque nuove categorie, ciascuna da scambiare a specifiche condizioni.

Nel frattempo il processo per corruzione nei confronti di Benjamin Netanyahu riprenderà la prossima settimana e sembrerebbe proprio che stiano arrivando tempi bui per Bibi.

L’attentato a Gerusalemme

Anche se Hamas ha confermato l’accordo raggiunto per prolungare la tregua per un settimo giorno, si è reso nuovamente carnefice. Stamattina ha rivendicato l’attentato terroristico a Gerusalemme che ha portato la morte di tre persone e altri tredici sono rimasti gravemente feriti.

Sulla tregua le Forze di difesa israeliane (Idf) avevano scritto in un post sul loro account X che la tregua a Gaza continuerà “alla luce degli sforzi dei mediatori per portare avanti il processo di rilascio degli ostaggi“. Secondo fonti israeliane, l’elenco degli ostaggi che saranno rilasciati oggi comprende otto persone, probabilmente sei donne e due bambini. Lo riferiscono i media israeliani aggiungendo che saranno restituiti anche i corpi di tre rapiti.

Fonti Gaza: ucciso il piccolo Kfir insieme alla madre e il fratello

Le atrocità non si arrestano nella Striscia di Gaza. Le Brigate al Qassam, ala militare di Hamas, hanno fatto sapere che i due fratelli israeliani Kfir di soli 10 mesi e Ariel Bibas di quattro anni insieme alla madre Sherry Silverman Bibas, ostaggi a Gaza, sono “stati uccisi in un precedente bombardamento dell’esercito“. “Tre sionisti detenuti sono morti a causa dei precedenti bombardamenti sionisti sulla Striscia di Gaza”, si legge in una nota delle Brigate. Il piccolo Kfir Bibas era divenuto uno degli emblemi del dramma degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas.

Israele deve ancora confermare la notizia

Intanto l’esercito israeliano ha fatto sapere che sta “controllando la fondatezza” dell’annuncio delle Brigate Qassam sulla morte dei due bimbi e della madre. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari secondo cui “Hamas continua a comportarsi in maniera crudele e inumana”. “I rappresentanti dell’Idf hanno parlato con la famiglia Bibas in seguito alle recenti notizie e sono con loro in questo momento”, si legge in una dichiarazione dell’esercito israeliano postata su Telegram nella quale si sottolinea che “L’Idf, insieme ad altre agenzie di sicurezza, continuerà ad accompagnare la famiglia Bibas, così come tutte le famiglie degli ostaggi e delle persone scomparse”.

Hamas: “libereremo gli ostaggi con passaporto russo”

Grati a Putin, libereremo tutti gli ostaggi con passaporto russo” lo ha annunciato Hamas come ringraziamento alla presa di posizione sulla guerra del presidente Putin. Ad annunciarlo proprio Mousa Abu Marzuk, numero due dell’organizzazione estremista palestinese.

Cinque giorni di cessate il fuoco, ma lunedì riprendono i combattimenti

In Qatar continuano le contrattazioni per un’intesa globale che permetta di liberare tutti gli ostaggi sia palestinesi che israeliani. Uno scambio che permetta di proseguire i combattimenti senza però le minacce rivolte ai sequestrati, costretti a subire abusi e violenze. La tregua intanto proseguirà per altri quattro giorni e i combattimenti riprenderanno il prossimo lunedì 4 dicembre e si espanderanno nelle aree a sud della striscia di Gaza.

Continuano intanto gli scambi e le liberazioni degli ostaggi che finalmente possono assaporare la libertà. L’obiettivo principale della guerra rimane il ritorno dei sequestrati, le cui liberazioni avvengono molto lentamente per volontà del gruppo di Hamas, che continua a prendere tempo.

Intanto i parenti degli ostaggi continuano a ritrovarsi ogni sera nella piazza davanti al museo di Tel Aviv, rinominata la piazza dei Dispersi, in cui passano i fuoristrada della Croce Rossa carichi di ostaggi liberati. Ogni sera una festa, ma anche un ritrovo di preghiera per mostrare vicinanza a chi è ancora in quei tunnel. Tra i sequestrati risulta ancora il piccolo Kfir Bibas, il più giovane degli ostaggi, di soli 10 mesi compiuti proprio durante la prigionia. Di lui, suo fratello e i suoi genitori non si hanno ancora tracce e continuano gli appelli all’Onu per chiederne la liberazione.

Biden contro la violenza di Hamas

Il presidente degli Stati Uniti d’America si è unito ieri al coro contro le stragi perpetrate da Hamas con un post su X, ex Twitter. “Continuare sulla strada del terrore, della violenza, degli omicidi e della guerra significa dare a Hamas ciò che cerca. Non possiamo farlo“, così scrive Biden mostrando la lontananza degli ideali americani dalla violenza che ha caratterizzato il gruppo jihadista palestinese. La soluzione al conflitto per il presidente è un cessate il fuoco, che potrebbe porre fine al predominio di Hamas sulla Palestina.

Il post di Joe Biden su X

Il nuovo accordo

É stato raggiunto un nuovo accordo per prorogare di altri due giorni la tregua tra Israele e Hamas a Gaza, che sarebbe scaduta stamattina in cambio di 20 ostaggi saranno scarcerati 60 palestinesi. Sono arrivati a Ramallah i 33 prigionieri rilasciati nell’ultimo giorno dalle autorità carcerarie israeliane mentre a Tel Aviv gli 11 ostaggi liberati da Hamas. 

Le parole di Borrell

Uno Stato palestinese a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est è la migliore e unica garanzia di sicurezza a lungo termine per Israele. Non ci sarà pace e sicurezza per Israele senza uno Stato palestinese” ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, nel suo intervento al Forum dell’Unione per il Mediterraneo. “La tregua fra Israele e Hamas è un primo passo importante e deve essere prolungata per renderla sostenibile e duratura mentre si lavora per una soluzione politica” ha poi aggiunto.

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JOSEP BORRELL COMMISSARIO ESTERI UE


Netanyahu: il piano per gli ostaggi

Siamo al quarto giorno di tregua ed il presidente Natanyahu parla di un possibile piano di intesa che prevede la liberazione di 10 ostaggi per ogni giorno ulteriore di tregua. “Tutto ciò è certo positivo” ha detto il premier aggiungendo anche che “alla fine di quel piano riprenderemo con tutta la forza per conseguire gli obiettivi della guerra. Abbiamo portato a casa un altro gruppo di ostaggi, donne e bambini. Sono commosso, l’intera nazione lo è, vediamo ora le famiglie riunite“.

A fronte di 39 detenuti palestinesi, per lo più minorenni, sono stati rilasciati 17 ostaggi ad Hamas: 13 israeliani, 3 thailandesi e un russo. 

Terzo giorno di tregua: continua il rilascio degli ostaggi

Anche oggi, terzo giorno di tregua durante il conflitto israelo-palestinese, continueranno le liberazioni degli ostaggi di entrambe le parti. Israele ha ricevuto una nuova lista di nomi che verranno liberati in giornata ed ha proceduto ad aggiornare le famiglie. A mettere a rischio questo secondo scambio è stata la minaccia di Israele di riprendere i combattimenti. La tensione tra i due popoli è stata mediata dal Qatar che ha permesso di procedere con il rilascio del secondo gruppo di ostaggi.

 Tra coloro che sono stati liberati c’è anche Emily Hand, la bambina di nove anni israelo-irlandese, la cui storia aveva fatto il giro del mondo, dopo che Israele aveva erroneamente comunicato la sua morte alla sua famiglia. Liberati anche Shoshan Haran, 67 anni, sua figlia Adi Shoham, 38 anni, e suoi nipoti, Naveh e Yahel, rispettivamente di otto e tre anni. Sono state liberate anche Shiri Weiss, 53 anni, e sua figlia Noga, 18 anni, Sharon Avigdori, 52 anni, e suo figlio Noam, 12 anni, e i fratelli Noam e Alma Or, rispettivamente di 17 e 13 anni. Sono state rilasciate anche Maya Regev, 21 anni e Hila Rotem, 12.

Secondo giorno di tregua a Gaza: Hamas ha liberato 24 ostaggi, Israele 39 

Per la prima volta dal 7 ottobre a Israele e gaza si parla di “gioia”, che strana parola quando si tratta di guerra. Gioia per gli ostaggi liberati da Hamas e per i prigionieri palestinesi rilasciati da Israele. Ma si tratta di una gioia a contratto determinato, come la tregua di 4 giorni che ha permesso di siglare l’intesa e da un minimo di respiro agli abitanti di Gaza, assediati e sottoposti a infiniti bombardamenti.

Gli ostaggi liberati sono al momento 24 – 13 israeliani, dieci thailandesi e un filippino – che Hamas ha consegnato al Comitato internazionale della Croce Rossa a Gaza e che sono stati riportati in Israele attraverso l’Egitto. In cambio Israele ha rilasciato 39 donne e bambini palestinesi detenuti. Tra gli ostaggi restituiti alle loro famiglie da Hamas vi sono 4 bambini, di cui uno di due anni, e 6 donne anziane.

Ecco i loro nomi identificati dal Times of Israel: Channa Katzir (77 anni), Margalit Mozes (77 anni), Yafa Ader (85 anni), Hannah Perry (79 anni), Adina Moshe (72 anni), Daniele Aloni (44 anni), Emilia Aloni (9 anni), Ruthi Monder (78 anni), Keren Monder (54 anni) e Ohad Monder (9 anni), Aviv Asher (2 anni), Raz Asher (5 anni), Doron Katz-Asher (34 anni)

L’elenco non comprende il nome dell’israelo-americana Abigail Edan, bambina di 4 anni rimasta orfana. Oggi, 25 novembre, sarebbe il suo compleanno.

“Le loro condizioni fisiche sono buone e sono attualmente sottoposti ad una valutazione medica e psicologica“. A riferirlo il direttore dello Schneider Children’s Medical Center, Efrat Bron-Harlev, che li ha accolti. A Tel Aviv, sulla facciata del Museo d’Arte sono stati proiettati i volti sorridenti degli ostaggi liberati, con la scritta: “Sono tornato a casa“.

Netanyahu, che considera il rilascio degli ostaggi un prerequisito per qualsiasi cessate il fuoco, vuole “riportarli tutti indietro” in Israele.

Sarebbero240 le persone rapite da Hamas il 7 ottobre, in base alle stime dell’esercito. L’accordo – ottenuto grazie alla mediazione di Qatar, Egitto e Usa – prevede una tregua rinnovabile di quattro giorni tra Israele e Hamas, durante la quale dovranno essere rilasciati 50 ostaggi detenuti a Gaza, nonché 150 palestinesi detenuti in Israele. In seguito alla liberazione dei primi 39, si sono registrate scene di giubilo nella Cisgiordania occupata. I palestinesi liberati sono stati accolti da eroi nei campi di Beitunia e Nablus.

Completato il primo scambio prigionieri tra Hamas e Israele

Si è completato il primo scambio di prigionieri tra Hamas e Israele che, nelle intenzioni, dovrebbe essere replicato almeno per i prossimi tre giorni fino al rilascio di 50 ostaggi israeliani. Mentre la tregua sembra reggere sia nella Striscia di Gaza che nel nord dello Stato ebraico, 39 palestinesi previsti dall’intesa – 24 donne e 15 minori – sono stati rilasciati dalle carceri di Ofer, Damon e Megiddo e sono arrivati al checkpoint di Beitunia, in Cisgiordania.

Media: “I 13 ostaggi sono in Israele, verso gli ospedali scortati dall’esercito”

Prima 13 israeliani sequestrati da Hamas il 7 ottobre erano stati presi in consegna dalla Croce Rossa a Khan Younis, nel sud di Gaza, portati al valico di Rafah e lì presi in consegna dalle autorità israeliane che li hanno ricondotti nello Stato ebraico attraverso il valico di Kerem Shalom. Secondo la Croce Rossa “stanno tutti bene”.

“Gli ostaggi liberati sono stati sottoposti a un primo accertamento medico all’interno del territorio israeliano e saranno accompagnati dai soldati dell’Idf mentre si dirigono verso gli ospedali israeliani, dove si riuniranno alle loro famiglie”, afferma l’esercito israeliano.

Rilasciati altri 11 ostaggi insieme agli israeliani. Lo conferma il ministero degli Esteri del Qatar, sono stati , 10 dei quali thailandesi e uno di nazionalità filippina. Liberati da Gaza anche 4 tedeschi.

Ostaggi thailandesi rilasciati

I 12 lavoratori thailandesi tenuti in ostaggio a Gaza sono stati rilasciati. Lo ha annunciato il premier thailandese Srettha Thavisin su X, ex Twitter, sopo la conferma da parte del dipartimento di Sicurezza e il Ministero degli Affari Esteri.

Secondo quanto riportato dal premier, presto i funzionari dell’ambasciata si recheranno a Gaza per accompagnare fuori dal paese i 12 rilasciati, che però non fanno parte dell’accordo tra Hamas e Israele per il rilascio degli ostaggi israeliani.

La tregua di quattro giorni

A Gaza è entrato in vigore il cessate il fuoco di almeno quattro giorni fra Hamas ed Israele. Nel pomeriggio, verso le 15, è attesa la liberazione di 13 ostaggi israeliani, per lo più donne e bambini, ed in cambio verranno rilasciati almeno 30 palestinesi detenuti in Israele. 

La sospensione temporanea del conflitto dovrebbe riguardare anche il confine settentrionale di Israele, dopo ripetuti scontri a fuoco fra l’esercito e gli Hezbollah libanesi. I primi camion, parte del convoglio di aiuti umanitari destinati a Gaza dopo l’inizio della tregua, sono entrati attraverso il valico di Rafah.


Hamas conferma, tregua con Israele da domani alle 7

Hamas ha confermato che la tregua con Israele comincerà domani alle 7 di mattina, le sei in Italia.

Arrestato direttore di Al-Shifa

Il ministero della Sanità di Gaza ha deciso di sospendere le operazioni di evacuazione dei feriti dall’ospedale di Al-Shifa dopo che le forze israeliane hanno arrestato il direttore e altro personale medico. I media israeliani affermano che l’evacuazione dei feriti e delle rimanenti squadre mediche a Gaza è attualmente bloccata.

Slitta accordo su ostaggi, rilascio non prima di venerdì

Slittano la tregua e il rilascio degli ostaggi a Gaza, inizialmente previsti per oggi; non avverranno prima di domani, con Hamas che non avrebbe ancora ratificato l’accordo raggiunto con Israele. “Il ritardo non deriva da una rottura dei colloqui, ma piuttosto dalla necessità di risolvere le questioni amministrative, che sono in fase di risoluzione”. Lo ha detto una fonte israeliana citata dai media. “L’accordo è stato concordato e resta concordato. Le parti stanno elaborando – conferma la Casabianca – i dettagli logistici finali”.

Dunque sembra essere arrivato un punto di svolta nella guerra tra Israele e Hamas con l’accordo per la liberazione di ostaggi. Secondo il quotidiano Haaretz, Hamas intende rilasciare 30 bambini, 8 madri e 12 donne, in cambio di 150 palestinesi e 4 giorni di tregua. La tv israeliana sottolinea che le prime persone verranno liberate questo giovedì. Il presidente palestinese Abu Mazen ha accolto l’accordo “umanitario” raggiunto tra Hamas e Israele chiedendo soluzioni più ampie per il conflitto israelo-palestinese.

Netanyahu convoca un gabinetto di guerra sugli ostaggi

Si è espresso anche il premier israeliano Netanyahu sugli ostaggi di Hamas, dopo aver richiesto un gabinetto di guerra per discutere della situazione. Dopo le dichiarazioni di uno dei leader di Hamas sulla possibile liberazione di 50 ostaggi, anche Netanyahu si dice fiducioso in una possibile e prossima tregua.

Uno stop di qualche giorno agli attacchi che permetterebbe anche di far entrare aiuti umanitari a Gaza e che sarà annunciato dal Qatar una volta finalizzato.

Vicini ad un accordo per la tregua

Uno dei leader di Hamas ha oggi confermato su Telegram che è vicina la tregua con Israele, che dovrebbe riguardare un “certo numero di giorni” e prevedere una serie di accordi per l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza, dove la situazione diventa ogni giorno sempre più grave.

Si parla anche di uno scambio di ostaggi, che dovrebbero essere rilasciati a Gaza, anche se ci sono ancora alcuni problemi tecnici da risolvere. Si tratta di circa 50 persone da liberare, tra donne e bambini, e altre decine da utilizzare come merce di scambio per un cessate il fuoco.

Proseguono intanto i bombardamenti: stanotte sono morte circa 17 persone in un attacco israeliano sul campo profughi di Nuseirat, località a sud di Gaza.

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Nella notte un attacco sul campo profughi di Nuseirat

Il tunnel sotto l’ospedale Al-shifa

Il pozzo scoperto sul terreno dell’ospedale di al-Shifa, a Gaza, conduce ad un tunnel lungo 55 metri e profondo 10 che arriva ad una porta d’ingresso. Hamas avrebbe utilizzato l’ospedale come una copertura per svolgere attività terroristiche. Al momento i militari si starebbero preparando a sfondare la porta e rendere inutilizzabili i tunnel sotto l’ospedale.

Oltre 16mila palestinesi uccisi

Al 43esimo giorno di guerra i numeri dei morti parlano chiaro. Le atrocità hanno portato a morire oltre 16mila palestinesi negli attacchi di Israele. Una vera e propria crisi umanitaria che vede il cessate il fuoco ancora lontano. Israele ha lanciato un nuovo avvertimento agli abitanti della città nel sud della Striscia per fare in modo che si trasferiscano a ovest ed evitare il fuoco incrociato. Volantini lanciati da aerei israeliani esortano a spostarsi in una “zona sicura” nella minuscola città costiera di Mawasi.

Gaza: evacuati pazienti da Al-Shifa

L’ospedale Al-Shifa a Gaza è stato completamente evacuato dopo la segnalazione dei militari d’Israele tramite autoparlanti. Il direttore dell’ospedale, Mohammed Abu Salmiya, ha dovuto dare istruzioni per garantire “l’evacuazione dei pazienti, dei feriti, degli sfollati e del personale medico e che tutti si spostino a piedi verso il lungomare“. L’esercito israeliano sostiene che Al Shifa nasconda un centro di comando di Hamas e costituisce quindi un obiettivo militare.

Netanyahu ammette: non riusciamo a ridurre vittime civili

Il premier israeliano ha ribadito che l’obiettivo della sua campagna militare è distruggere Hamas: “Proveremo portare a termine il lavoro con perdite civili minime. Questo è ciò che stiamo cercando di fare: ridurre al minimo le vittime civili. Ma sfortunatamente non ci siamo riusciti”. Netanyahu ha aggiunto che non ci potrà essere un ritorno alle “strategie fallite” nel trattare con Hamas a Gaza e ha ribadito che Israele non sta cercando di occupare Gaza ma vuole che vi sia una responsabilità militare complessiva per “prevenire il riemergere del terrorismo: dobbiamo smilitarizzare e deradicalizzare” la Striscia. “Necessitiamo di un cambiamento culturale. Deve esserci – ha aggiunto il leader Israeliano – un futuro diverso sia per gli israeliani che per i palestinesi”.

Gaza, Blinken: detto a Netanyahu che non può esserci occupazione

Il segretario di Stato USA Antony Blinken ha dichiarato di aver detto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che “non può esserci una rioccupazione di Gaza da parte dello Stato ebraico, ma “potrebbe essere necessario – ammette – un periodo transitorio in cui venga garantita la sicurezza a Gaza”. A riportarlo sono i media americani.

Blinken, parlando alla Nbc, Blinken ha affermato che “quando si tratta del futuro di Gaza, a nostro giudizio deve essere sotto il governo palestinese e deve esserci anche sicurezza. È imperativo, se vogliamo che ci sia pace e sicurezza durature, andare effettivamente avanti per garantire che i palestinesi abbiano diritti politici, la capacità di governarsi da soli e di prendere decisioni per il proprio futuro nel proprio Stato”.

Corpo della soldatessa Marciano era vicino ospedale Shifa

Il corpo della soldatessa Noa Marciano, rapita da Hamas nella base di Nahal Oz il 7 ottobre scorso, è stato trovato in una struttura adiacente l’ospedale Shifa a Gaza City. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. Di Marciano (19 anni), Hamas lunedì scorso aveva diffuso un video – ripreso 4 giorni dopo il suo rapimento – un cui diceva chi era e di di chi era figlia. Il video, ad un certo punto, si interrompeva e compariva il suo cadavere. Ieri era stato recuperato, sempre vicino all’ospedale Shifa, il corpo di un’altra donna ostaggio rapita da Hamas.

Damasco afferma di aver abbattuto missili israeliani sulla capitale siriana. Erdogan oggi in visita a Berlino. Meloni in Croazia

Idf in ospedale al-Shifa, consegnati alimenti per bambini e incubatrici

Incubatrici per neonati, alimenti per bambini e forniture mediche sono state portate dai carri armati delle Forze di difesa israeliane (Idf) da Israele alla Striscia di Gaza e sono state consegnate all’ospedale al-Shifa. E’ quanto si legge in una nota diffusa dall’Idf, che aggiunge che ”squadre mediche e soldati di lingua araba sono sul posto per garantire che queste forniture raggiungano chi ne ha bisogno”.

Idf: “Nell’ospedale Al-Shifa operazione precisa e mirata”

Nell’ospedale Al-Shifa di Gaza, le forze di difesa israeliane hanno affermato che stanno effettuando una “operazione precisa e mirata”. Secondo l’Idf, Hamas “fa un continuo impiego militare dell’ospedale Shifa”, che, “ha messo a repentaglio lo status protetto dell’ospedale ai sensi del diritto internazionale”.

Israele ritiene di aver concesso agli agenti di Hamas (accusati di essere all’interno dell’ospedale) tempo sufficiente per cessare le loro attività all’interno dell’edificio. I funzionari dell’ospedale hanno costantemente respinto le affermazioni di Israele secondo cui Hamas avrebbe costruito un importante centro di comando sotto l’ospedale, il più grande di Gaza.

Joe Biden e l’ottimismo sul rilascio degli ostaggi

Intanto, il presidente americano Joe Biden ostenta ottimismo su un accordo per il rilascio degli ostaggi: “Credo che avverrà”. Ad alimentare l’ottimismo è stato il blitz, ieri pomeriggio, del capo dello Shin Bet israeliano Ronen Bar al Cairo, dove ha incontrato alti esponenti egiziani con i quali si sta trattando anche assieme al Qatar.

La Casa Bianca ha confermato che sotto l’ospedale Shifa Hamas ha piazzato il suo centro di comando. Il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby ha però aggiunto che “ospedali e pazienti vanno protetti”.

Esercito Israele: scovato tunnel di Hamas sotto la moschea a Gaza

Nel corso delle attività condotte nella Striscia, soldati israeliani hanno scovato il passaggio scavato in profondità. Trovate all’interno esplosivi e armi di diverso genere. , L’aviazione avrebbe colpito 200 siti terroristici – secondo quanto riportato dal portavoce militare delle forze di difesa israeliane – fra questi, molti erano dedicati alla produzione di armi, altri a postazioni di lancio di missili anticarro, e altri ancora sono

centri di comando e di addestramento

Hamas non controlla più Gaza, preso Parlamento

Hamas ha perso il controllo”. Lo ha annunciato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, riferendosi al fuggi fuggi al sud dei suoi miliziani, mentre l’esercito israeliane ha preso il Parlamento di Gaza City.

al-Shifa, altri 32 morti, 150 cadaveri attraggono cani

Sono 32 i pazienti morti negli ultimi giorni all’ospedale Al-Shifa di Gaza. A riferirlo è il direttore Mohamed Abu Selmia alla BBC, precisando che 3 neonati prematuri e 7 altre persone sono morti a causa della mancanza di ossigeno. Molti altri sono a rischio a causa dell’impossibilità di procedere con le dialisi, ha aggiunto. I ricoverati al momento sono oltre 600. Abu Selmia ha denunciato di non riuscire a seppellire i 150 cadaveri che si trovano nell’ospedale, nonostante i contatti con la Croce Rossa. A causa dei corpi insepolti, l’ospedale è ora preso di mira dai cani randagi, ha aggiunto. 

Israele trasferisce incubatrici in ospedale al-Shifa

In tale prospettiva L’esercito israeliano ha iniziato a trasferire incubatrici dagli ospedali israeliani all’ospedale al-Shifa nella Striscia di Gaza: lo scrive su X uno dei portavoce del governo israeliano per la stampa estera, Eylon Levy, come riporta Haaretz. Levy ha affermato che le Forze di difesa israeliane lavoreranno con “qualsiasi parte mediatrice affidabile” per garantire che le incubatrici vengano consegnate in modo sicuro. 

Ospedali trasformati in luoghi di resistenza da Hamas, Biden: “Proteggiamo Al Shifa”

I bombardamenti in corso si concentrano vicino agli ospedali, che Hamas ha trasformato in luoghi di resistenza contro l’esercito. L’assistenza ai civili è al collasso. Biden: “Azioni meno invasive, l’ospedale Al Shifa deve essere protetto”.

 Gaza: uccisa una dipendente Unrwa, il totale sale a 102

L’agenzia Onu Unrwa annuncia la morte di una sua dipendente, che porta il totale a 102 vittime. L’Onu avverte che le operazioni umanitarie a Gaza “cesseranno entro 48 ore” a causa della mancanza di carburante. Hamas minaccia che Hezbollah entrerà  pienamente in guerra contro Israele se la fazione palestinese sarà sul punto di essere distrutta.

Re Abdallah, con violazioni Israele regione può esplodere

Il re di Giordania Abdullah avverte, “le continue violazioni israeliane in Cisgiordania e Gerusalemme potrebbero spingere la regione verso un’esplosione”. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale Petra citata dal Guardian. “Una soluzione militare o di sicurezza” non avrà successo, ha aggiunto il re, sottolineando che il conflitto ha avuto origine nell’occupazione e nella privazione dei diritti del popolo palestinese. 

Israele: “Al-Shifa funziona e non è vero che lo colpiamo”

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha negato che Israele stia colpendo il più grande ospedale di Gaza. Rapporti del personale di Al-Shifa suggeriscono che la struttura, che ospita migliaia di palestinesi, è a corto di elettricità, ma Herzog sostiene che “tutto funziona” nell’ospedale. Parlando con la BBC, ha anche detto che una copia del Mein Kampf di Adolf Hitler è stata trovata sul corpo di un combattente di Hamas nel nord di Gaza.

Direttore Shifa: “Ospedale completamente fuori uso”

Le sale operatorie dell’ospedale Al-Shifa di Gaza “sono completamente fuori uso e quando i feriti vengono da noi non possiamo dare loro nient’altro che interventi di pronto soccorso”. A riferirlo, (citato da Al-Araby Tv e dalla Cnn), è il direttore sanitario della struttura medica palestinese, vicino al quale si sta combattendo, dott. Mohammad Abu Salmiya. “Chiunque ha bisogno di interventi chirurgici muore e non possiamo fare nulla per loro”, aggiunge il dirigente. A proposito dei neonati prematuri estratti dalle incubatrici dopo l’esaurimento dell’ossigeno, Abu Salmiya ha detto che “vengono avvolti in fogli di alluminio e mettiamo loro vicino acqua calda per mantenerli al caldo

Netanyahu attacca l’Onu: “Ha attaccato Israele invece di Hamas”

Il segretario generale dell’Onu ha criticato Israele invece di quei selvaggi di Hamas, ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu in una intervista alla Cnn. “Vorrei che la comunità internazionale ci supportasse e attaccasse il male puro che rappresenta Hamas. Ogni vita civile persa – aggiunge – è una tragedia. E la colpa va attribuita interamente a Hamas”.

Onu: “Raid su sede a Gaza, numero significativo di morti”

L’Onu ha annunciato “un numero significativo di morti e feriti in un bombardamento della sua sede a Gaza City“, evacuata dai suoi dipendenti e ora occupata da centinaia di sfollati palestinesi. “La tragedia in corso dei civili morti e feriti intrappolati in questo conflitto deve finire – ha dichiarato l’Undp in un comunicato – i civili, le infrastrutture civili e l’inviolabilità dei locali delle Nazioni Unite devono essere rispettati e protetti in ogni momento”.

OMS: “Preoccupazione per pazienti e personale sanitario”

L’Oms è molto preoccupata per la sicurezza del personale sanitario, delle centinaia di pazienti malati e feriti e dei neonati che hanno bisogno di assistenza respiratoria, e degli sfollati che si trovano all’interno dell’ospedale”, ha scritto il segretario generale OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus su X, il quale ha fatto sapere di aver perso i contatti con i suoi interlocutori nell’ospedale di al-Shifa della città di Gaza, il più grande, oggetto di ripetuti attacchi.

MSF: “Gli ospedali diventeranno obitori”

Nella notte sono arrivati gli allarmi dell’Organizzazione mondiale della salute e dell’organizzazione Medici senza frontiere. Secondo quest’ultima, senza un cessate il fuoco immediato gli ospedali di Gaza si trasformeranno in altrettanti “obitori”. “La squadra dei medici non può lavorare e non riusciamo a gestire decine di cadaveri, non possiamo seppellirli”.

L’inferno agli ospedali di Gaza, OMS e di MSF lanciano allarme

 Negli ospedali della Striscia di Gaza una situazione drammatica e insostenibile. Poiché è proprio intorno le principali strutture sanitarie che si stanno svolgendo i bombardamenti più sanguinosi fra i militari israeliani e i combattenti di Hamas. “La squadra dei medici non può lavorare e non riusciamo a gestire decine di cadaveri, non possiamo seppellirli”

Nell’ospedale Al-Shifa sotto assedio a Gaza, è morto un neonato e almeno 39 rischiano la vita poiché la situazione è a dir poco drammatica: mancano elettricità e ossigeno, come riferiscono le autorità palestinesi.

 L’Onu stima che 20 dei 36 ospedali della Striscia di Gaza non siano più operativi a causa della guerra. La notte scorsa aerei militari di Israele hanno colpito strutture terroristiche in Siria, in seguito a bombardamenti provenienti da quelle aree sui territori controllati nel Golan.

Vertice dei Paesi islamici a Riad

“L’unico rimedio è cancellare i sionisti. Baciamo le mani di Hamas per la sua resistenza”. Ad affermarlo il presidente iraniano Raisi, che ha incontrato per la prima volta, dopo la riconciliazione, il principe ereditario saudita bin Salman.

Hezbollah: “Israele criminale di guerra”

Il capo di Hezbollah, Nazrallah: “Israele non ha limiti morali, sono criminali di guerra. L’Anp non governerà mai più a Gaza dopo la fine della guerra, ha detto il Netanyahu. Israele rivendica di aver colpito infrastrutture terroristiche”, in Siria a seguito dell’attacco da quel territorio verso la parte del Golan annessa a Israele.

Israele, esplosione Shifa per lancio razzo palestinese, comunicazioni interrotte

L’esercito israeliano ha ribadito di non aver sparato nei combattimenti di ieri sull’ospedale
Shifa di Gaza City ed ha addossato la responsabilità dell’accaduto ad un lancio fallito di un razzo da parte delle fazioni palestinesi. A riferirlo è il portavoce militare citato dai media. Hamas aveva invece accusato Israele per il bombardamento della struttura e delle vittime conseguenti.

Intanto, le comunicazioni con l’ospedale si sono interrotte, lo riferisce Haaretz secondo cui nella notte l’esercito israeliano ha stretto l’assedio ad altri due ospedali, che sarebbero il
Rantisi e il Nasser. Israele ha ripetuto più volte che Hamas usa l’ospedale al-Shifa come “scudo” per nascondere l’ingresso ad una rete di tunnel militari da dove opererebbe il leader

A Genova bloccati i varchi nel porto: “Stop al traffico di armi verso Israele”

Questa mattina a San Benigno e Albertazzi nel porto di Genova centinaia di persone hanno bloccato i varchi, come segno di protesta contro gli attacchi dell’esercito israeliano a Gaza, il trasporto di armi verso Israele e per esprimere il proprio sostegno alla resistenza palestinese.

Ad organizzare la manifestazione, il collettivo autonomo dei lavoratori del porto di Genova che lotta da anni contro il traffico di armi nei porti italiani. In piazza c’erano anche studenti e militanti dei sindacati di base e della sinistra antagonista, oltre ai numerosi lavoratori portuali e ai membri dell’associazione culturale Liguria Palestina, sono scesi studenti, militanti dei sindacati di base e della sinistra antagonista.

Dopo avere bloccato per alcune ore i varchi portuali, i manifestanti hanno raggiunto il corteo a via Scarsellini, dove ha sede la compagnia di spedizioni internazionali israeliana Zim Integrated Shipping Services, che ha dato la sua disponibilità a trasportare armi verso Israele.

E’ stata lanciata della vernice rossa contro i poliziotti in assetto antisommossa schierati davanti all’ingresso; sull’asfalto è stata vergata una grossa scritta con vernice bianca “Stop al traffico di armi. Israele assassina”. Tra gli striscioni esposti dai contestatori, che hanno scandito più volte i cori “contro il sionismo e la sua violenza ora e sempre resistenza” e “From the river to the sea Palestine will be free“, “Stop ai traffici di armi nei porti“, “Fermiamo la logistica di guerra”, “Blocchiamo la guerra, blocchiamo tutto” e “Zim Zionist International Murder”.

Israele, uccisi 3 capi militari di Hamas a Jabalya

L’esercito di Netanyahu la notte scorsa ha ucciso a Jabalya (nella zona Nord di Gaza), 2 capi di Hamas dell’Unità Nukbha che hanno preso parte all’attacco omicida del 7 ottobre scorso. Lo ha annunciato il portavoce militare, specificando che si tratta di Ahmed Musa e Omar Al-Hindi. Insieme a loro è stato ucciso il capo dell’Unità dei cecchini della Brigata nord di Hamas, Mohammed Kahlout.

Secondo il portavoce, la notte scorsa sono anche stati uccisi 19 operativi di Hamas. Nel sobborgo di Sheikh Ijlin (la zona Sud della Striscia), è stata scoperta una postazione di lancio di razzi collocata vicino a edifici residenziali. 

Netanyahu: cessate il fuoco significherebbe arrendersi a Hamas

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ribadisce che il suo governo non è d’accordo a un cessate il fuoco a Gaza. “Vorrebbe arrendersi a Hamas, arrendersi al terrore e alla vittoria dell’asse del male dell’Iran. Non ci sarà alcun cessate il fuoco senza il rilascio degli ostaggi“. Lo ha detto il leader israeliano Netanyahu a Fox News, sottolineando che “la lotta contro Hamas continua, ma in aree specifiche e per un determinato periodo, qualche ora qui e qualche ora là: vogliamo facilitare il passaggio sicuro dei civili”

Penso che sia chiaro – continua il premier di Israele – come deve essere il futuro di Gaza. Hamas sarà andata: dobbiamo distruggerla per il bene di tutti, per il bene della civiltà e per il bene dei palestinesi e degli israeliani”. Duqnue Netanyahu ribadisce che “Israele non cercherà né di governare né di occupare Gaza”.

Pause umanitaria giornaliere di 4 ore

Nessun cessate il fuoco a Gaza ma nuove  “pause umanitarie” giornaliere di 4 ore in alcune parti del Nord della Striscia di Gaza, per consentire il passaggio degli aiuti e la ‘fuga’ verso il Sud dei civili. L’annuncio e’ stato dato dalla Casa Bianca. Il portavoce della sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, lo ha descritto come “primo passo significativo”, l’apertura di altri due corridoi umanitari affinché’ i civili possano lasciare le aree ostili del Nord di Gaza.

Una notizia che ha ricevuto la conferma di Israele. Un alto funzionario, parlando al Times of Israel, ha chiarito di non aver accettato un cessate il fuoco, ma che l’esercito comunque continuera’ a consentire “pause tattiche e locali” per facilitare l’arrivo degli aiuti e la messa in salvo dei residenti.

Tajani a Parigi: le dichiarazioni del vicepremier

A Parigi la Conferenza umanitaria su Gaza all’Eliseo. Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani afferma: “Bisogna assolutamente aiutare i poveri palestinesi che non sono Hamas. Hamas è un’altra cosa, fermo restando il diritto di Israele di difendersi. Concretamente, vorrei ribadire qui la disponibilità dell’Italia, in collaborazione con i nostri amici negli Emirati Arabi Uniti, ad accogliere alcuni minori palestinesi che necessitano di essere ricoverati in ospedale“.

Il ministro poi, tiene a sottolineare l’importanza di rafforzare il sostegno all’Autorità Nazionale Palestinese: la ripresa di un processo politico infatti, è l’unica prospettiva possibile per trovare una soluzione alla crisi. “Hamas è un’organizzazione criminale e difenderla è un grave errore. L’obiettivo finale è la pace ma la pausa umanitaria può permettere di portare in salvo persone attraverso corridoi umanitari” ha poi aggiunto.

Blinken, Cina contribuisca ad impedire alla Corea del Nord di compiere azioni “pericolose”

Anthony Blinken, durante la conferenza stampa a Seul con il suo omologo sudcoreano Park Jin, trasmessa in streaming, ha invitato la Cina a contribuire a impedire che la Corea del Nord intraprenda azioni “pericolose” e vietate dalle risoluzioni Onu, come il lancio di missili balistici e i test nucleari.

 “Ci aspettiamo che Pechino usi lo stretto rapporto che ha con la Corea del Nord per tenerla lontana da comportamenti nocivi e pericolosi. Le parole del segretario di Stato americano.

Tajani atterrato a Parigi per conferenza umanitaria su Gaza

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è atterrato a Parigi per prendere parte alla Conferenza umanitaria internazionale per la popolazione di Gaza, indetta dal leader francese Macron, al fine di coordinare il sostegno della comunità internazionale ai civili palestinesi.

Domani il vicepremier parteciperà all’apertura dei lavori della sesta edizione del “Paris Peace Forum“, piattaforma che riunisce governi, organizzazioni internazionali, società civile e settore privato. 

Israele, presa roccaforte Hamas a Jabalya nel nord di Gaza

La fanteria israeliana ha preso il controllo della roccaforte di Hamas nel nord della Striscia dopo 10 ore di combattimento. A riferirlo, citato dai media, l’esercito israeliano, secondo cui forze della Brigata Nahal ora controllano la postazione (nota come Avamposto 17) nel campo profughi di Jabalya, nel nord dell’enclave palestinese, dopo aver sconfitto operativi di Hamas e della Jihad islamica che erano sia sul terreno sia nei tunnel (di cui 130 sono stati distrutti). Decine – ha aggiunto – i miliziani uccisi. 

Ucciso il capo dell’arsenale del movimento islamista. Trattative per la liberazione di 12 ostaggi in cambio di 3 giorni di tregua. Pressing del G7 sui corridoi, per Blinken “Tel Aviv non deve rioccupare Gaza”. Sarebbero 8 i morti nell’attacco di domenica all’ospedale Nasser. Netanyahu “finisca il lavoro”, dice DeSantis. Gli Usa bombardano postazioni filoiraniane in Siria: 9 i morti. Inoltre, è partita da Civitavecchia la nave-ospedale italiana.

Idf: “I leader di Hamas sono morti che camminano”

Un tremendo bombardamento da parte dell’esercito israeliano ha provocato la distruzione della moschea Khaled Ben al-Walid, uno dei simboli della città di Khan Yunes, a Sud di Gaza. “I leader di Hamas sono morti che camminano“, “è solo questione di tempo prima che vengano catturati o uccisi dalle forze israeliane“. A dirlo il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Jonathan Conricus, a Sky News Australia.

La “direttiva è uccidere o catturare” tutti i leader di Hamas “che hanno pianificato, facilitato ed eseguito il massacro omicida del 7 ottobre in Israele“, ha aggiunto.

Il presidente Usa Biden chiede a Netanyahu tre giorni di tregua per andare avanti nelle trattative per il rilascio degli ostaggi, ma il leader di Israele non arretra e spinge le truppe nel cuore di Gaza City. 

Per il segretario di Stato americano Antony Blinken, “Israele non deve rioccupare Gaza“. L’esercito afferma di aver colpito 14mila obiettivi di Hamas in un mese di guerra. Ucciso il capo della produzione di armi di Hamas.

G7, “Israele ha diritto alla difesa in linea con norme”

Condanniamo in modo inequivocabile gli attacchi terroristici di Hamas e di altri in Israele iniziati il 7 ottobre 2023 e i continui attacchi missilistici contro Israele.
Sottolineiamo il diritto di Israele a difendersi e a difendere la sua popolazione in linea con il diritto internazionale”
. E’ quanto si legge nella dichiarazione finale del vertice dei ministri degli Esteri del G7 a Tokyo.

G7, “sosteniamo pause e corridoi umanitari per consegna aiuti”

I ministri degli Esteri del G7 riuniti a Tokyo sottolineano “la necessità di un’azione urgente per affrontare il peggioramento della crisi umanitaria a Gaza”. “Tutte le parti devono consentire sostegno umanitario senza ostacoli per i civili, compresi generi alimentari, acqua, cure mediche, carburante, rifugi e accesso per gli operatori umanitari – si legge nel documento finale –
Sosteniamo pause umanitarie e corridoi per facilitare l’assistenza necessaria con urgenza, il movimento dei civili e il rilascio degli ostaggi. Anche ai cittadini stranieri deve essere consentito di continuare a partire”.

“Sottolineiamo l’importanza della protezione dei civili e del rispetto del diritto internazionale, in particolare del diritto internazionale umanitario. Dal 7 ottobre, i membri del G7 si sono impegnati con ulteriori 500 milioni di dollari per la popolazione palestinese, anche attraverso le agenzie Onu e altri attori umanitari – si legge ancora nella dichiarazione finale – Chiediamo ai Paesi nel mondo di unirsi a noi in questo sforzo. Accogliamo con favore la conferenza
internazionale del 9 novembre a Parigi sulla situazione umanitaria”.

Israele: Nevi (FI), vigliaccamente attaccato, sostegno Italia

“Israele è stata vigliaccamente attaccata con un’azione unilaterale di violazione dei suoi confini e con uno sterminio di civili e si è chiaramente trattato di un attacco a tradimento. Israele è una democrazia e quindi nessuno può violarne i confini“. Lo afferma così Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia, in una conversazione con Formiche.net, in cui spiega come la posizione italiana e occidentale non può che essere pro Israele, e dunque contro Hamas.

L’Italia credo sia uno dei Paesi in cui la minaccia è meno graveprecisa, riguardo eventuali rischi per l’Italia – però oggi vediamo bene che ci sono i famosi lupi solitari, cellule che si possono attivare in qualsiasi momento. Oggi l’allerta è massima e il nostro governo è concentrato su tutti gli obiettivi sensibili e sulle zone più delicate. Siamo uno dei Paesi meno esposti, ma non è detto che siamo completamente indenni. Per cui bisogna tenere alta la guardia”.

Inoltre il sostegno italiano è allo Stato di Israele che ha il diritto di difendersi e di vivere in pace. Lavoriamo affinché un gruppo terroristico come Hamas, che non c’entra niente a nostro
avviso con la causa palestinese, debba essere disarmato perché rappresenta una continua minaccia nei confronti di Israele –
conclude – di cui professa addirittura l’estinzione“.

Un mese dall’attacco di Hamas, un “cimitero di bambini”: morti più di 10mila

Una strage umanitaria senza precedenti che continua ad abbattersi su una striscia di terra ormai devastata. Ad aggravare la situazione è il numero di bambini compreso tra le 10.022 vittime contate da Hamas. Un numero significativo, di cui però non si conosce l’attendibilità.

Il segretario generale dell’Onu Antonio Gutierrez ha parlato di “cimitero di bambini” riferendosi alla città di Gaza, dove continua ad avanzare l’esercito israeliano. A nulla servono i missili lanciati da Hamas e Hezbollah, Israele non si arrende e continua a marciare verso le roccaforti di Hamas.

Oltre alla guerra su terra, continuano anche gli attacchi aerei di Israele, che bombarda senza pietà tutta la striscia.

Gaza sotto assedio: nuovi raid nella notte, missili dal Libano

Un mese fa, esattamente il 7 ottobre 2023, una delle pagine più buie della storia d’Israele. Assediata Gaza, nuovi raid nella notte. Missili dal Libano. Netanyahu ribadisce che non ci sarà nessuna tregua a Gaza fino al rilascio degli ostaggi israeliani da parte di Hamas, ma si “apre ad eventuali pause. E afferma che Israele avrà “la responsabilità generale della sicurezza” della Striscia “per un periodo indefinito” una volta terminata la guerra. Joe Biden e Benjamin Netanyahu hanno discusso della possibilità di  “pause tattiche” nei combattimenti a Gaza. Lo riferisce la Casa Bianca  in una nota sulla telefonata tra i due leader.

Ieri arrivati a Gaza quasi 100 camion di aiuti da Rafah. Oltre 10mila i morti nella Striscia, secondo Hamas. Gaza sta diventando un cimitero di bambini”, afferma Guterres. “Vergognati”, la replica di Israele. Niente accordo in Consiglio di sicurezza Onu per una risoluzione sul Medio Oriente. Oggi riunione dei ministri degli Esteri del G7 a Tokyo.

Soccorritori Gaza: “Almeno 20 morti in attacco su Rafah”

Almeno 20 persone sarebbero rimaste uccise in un raid aereo israeliano su Rafah, nel sud di Gaza. Lo hanno reso fonti dei servizi di soccorso della Striscia.

Israele: Gaza divisa in due

Israele ha accerchiato Gaza City, dividendo la Striscia in due parti, ed è di nuovo aperto il valico di Rafah: l’unica via d’uscita dai territori teatro della guerra contro Hamas. Lo ha annunciato l’autorità di frontiera della città, precisando che sarà permesso attraversare il valico solo a egiziani e cittadini stranieri il cui nome figura in una lista approvata.

Israele: Usa dispiega sottomarino

Gli Stati Uniti hanno dispiegato un sottomarino armato con missili Tomahawk in Medio Oriente. Interpretata come un messaggio di deterrenza agli avversari regionali, l’amministrazione Biden dichiara che cerca di evitare che la guerra tra Israele e Hamas degeneri in un conflitto più ampio.
La Marina degli Stati Uniti ne ha quattro di classe Ohio, o SSGN, convertiti da missilistici balistici a testata nucleare. Ogni SSGN può trasportare 154 missili da crociera Tomahawk, il 50% in più rispetto ai cacciatorpediniere e quasi quattro volte quelli di cui sono armati i più recenti sottomarini d’attacco della Marina americana.

Israele: salgono i morti

Nelle ultime 24 ore, l’esercito israeliano ha ucciso comandanti di Hamas, colpendo oltre 450 obiettivi nella Striscia. Tra i comandanti vi è Jamal Mussa, responsabile delle operazioni speciali di sicurezza di Hamas. Inoltre, più di 200 palestinesi sono stati uccisi la notte scorsa durante gli attacchi dell’esercito israeliano.

Giornalista e 4 parenti uccisi in raid israeliano nel Libano

Un giornalista e quattro membri della sua famiglia sono rimasti uccisi in un raid israeliano nel
Libano meridionale. Lo riferisce la Protezione Civile libanese.

Tv Israele, nel blitz del 7 ottobre c’erano anche combattenti stranieri

A partecipare al blitz di Hamas del 7 ottobre, anche diversi “combattenti stranieri“.
Questa la conclusione (o forse più sensazione) maturata dai servizi di sicurezza israeliani, secondo la televisione pubblica Kan, dopo gli interrogatori di prigionieri catturati sul terreno.

“Questi combattenti – riferisce l’emittente – parlavano un arabo con un accento diverso da quello di Gaza“, più simile invece a quello di Paesi del nord Africa.

Contrariamente a voci propagate in Israele nei giorni scorsi, non vi era invece fra di loro chi si esprimesse in farsi, o che sembrasse originario dell’Iran. Ma sono ancora in corso le indagini.

Ministro Israele: “L’Atomica a Gaza? Una possibilità”

Un ministro del governo israeliano, quello per il Patrimonio edilizio, Amichai Eliyahu, ha detto che “l’utilizzo della bomba atomica su Gaza e – a parer suo – una delle possibilità“. Lo ha detto intervistato alla radio Kol Barma ed è stato uno dei giornalisti, Yaki Adamker, a rilanciare su Twitter i suoi virgolettati. “Non daremmo aiuti umanitari ai nazisti. A Gaza non esistono persone non coinvolte.

E allora – osserva – dovremmo sganciare una bomba atomica su tutta Gaza?”, gli è stato chiesto. E lui ha risposto: “Questa è una delle possibilità“. E quando gli e’ stato fatto notare che nell’enclave palestinese ci sono 240 rapiti, lui ha risposto: “Preghiamo e speriamo nel loro ritorno, ma in guerra ci sono anche dei prezzi”. Eliyahu e’ un ministro del governo Netanyahu, del partito di estrema destra Otzma Yehudit.

Immediata la reazione del premier Benjamin Netanyahu, che lo ha sospeso, definendo quelle parole “fuori dalla realtà. Il ministro allora ha ritrattato, ma non è bastato.

Proseguono i raid di Israele su Gaza, con Hamas che denuncia il bombardamento di tre scuole, mentre l’esercito israeliano accusa l’organizzazione terroristica palestinese di sparare sulla strada aperta per far passare gli sfollati. Almeno 45 persone sono state uccise e decine sono rimaste ferite – secondo fonti palestinesi – in un attacco aereo dell’esercito israeliano al campo profughi di Maghazi nel centro della Striscia di Gaza.

Blinken diretto a Ramallah per incontrare Abu Mazen

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken si sta recando a Ramallah in Cisgiordania – come riporta Haaretz – per incontrare il presidente palestinese Abu Mazen. Questo è il primo viaggio del capo della diplomazia Usa in Cisgiordania dal 7 ottobre (data del primo attacco di Hamas contro Israele).

Erdogan attacca Netanyahu e richiama l’ambasciatore a Tel Aviv. Nel frattempo in Italia la tensione è alta tensione nelle piazze tra i cortei pro Hamas e pro Israele.

Esercito Israele, passaggio verso sud Gaza tra 13 e 16

Il portavoce militare israeliano ha informato in arabo gli abitanti di Gaza che l’esercito
consentirà il passaggio sulla strada Salah al-Din nella Striscia di Gaza tra le ore 13:00 e le ore 16:00 (ora locale) per spostarsi verso il sud dell Striscia.

“Se hai a cuore te stesso e i tuoi cari, vai a sud secondo le nostre istruzioni. Siate certi che i leader di Hamas si stanno già preoccupando di proteggersi“, ha detto in un comunicato il portavoce militare.

Ministero Sanità di Hamas, “Bilancio dei morti sale a 9.488”

Sale a 9.488 il bilancio delle vittime a Gaza da quando Israele ha iniziato a colpire la Striscia in rappresaglia agli attacchi del 7 ottobre compiuti dai militanti di Hamas. Lo riferisce il ministero della Sanità di Hamas. Dei morti 3.900 sono minori e 2.509 donne.

Fonti Usa: “Hamas ha nascosto nelle ambulanze suoi miliziani”

Almeno due persone sono rimaste uccise la scorsa notte ed altre ferite in un attacco israeliano di fronte all’ingresso dell’ospedale per bambini al-Nasser, a Gaza City. Lo riferisce il ministero della Sanità locale.

Secondo una fonte Usa “Hamas ha cercato di far uscire con le ambulanze i suoi combattenti da Gaza via Rafah, rallentando così gli sforzi per evacuare gli stranieri”.

L’aviazione israeliana ha colpito con un missile l’abitazione di Ismail Haniyeh, il capo dell’ufficio politico di Hamas che si era trasferito in Qatar nel 2019, nel campo profughi Shati. Resta alta la tensione tra Israele e gli Hezbollah libanesi. L’esercito israeliano sta colpendo nel sud del Libano, dopo aver identificato “una serie di lanci da oltre confine” verso le comunità israeliane. Il valico di Rafah apre anche oggi per l’uscita di stranieri e feriti.

Blinken arriva a Tel Aviv, chiederà una pausa dei combattimenti a Gaza

Il segretario di Stato americano Antony Blinken arriva oggi a Tel Aviv e, secondo la Casa Bianca, dovrebbe sollecitare il governo di Netanyahu ad accettare una pausa nei combattimenti a Gaza. Il segretario “presenterà alla parte israeliana una proposta per una pausa umanitaria temporanea di 12 ore, rinnovabile, in cambio del rilascio della maggior parte dei ostaggi stranieri in mano a Hamas“. Lo riferisce Sky news Arabia, citando fonti palestinesi. Blinken iniziando i suoi incontri a Tel Aviv con il premier Benyamin Netanyahu, ha detto via social media che discuterà del “diritto di Israele a difendersi e del nostro lavoro per fornire assistenza umanitaria ai civili a Gaza”

Il portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha affermato che gli Stati Uniti non stanno sostenendo un cessate il fuoco generale, bensì “una pausa temporanea e localizzata”. Lasciando Washington, Blinken ha detto che avrebbe discusso i passi concreti per ridurre al minimo i danni ai civili a Gaza durante la sua visita in Israele.

Fonti, 45% abitazioni Striscia Gaza distrutte o danneggiate

Nella Striscia di Gaza il 45% delle abitazioni sono state distrutte o danneggiate dagli incessanti bombardamenti israeliani. A riferire il dato sono fonti qualificate che seguono l’evoluzione della guerra a Gaza, specificando che anche 42 strutture dell’Unrwa, l’agenzia dell’Onu, hanno riportato danni.

In base a quanto emerge dai report, inoltre, 16 ospedali e una cinquantina di strutture sanitarie nella Striscia non sono più operativi per i danni riportati in seguito ai bombardamenti o a causa della mancanza di carburante. Elemento, quest’ultimo, che andrà peggiorando nelle prossime ore e che causerà, si sottolinea, l’interruzione dei serviti di supporto sanitario ancora in funzione

L’esercito israeliano circonda Gaza City

Le truppe israeliane stanno operando all’interno di Gaza City e la stanno circondando da diverse direzioni, segnando un altro punto svolta nella guerra. A riferirlo è il capo di stato maggiore dell’IDF, Herzi Halevi, in una dichiarazione in tv riportata dai media israeliani.

Abbiamo portato avanti un’altra fase significativa della guerra – ha aggiunto Halevi – le truppe sono nel cuore del nord di Gaza, operano nella città, la circondano e approfondiscono l’offensiva di terra e i risultati ottenuti. Si sta combattendo in un’area urbana densa e complessa – ha aggiunto – che richiede coraggio”.

Le ostilità continuano a fare strage di innocenti. I civili sono arrivati allo stremo, e privati di ogni bene di prima necessità. Inoltre, un attacco israeliano ha colpito un edificio residenziale nel campo profughi di Bureij, in piano centro a Gaza: 15 persone sono rimaste uccise. Lo riferisce l’Associated Press, citando un portavoce della protezione civile di Gaza. I residenti hanno detto che “decine di persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie“. 

Il ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas, ha riferito poi che 27 palestinesi sono morti a causa di un raid aereo israeliano vicino a una scuola dell’agenzia Onu Unrwa nella Striscia. La Mezzaluna Rossa ha invece denunciato spari contro un suo ospedale nell’enclave e il conseguente ferimento di due persone. Dall’inizio della guerra, secondo il ministero della Sanità locale, 9.061 persone sono state uccise a Gaza, di cui 3.760 sotto i 18 anni.

Hamas: “Strage sul campo profughi Jabalia”

Almeno 195 i palestinesi uccisi in 2 massicce serie di attacchi aerei israeliani sul campo profughi di Jabalia, secondo Hamas. Mentre Gaza è ormai assediata da tre lati con una manovra a tenaglia, con le principali vie di accesso sotto il controllo israeliano.

“Nel campo profughi cercavamo due comandanti di Hamas”, (che sarebbero rimasti uccisi) hanno spiegato le Forze di Difesa israeliane. Circa 120 persone risultano ancora disperse sotto le macerie e almeno 777 sarebbero i feriti.

Onu: quello compiuto da Israele nel campo profughi è un “crimine di guerra”

L’Onu avverte: “Dato l’elevato numero di vittime civili e l’entità della distruzione a seguito degli attacchi aerei israeliani sul campo profughi di Jabalia – scrive l’ente su X – temiamo seriamente che si tratti di attacchi sproporzionati che potrebbero equivalere a ‘crimini di guerra’”.

Il Commissario generale dell’Unrwa: “Questa è una tragedia senza precedenti“. Il Papa invoca “due popoli, due Stati”. Negli Stati Uniti si parla di una forza multinazionale a Gaza dopo che Israele avrà sradicato Hamas. Biden chiede una pausa per far uscire i prigionieri.

Hamas: “Cessate il fuoco, necessario per rilascio ostaggi”

Il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha informato i mediatori nei negoziati per il rilascio
degli ostaggi che un cessate il fuoco e’ la precondizione per arrivare a un accordo sullo scambio con i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. Secondo quanto riporta Haaretz, Haniyeh ha anche invitato le nazioni arabe e musulmane a continuare le proteste a sostegno della causa palestinese.

Gaza, 50 morti e centinaia di feriti: bombe sul campo profughi di Jabalya

Per colpire uno dei leader di Hamas bombe israeliane sul più grande campo profughi della striscia di Gaza. L’inferno di fuoco scatenato da Benjamin Netanyahu su Jabalya, ha seminato il terrore tra le 116mila persone ammassate nel campo: 50 morti e centinaia di feriti il prezzo in vite umane pagato per colpire uno dei leader di Hamas, Ibrahim Biari. Il video prodotto da AFPTV rimanda le immagini di vittime estratte dalle macerie del cortile dell’ospedale del campo profughi e i tristi sudari allineati ed inanimati a testimoniare le cicatrici che lascia una guerra.

Ibrahim Biari valeva tanto per gli israeliani essendo stato uno dei capi dell’attacco del 7 ottobre, ma il prezzo pagato dalla cittadinanza puzza troppo di morte e di ingiustizia, di insensatezza e di baratro delle coscienze, di orme e segni che resteranno indelebili per le generazioni a venire: altro che due popoli e due stati, se non ci ferma in tempo l’intera umanità sarà travolta e devastata dal bella ominia contra omnes, quella guerra del tutti contro tutti che si divorerà l’unica risorsa che è comune e che ogni essere umano dovrebbe sentire l’esigenza di difendere con le unghie e con i denti: la TERRA.

Gaza, Egitto apre valico Rafah ai feriti palestinesi

Finalmente si apre uno spiraglio di umanità per i feriti palestinesi, che potranno essere curati in ospedali egiziani. L’Egitto sta costruendo anche un ospedale da campo nei pressi del confine di Rafah e speciali squadre mediche “saranno presenti domani al confine per esaminare i casi provenienti da Gaza non appena arriveranno … e determinare gli ospedali in cui saranno inviati”, così si apprende da fonti mediche di El Arish, capoluogo del Governatorato del Sinai del Nord.

Israele: i raid su Gaza


Sono almeno 50 le persone rimaste uccise e molte altre ferite. Nella città meridionale di Rafah almeno 27 morti in due diversi attacchi contro edifici residenziali, riporta l’agenzia di stampa Wafa. Altre 18 persone hanno perso la vita in un bombardamento sulla zona di Al Zawaida e sette nel quartiere di Al Zaytoun. Secondo l’agenzia il numero delle vittime è destinato ad aumentare e diverse persone sono ancora intrappolate tra le macerie degli edifici bombardati dell’esercito di Israele sulla Striscia di Gaza.

Hamas diffonde immagini di ostaggi: l’appello a Netanyahu

Hamas ha divulgato le immagini video di tre ostaggi che chiedono al premier israeliano Netanyahu di accettare un accordo per il  loro rilascio in cambio della liberazione dei detenuti palestinesi. “Tu ci uccidi, tu vuoi ucciderci tutti, non ci hai abbastanza massacrato? Non sono morti abbastanza cittadini israeliani? Liberaci adesso, libera i loro cittadini, libera i loro detenuti” afferma una delle tre donne in ostaggio rivolgendosi al premier israeliano.

Gaza, la rivolta per il pane

La situazione in Medioriente è sempre più catastrofica. In migliaia, a Gaza, hanno assaltato e saccheggiato i magazzini delle Nazioni Unite, dove erano conservate delle riserve alimentari, tra cui grano e farina. Per l’Onu l’ordine civile sta iniziando a vacillare. “Questo è un segnale: i civili a nella Striscia hanno raggiunto il limite. I livelli di disperazione sono altissimi. Le persone stanno toccando il fondo”. Queste le parole di Juliette Touma, direttrice delle comunicazioni dell’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi.

Dal 7 ottobre Netanyahu ha imposto un blocco sulle consegne di cibo, acqua, medicine e carburante. Poi in seguito ha consegnato gli aiuti umanitari (escluso il carburante). Fino ad ora sono 84 i camion di aiuti consegnati a Gaza. Riaperta la seconda condotta idrica per l’acqua. intanto continuano incessanti gli scontri nella zona Nord.

Netanyahu: le scuse sui social

Con un post sui social, il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, si è scusato per aver pubblicato un messaggio in cui denunciava come negligenze dei servizi di sicurezza nazionali avessero permesso gli assalti dei commando di Hamas del 7 ottobre. Nel testo le accuse erano rivolte ai capi dell’esercito e dei servizi dello Shin Bet.

Su X Netanyahu ha poi scritto: “Ho sbagliato; le cose che ho detto non avrebbero dovuto essere dette e di questo mi scuso. Do pieno sostegno a tutti i capi dei servizi di sicurezza“.

Continua battaglia a Gaza, Israele aumenta le truppe

Israele, con tank e soldati, resta a Gaza e sta “estendendo ulteriormente le operazioni di terra“. Dunque, dopo 24 ore dall’ingresso nella Striscia, le truppe sono attestate nel nord del territorio palestinese. Le forze di difesa di Netanyahu fanno sapere che aerei da combattimento ieri hanno colpito circa 450 obiettivi di Hamas nella Striscia.

Netanyahu, demolire Hamas e portare indietro gli ostaggi

Secondo Hamas, sono oltre 8.000, le persone rimaste uccise a Gaza. Il premier israeliano ha ribadito i due obiettivi dell’operazione: “Demolire Hamas e riportare indietro gli ostaggi“. Il capo della fazione palestinese a Gaza Yahyia Sinwar, ha annunciato di essere “pronto ad un accordo immediato per uno scambio dei prigionieri“: tutti gli ostaggi israeliani per i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. 

A Gaza riprende a funzionare internet

Scontro Israele-Turchia dopo le parole di Erdogan (“Israele criminale di guerra”). Il ministro degli esteri Eli Cohen richiama l’ambasciatore dalla Turchia. A Gaza riprendono a funzionare telefoni e internet. 

Il conflitto in Medio Oriente è arrivato all’attenzione di Elon Musk che ha annunciato la disponibilità dei servizi di Starlink a Gaza. Di fatto, il sistema di comunicazioni satellitari “supporterà la connettività alle organizzazioni umanitarie riconosciute a livello internazionale” nella Striscia.

Tra le bombe, senza luce né comunicazioni, sui profili X dei palestinesi è partita una campagna globale sotto l’hashtag #starlinkforgaza per garantire internet nella zona. Su un post, Musk ha aggiunto: “Non è chiaro chi abbia l’autorità per i collegamenti via terra a Gaza, ma sappiamo che nessun terminale ha richiesto un collegamento in quella zona” scrive.

Tajani: “Pronti ad andare a prendere i 14 italiani a Gaza per portarli in Egitto”

“Il nostro Consolato al Cairo, la nostra Ambasciata sono pronti anche con l’aiuto dei nostri Carabinieri ad andare a prendere i 14 italiani con i loro cinque familiari, a
portarli al Cairo, poi essere visitati, curati e controllati in un ospedale italiano, e infine rientrare in Italia
“. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che è tornato a parlare delle 14 persone con cinque familiari palestinesi che sono nella Striscia di Gaza e per i quali ha riferito stamani “buone notizie“.

Ucciso capo militare di Hamas a Gaza

E’ stato ucciso il capo della cosiddetta schiera aerea di Hamas, Issam Abu Rukbeh. E’ successo durante un raid aereo notturno su Gaza. Ad annunciarlo le forze di difesa israeliane (IDF) e i servizi di sicurezza dello Shin Bet.

Abu Rukbeh – come afferma l’esercito israeliano – era responsabile della gestione dei droni, dei veicoli aerei senza pilota, dei parapendii, dei sistemi di rilevamento aereo e delle difese aeree del gruppo terroristico.

Inoltre quest’uomo ha avuto un ruolo nella pianificazione e nell’esecuzione dell’assalto di Hamas del 7 ottobre, dirigendo i terroristi che erano entrati nel sud di Israele con i parapendio – ha aggiunto Israele – nonché negli attacchi dei droni ai posti di osservazione delle forze di difesa israeliane.

Esercito Israele intensifica raid su gaza

L’esercito d’Israele ha iniziato a colpire pesantemente Gaza con artiglieria e raid massicci contro il campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia. Lo riportano i media israeliani.

Alcuni residenti di Gaza hanno riferito alla Cnn che i raid israeliani di questa sera sono i più intensi dall’inizio della guerra. A causa dei mostruosi bombardamenti nella Striscia, sono state interrotte le connessioni di Internet. In contemporanea, una raffica di razzi lanciata da Gaza verso il Sud di Israele.

Comandante Brigata Jenin morto in scontri con Idf in Cisgiordania

Il comandante della Brigata Jenin, Aisar Mohammed al-Amir, è morto in scontri con le Forze della difesa israeliana (Idf) in Cisgiordania. Lo riferisce la Jihad islamica palestinese, come afferma il canale televisivo Al Mayadeen. 

Esercito israeliano entra a Gaza per la terza volta in 24h

L’esercito israeliano è entrato nel nord di Gaza per la terza volta in 24 ore e ha attaccato postazioni di Hamas, alcune delle quali a Gaza City. Lo rende noto lo stesso Idf, che fa sapere di avere colpito membri di Hamas, piattaforme di lancio di missili anticarro e quartier generali dell’organizzazione islamista. 

Nell’attacco sono stati colpiti oltre 250 obiettivi. Continuano incessanti i lanci di razzi di Hamas contro il popolo di Netanyahu. L’esercito Usa intanto ha lanciato attacchi aerei su 2 località nella Siria orientale.

La milizia palestinese pubblica un documento con i nomi di 7000 morti. Israele risponde diffondendo foto e storie di bimbi rapiti. Razzo su Taba, città egiziana al confine: 5 feriti. 

Erdogan al Papa: “A Gaza è in corso un massacro”. Ancora tensione all’Onu: l’ambasciatore israeliano al Palazzo di Vetro, Gilad Erdan, si è scagliato contro la bozza di risoluzione, definendola “ridicola”, “neppure menziona Hamas”. 

Mattarella: “L’Onu va rafforzato, non criticato”. Il vertice Ue prima si divide poi trova l’accordo sulle ‘pause umanitarie’. Meloni: “Contro Hamas dobbiamo dare maggior peso all’Anp”.

Esercito israeliano: “Blitz mirati con i tank nel nord di Gaza”

L’esercito israeliano ha detto di aver condotto “blitz mirati” all’interno del nord della Striscia usando tank” nell’ambito dei preparativi per le “prossime fasi dei combattimenti”. “I soldati – ha aggiunto – sono poi usciti dall’area alla fine dell’attività”. “L’invasione di terra a Gaza ci sarà – annuncia il premier israeliano Netanyahu -: non si sa quando e come, ma avverrà”.

A suo dire l’unica via per eliminare Hamas e liberare gli ostaggi è entrare nell’enclave palestinese. Secondo il presidente americano Joe Biden “la rabbia di Israele dopo gli atroci attentati è comprensibile, Israele ha il diritto e il dovere di difendersi e noi faremo in modo che abbia gli strumenti necessari. Ribadisce tuttavia l’invito ad Israele ad agire “in conformità con le leggi di guerra”.

Israele contro Erdogan, “Hamas è come l’Isis”

“Israele respinge pienamente le parole del presidente turco nei confronti dell’organizzazione terroristica Hamas. Hamas è una spregevole organizzazione terroristica peggiore dell’Isis che uccide brutalmente e intenzionalmente neonati, bambini, donne e anziani, prende in ostaggio civili e usa la propria gente come scudi umani”. Lo afferma Lior Haiat, portavoce del ministero degli Esteri israeliano su X.

Anche il tentativo del presidente turco di difendere l’organizzazione terroristica e le sue parole incitanti non cambieranno gli orrori che il mondo intero ha visto – conclude – e il fatto inequivocabile: Hamas = Isis”

Erdogan: “Hamas è liberatore”

I militanti di Hamas sono dei liberatori e non dei terroristi” ha detto il presidente turco Erdogan, come riporta Al Arabiya. Dalla Turchia, durante un discorso al gruppo parlamentare del suo partito Akp il presidente afferma: “Circa la metà di coloro che sono stati uccisi negli attacchi israeliani su Gaza sono bambini, persino questo dato dimostra che l’obiettivo è un’atrocità, per commettere crimini contro l’umanità premeditati“. Erdogan punta a lasciar aperto il valico di Rafah per motivi umanitari, proponendo una conferenza tra Palestina e Israele.

Salvini: “Parole gravi e inaccettabili”

Parole gravi e inaccettabili” afferma il vicepremier e ministro, Matteo Salvini, dopo le dichiarazioni di Guterres a proposito degli attacchi di Hamas, “che non arrivano del nulla”. In una nota del Mit si legge: “Frasi ritenute dal titolare delle Infrastrutture e dei trasporti gravi e ingiustificabili. Oggi peraltro è la Giornata Mondiale delle Nazioni Unite. È una circostanza che rende ancora più inaccettabili le parole su Hamas. Nessuna giustificazione al terrorismo“.

Israele: le dichiarazioni di Kirby

Degli attacchi del 7 ottobre ne è responsabile Hamas e non Israele“. La comunicazione ufficiale arriva direttamente dal portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby. lo stesso ha poi commentato le dichiarazioni del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, che ha collegato la strage compiuta da Hamas ai “56 anni di occupazione israeliana”

L’ambasciatore israeliano presso l’Onu, Gilad Erdan, ha invitato il segretario a dimettersi dopo le sue pesanti dichiarazioni: “Guterres mostra comprensione per la campagna di sterminio di massa di bambini, donne e anziani, non e’ adatto a guidare le Nazioni Unite. Lo invito a dimettersi immediatamente. Non vi e’ alcuna giustificazione ne’ senso parlare con coloro che mostrano compassione per le piu’ terribili atrocita’ commesse contro i cittadini di Israele e il popolo ebraico. Semplicemente non ci sono parole“, ha scritto Erdan.

Tajani: “A Gaza 14 italiani, più i loro familiari. La priorità è la loro sicurezza”

La priorità è seguire gli italiani, e garantirne la sicurezza a Gaza’‘. Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervistato da Sky Tg24. ‘‘Gli italiani che sono nella Striscia di Gaza – ha spiegato – sono 7 con passaporto italiano, 7 con passaporto italo-palestinese e altri 4 che sono palestinesi, bambini o mogli”.

”L’ambasciata italiana al Cairo è pronta ad andare a recuperare questi 19, 14 italiani e loro familiari, per riportarli a casa” non appena sarà possibile, ha aggiunto Tajani.

Hamas, 140 morti in raid notturni su Gaza

Sono almeno 140 i morti dei raid aerei condotti nella notte dalle Forze di difesa israeliana (Idf) sulla Striscia di Gaza. A riferirlo un comunicato del governo di Hamas rilanciato dall’emittente al-Arabiya. ”Oltre 140 persone – si legge nella nota – sono state martirizzate e centinaia sono state ferite nei massacri commessi dai raid dell’occupazione israeliana”.

“Intoppo” nelle trattative per il rilascio dei 50 ostaggi

C’è stato un “intoppo” nelle trattative mediate da Egitto e Qatar per il rilascio di 50 ostaggi con la doppia nazionalità trattenuti da Hamas a Gaza. A riportarlo Times Israel, che cita una fonte diplomatica. La ragione sarebbe dovuta alla richiesta di Hamas di condizionare il rilascio degli ostaggi alla fornitura di benzina alla Striscia, ma Israele ha respinto la richiesta.

Israele, oltre 400 obiettivi di Hamas colpiti a Gaza

Oltre 400 gli obiettivi di Hamas colpiti nella Striscia, nelle ultime 24 ore. A farlo sapere il portavoce militare spiegando che sono stati eliminati decine di uomini di Hamas pronti a lanciare razzi e compiere attacchi contro Israele.

In particolare sono stati centrati campi di addestramento nei quartieri di  Shujaiyya, Shati, Jabalia, Daraj Tuffah, e Zaytun. Colpiti anche centri di comando nelle moschee usate da Hamas. Uccisi anche i vicecomandanti dei battaglioni di Nuseirat, Shati, e Furqan.

Anche l’ultimo dei 3 italo-palestinesi è morto

Purtroppo anche Nir Forti è deceduto. Era l’ultimo dei 3 italo-israeliani dispersi. Mi stringo al dolore dei suoi genitori, li avevo incontrati durante la visita a Tel Aviv. Morire a 29 anni, barbaramente ucciso dai terroristi, è profondamente ingiusto. Prego per te, giovane Nir”. Lo ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Tajani, morta l’italo-israeliana Liliach Le Havron

“Ho appreso del decesso di Liliach Le Havron, italo-israeliana e moglie di Evitar Kipnis il cui corpo era stato ritrovato nei giorni scorsi. Entrambi erano scomparsi dopo l’attacco di Hamas. Rinnovo le condoglianze ai figli e alla famiglia. Per l’Italia un altro giorno di lutto“. Lo scrive
Antonio Tajani su X.

Israele: “Nessuna tregua durante negoziati su ostaggi”

Non ci sarà nessun cessate il fuoco” a Gaza mentre Usa e Qatar lavorano per liberare gli oltre 200 ostaggi detenuti da Hamas nell’enclave assediata. A riferirlo alle Cnn, un portavoce dell’esercito israeliano, Jonathan Conricus.

Non erano a conoscenza delle richieste degli Stati Uniti per un rinvio della prevista operazione di terra di Israele a Gaza – ha affermato il funzionario – sia Israele sia gli Stati Uniti vogliono che tutti gli ostaggi vengano rilasciati il più rapidamente possibile. “Non si può permettere che gli sforzi umanitari abbiano un impatto sulla missione di smantellare Hamas“, ha sottolineato. 

Libano: “Rischio crisi incontrollabile”, Israele: “Se attaccate colpiremo Teheran”

Rischio escalation in Medioriente: “La crisi può diventare incontrollabile“, minaccia l’Iran. “Se attaccati colpiremo anche Teheran“, avverte Israele. Netanyahu riunisce il gabinetto di guerra. Telefonata tra Biden e gli alleati occidentali tra cui Meloni.

Biden fa accordo con Netanyahu, flusso di aiuti a Gaza

Ci sarà un flusso continuo di aiuti a Gaza“, ha assicurato Joe Biden dopo una telefonata con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. “Abbiamo trovato un accordo“, ha sottolineato il presidente americano.

Ma intanto Israele, che continua a preparare l’operazione di terra, ha continuato a bombardare l’enclave assediata fino alle prime ore dell’alba. L’esercito israeliano, che si prepara dall’inizio del conflitto a lanciare un’offensiva per “annientare” Hamas, domenica ha intensificato i suoi attacchi contro la Striscia e le postazioni di Hezbollah in Libano. Secondo un portavoce sono stati uccisi “decine” di miliziani e colpite 320 postazioni di Hamas e Jihad Islamica. Il ministero della Sanità di Hamas sostiene che ci sono state vittime civili a Deir Al-Balah, Khan Younis e Rafah.

Un bagno di sangue a Gaza

Secondo al-Jazira, è statala più sanguinosa” notte di bombardamenti dal devastante attacco di Hamas il 7 ottobre: i caccia israeliani hanno intensificato il livello e la portata dei raid, prendendo di mira diverse: uno degli attacchi e’ avvenuto nel campo profughi di Jabalia, un’area densamente popolata dove vivono più di 120 mila palestinesi.

Bombardate anche le vicinanze degli ospedali di Al Shifa e Al Quds. Un bagno di sangue: secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, sono stati almeno 400 i morti nelle ultime 24 ore, con attacchi alle case dei civili senza alcun preavviso.

Altri camion umanitari hanno attraversato il valico egiziano di Rafah verso la Striscia di Gaza, il secondo convoglio in due giorni destinato al territorio palestinese dall’inizio della guerra. Nella notte nuovi raid israeliani. Da Rafah secondo convoglio di aiuti. Nuova manifestazione dei familiari degli ostaggi nelle mani di Hamas. Intanto il ministro degli esteri Antonio Tajani: “Abbiamo due ostaggi italo-israeliani e anche 19 italo-palestinesi, bloccati a Gaza“.

Esercito Israele, colpiti 320 obiettivi di Hamas e Jihad a Gaza

Sono oltre 320 gli obiettivi colpiti dall’esercito israeliano la notte scorsa nella Striscia. Tra questi – ha fatto sapere il portavoce militare – bersagli che costituivano minacce per le forze che “nell’area si stanno preparando per le operazioni di terra, incluse decine di postazioni di mortaio e missili anti tank”. Inoltre, tunnel nei quali si nascondevano miliziani e decine di centri operativi sia di Hamas sia della Jihad islamica. 

Idf: “Colpite 4 cellule terroristiche Hezbollah operanti al confine con il Libano”

Camion umanitari a Gaza. Israele minaccia Iran e Libano

Oggi 17 camion umanitari hanno attraversato il valico egiziano di Rafah verso la Striscia di Gaza, il secondo convoglio in due giorni destinato alla Palestina dall’inizio della guerra, secondo quanto ha constatato un corrispondente dalla Afp sul posto. Di fronte agli appelli urgenti per l’introduzione a Gaza di scorte di combustibile a fini umanitari, il portavoce militare israeliano ha sostenuto oggi che Hamas ha provveduto per tempo a mettere da parte una grossa quantità di diesel nella zona di Rafah.

“Il piano dell’Iran è di attaccare Israele su tutti fronti. Se realizziamo che vogliono attaccare Israele, non solo su tutti i nostri fronti, noi attaccheremo la testa del serpente, l’Iran”. Lo ha detto il ministro dell’economia di Israele Nir Barkat. Anche Benyamin Netanyahu ha lanciato un messaggio minatorio: “Conseguenze distruttive per gli Hezbollah e per il Libano’ se la milizia filo-iraniana decidesse di scatenare una guerra piena contro Israele”. Nel caso in cui avvenisse l’attacco, ”li colpiremmo  con una potenza che nemmeno si immaginano, con conseguenze devastanti“.

Capo esercito Israele: “Entreremo a Gaza per distruggere Hamas”

Entreremo a Gaza. Inizieremo una missione operativa e professionale per distruggere gli agenti di Hamas, le infrastrutture di Hamas, e terremo in mente anche le immagini, le scene e i caduti dello Shabbat di due settimane fa”. Lo ha detto il capo di stato maggiore dell’esercito Herzi Halevi.

“Ci sono contatti in corso” tra Hamas e i mediatori arabi, “Egitto e Qatar”, per la liberazione di altri ostaggi civili presi dal movimento islamico palestinese il 7 ottobre scorso. così Osama Hamdan, rappresentante di Hamas a Beirut. Intanto sono stati liberati due americani, una madre e una figlia.

Onu: “La situazione umanitaria a Gaza è una catastrofe”

La situazione umanitaria di Gaza ora è una catastrofe. Il mondo deve fare di più”. Lo si legge in un comunicato congiunto di cinque agenzie Onu, Undp, Unfpa, Unicef, Wfp and Oms. “Decine di migliaia di persone sono sfollate e non possono cucinare o acquistare cibo in sicurezza”, scrivono le agenzie chiedendo un cessate il fuoco umanitario “immediato“. “Gli ospedali sono sovraccarichi di vittime. I civili hanno sempre più difficoltà ad accedere alle forniture alimentari essenziali e i bambini muoiono a un ritmo allarmante”. 

Israele “non risponderà” ad Hamas su ostaggi

 L’ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha affermato che “non risponderà” alle affermazioni di Hamas, secondo cui Hamas avrebbe offerto di liberare due ostaggi, ma che Israele avrebbe rifiutato. Lo scrive il Times of Israel. Il portavoce dell’ala militare di Hamas, le Brigate Izz ad-Din al-Qassam, conosciuto con il nome di battaglia Abu Obeida, ha detto in precedenza che il gruppo terroristico aveva informato ieri il Qatar che avrebbe rilasciato due ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza, ma che Israele ha rifiutato di accettarli.

Abu Obeida ha detto che i due ostaggi sarebbero stati rilasciati per “motivi umanitari”. La notizia è stata riportata anche dalla tv pubblica israeliana secondo cui potrebbe trattarsi di una mossa di “guerra psicologica” da parte di Hamas.

Hamas, contatti per la liberazione degli ostaggi civili

Ci sono contatti in corso tra Hamas e i mediatori arabi, di “Egitto e Qatar”, per liberare gli altri ostaggi civili presi dal movimento islamico palestinese il 7 ottobre scorso. Lo ha detto all’Ansa Osama Hamdan, rappresentante di Hamas a Beirut. Intanto sono stati liberati due osatti americani, una madre e una figlia.

Hamas denuncia nuovi raid e accusa: “Così non cambierà il disastro umanitario”.

Valico Rafah richiuso

Il valico di Rafah fra Egitto e Gaza è stato aperto per il transito degli aiuti umanitari e dopo un’ora già richiuso. Sono almeno 30 camion giunti dall’Egitto che sono passati dal valico di Kerem Shalom. Con il valico chiuso nessuno può uscire da Gaza verso l’Egitto. 

Nel contempo, Hamas denuncia nuovi raid e accusa: “così non cambierà il disastro umanitario“. Di fatto, sono 210 le famiglie degli ostaggi che l’esercito ha informato.

Al valico Rafah anche palestinesi con doppia cittadinanza

Circa una cinquantina di palestinesi con doppia cittadinanza (in particolare egiziana) sono giunti al valico di Rafah nella speranza di passare nel Sinai. Ma, come ha constatato l’Ansa sul posto, gli uffici del terminal passeggeri del valico restano chiusi e questi palestinesi (fra cui molti bambini) non trovano interlocutori.

Guerra Israele: aperto valico

Il valico di Rafah fra Egitto e Gaza è stato aperto per l’ invio degli aiuti umanitari. Sul posto stanno arrivando i primi camion per la popolazione della Striscia. 

I media fanno sapere che il primo convoglio di aiuti umanitari è entrato a Gaza dal valico di Rafah. A mostrarlo sono le immagini diffuse dalla tv al Jazira.

Il convoglio di camion di aiuti che entrerà oggi nella Striscia di Gaza, tramite il valico di Rafah, comprende 20 camion che trasportano medicine, forniture mediche e una quantità limitata di scorte alimentari. Lo ha riferito l’ufficio stampa di Hamas.


Dal Libano lanciati 30 razzi verso il nord di Israele

Circa 30 razzi sono stati lanciati dal Libano verso Monte Dov, nel nord di Israele, a ridosso del confine. Lo ha riferito il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari, citato dai media israeliani. L’Idf ha risposto con il fuoco di artiglieria verso il Libano, “uccidendo un’unità di terroristi che stava sparando colpi di mortaio verso il territorio israeliano”.

L’Egitto cerca di riaprire valico Rafah liberando la strada, ma non oggi

Difficile la riapertura del valico di Rafah, annunciata per oggi. L’unica strada di accesso a Gaza che dovrebbe riaprire è danneggiata dalle bombe e pericolosa. Gli scavatori egiziani stanno cercando di riparare il valico di Rafah con la speranza che 20 camion di aiuti possano entrare, forse già oggi. Israele ha dichiarato che accetterà solo il passaggio di cibo, acqua e medicinali. Il carburante, disperatamente necessario per alimentare gli ospedali e i sistemi di filtraggio dell’acqua, non fa parte dell’accordo. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, parlando al Cairo, ha detto che le forniture in arrivo allevieranno quello che ha definito un dolore e una sofferenza umana colossali.

Biden: “Sostenere Israele e Ucraina per salvare il mondo”

Sostenere sia l’Ucraina sia Israele per non minare la stabilità democratica nel mondo“. E’ il messaggio chiave del discorso di Joe Biden alla nazione, dopo la storica visita lampo in Israele, la prima di un presidente americano in tempo di guerra. Il presidente ha annunciato che chiederà fondi al Congresso per portare avanti la sua missione.

La battaglia si sposta a Gaza

L’ordine di entrare a Gaza arriverà presto. Lo ha detto ai soldati il ministro della difesa israeliano. “La battaglia si sta spostando sul territorio di Hamas” a Gaza, ha detto il comandante dell’esercito del sud di Israele. E il New York Times ha pubblicato foto satellitari dei tank israeliani ammassati vicino al confine con la Striscia.

Il ministro degli Interni del governo di Hamas ha reso noto intanto che diversi sfollati che si rifugiavano nel giardino di una chiesa a Gaza sono stati uccisi e altri feriti in un raid israeliano.

Israele, Media: “Commando di Hamas erano sotto effetto di una droga”

Il 7 ottobre una parte dei commando di Hamas si è macchiata di brutalità contro i civili israeliani a ridosso della striscia di Gaza. Secondo quanto riporta la televisione commerciale israeliana Canale 12, l’intero commando era sotto effetto di una droga sintetica conosciuta come Captagon.

Sunak in Israele: “Bisogna fermare l’escalation”

“Fermare ogni ulteriore pericolosa escalation dopo che troppe vite sono già andate perdute” nella nuova esplosione del conflitto israelo-palestinese innescata dai “brutali attacchi terroristici di Hamas”. E’ questo il messaggio che il premier britannico Rishi Sunak porta con sé in queste ore nella sua visita di due giorni in Medio Oriente, iniziata oggi in Israele e destinata a proseguire secondo le anticipazioni – a differenza di quella di ieri di Joe Biden – anche in Giordania ed Egitto.

Sunak, che ieri aveva richiamato la strage nell’ospedale Al Ahli come un momento di svolta e un monito “per i leader della regione e di tutto il mondo” contro ogni nuova escalation, ha fatto sapere inoltre di voler sollecitare – sulle orme di Biden – la riapertura dei canali per gli aiuti umanitari ai palestinesi “intrappolati nella Striscia di Gaza”.  Parallelamente alla sua missione, è in Medio Oriente da ieri pure il ministro degli Esteri di Londra, James Cleverly, impegnato fra Egitto, Giordania e Qatar a cercare d’incoraggiare i leader di questi Paesi a favorire un allentamento della tensione e “il rilascio degli ostaggi” catturati da Hamas in Israele. 

Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha incontrato le famiglie degli ostaggi israeliani all’hotel King David a Gerusalemme. Veder portato via un figlio è il peggior incubo di un genitore, ha scritto su X. “Stamattina ho sentito parlare le famiglie che attraversano questa insopportabile agonia. Sono determinato a garantire il rilascio degli ostaggi presi dai terroristi di Hamas”.

Guerra Israele: l’accordo Egitto-Usa

L’Egitto ha annunciato il passaggio “in maniera sostenibile” degli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah. Sono numerosi i camion parcheggiati davanti ai cancelli dell’enclave bombardata da Israele dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre. “Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e quello statunitense Joe Biden hanno concordato la fornitura di aiuti umanitari alla Striscia attraverso il valico di Rafah in maniera sostenibile“, ha fatto sapere il portavoce della presidenza Ahmed Fahmy .

Biden alle vittime israeliane: “Cento milioni di dollari in aiuto a Gaza”

Il discorso del Presidente americano Joe Biden, in visita ad Israele, si apre con parole di cordoglio sulle vittime della guerra, di fronte ad una platea di cittadini che ogni giorno soffrono le atrocità del conflitto.

“Il nostro obiettivo è riportare a casa gli ostaggi” queste le parole più significative pronunciate dal Presidente, che ha anche annunciato che gli Stati Uniti sosterranno Gaza tramite l’invio di circa 100 milioni di dollari.

Israele è baluardo di fede e speranza. Dobbiamo continuare a perseguire la pace” – ha continuato Biden nel breve discorso – “c’è bisogno di un percorso che porti alla convivenza tra i due popoli”. Questa è la soluzione individuata dal Presidente Usa per il conflitto: un accordo tra le due parti che permetta una pacifica convivenza nello stesso territorio.

Il leader americano si è poi rivolto direttamente al popolo israeliano: “Non siete soli, gli USA sono al vostro fianco. Gli israeliani hanno un’arma segreta, il fatto di non aver nessun altro luogo dove andare”, dichiarazioni che però esortano il popolo di Israele a continuare a combattere e a non arrendersi alle violenze palestinesi. Una frase che non collide bene con le dichiarazioni precedenti, che invece aspiravano alla risoluzione pacifica del conflitto.

Il presidente ha concluso citando un proverbio ebraico “il popolo di Israele vive”, aggiungendo “che Dio protegga tutti coloro che lavorano nella pace, che Dio protegga tutti coloro che può.

Onu condanna attacco ospedale Gaza e chiede il cessate il fuoco

Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha condannato l’esplosione di ieri nell’ospedale di Gaza, si è detto “inorridito” dalle centinaia di persone uccise e ha chiesto un immediato cessate il fuoco umanitario nella regione. Parlando al Belt and Road Forum di Pechino, il segretario dell’Onu ha affermato: “Sono pienamente consapevole dei profondi problemi del popolo palestinese dopo 56 anni di occupazione, ma per quanto gravi siano, non possono giustificare gli atti di terrore contro i civili commessi da Hamas il 7 ottobre che ho immediatamente condannato.

Quegli attacchi, tuttavia, non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese”.
Secondo il portavoce delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric, Guterres si recherà in Egitto alla fine di questa settimana dove incontrerà il presidente Abdel Fattah el-Sisi e altri leader per parlare della situazione nella regione.

Israele, cellule Hamas ancora nascoste in regione Negev

Ci sono ancora delle cellule terroristiche di Hamas, sparse per la regione del Negev, che aspettano di uscire dai loro nascondigli e attaccare i civili. Questa la valutazione fatta dall’esercito israeliano (Idf) e rilanciata dal Jerusalem Post.

Si temono anche attacchi al confine egiziano. L’esercito israeliano si sta preparando per la prossima fase della sua campagna contro Gaza, ma i piani potrebbero non rispettare le aspettative diffuse di un’imminente offensiva di terra. Lo ha detto martedì il portavoce internazionale dell’Idf. 

Giordania: “Summit annullato perché guerra non si può fermare”

”Al momento – la guerra tra Hamas e Israele – non può essere fermata”, ed è per tale ragione che la Giordania ha deciso di annullare il summit previsto per oggi tra re Abdullah II, il presidente americano Joe Biden, il leader egiziano Addel Fattah al-Sisi e il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas. Lo si legge in una nota diffusa dal ministro degli Esteri giordano Ayman Al-Safadi, che accusa Israele di aver compiuto ”massacri”.

Biden oggi in Israele: “Indignato” per strage in ospedale a Gaza

La visita del presidente americano arriva in un momento in cui le tensioni in Medio Oriente sono altissime, dopo l’attacco su una struttura ospedaliera della Striscia – con scambio di accuse tra Hamas e l’esercito israeliano -. L’episodio ha indotto la Giordania a cancellare il summit a quattro con lo stesso Biden, il presidente egiziano al-Sisi e il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen.

Il video cancellato, la seconda clip di Al Jazeera

La pubblicazione del video non fa passare in secondo piano la cancellazione di un altro video diffuso poco prima sullo stesso canale social, che mostrava una batteria di razzi lanciati nella notte, una forte luce abbagliante, poi l’esplosione.

Alcuni utenti, compreso un giornalista del New York Times, evidenziano il “time-stamp” presente sul video, che sarebbe stato registrato circa 40 minuti dopo l’orario dell’esplosione all’ospedale. Su X rimane il testo con la dichiarazione dell’esercito israeliano, che accusa la Jihad islamica, viene rimosso il filmato. Più tardi, sullo stesso profilo viene pubblicato il filmato di Al Jazeera.

Il colonnello Jonathan Conricus, uno dei portavoce delle forze armate, prospetta l’ipotesi di rendere note informazioni attualmente riservate. “Siamo nel processo di declassificazione. Non posso promettere che lo faremo, ma forse accadrà per l’importanza della posta in palio”. Israele è certo al 100% che l’ospedale non sia stato colpito da un suo missile: “Certo come può esserlo chiunque in una guerra con milioni di pezzi di informazioni che svolazzano.

Dopo un’analisi approfondita, posso dire che questa è l’informazione che abbiamo ora e siamo fiduciosi: secondo l’informazione, si è trattato di un lancio fallito dalla Jihad, ribadisce.

Israele: “A colpire ospedale, un razzo della Jihad”

All’inizio un atteggiamento di prudenza: “Verificheremo, ma Hamas – afferma Israele – ci ha abituato alle fake news”. Poi la posizione israeliana diventa sempre più netta. “Tutto il mondo lo deve sapere: i barbari terroristi a Gaza hanno attaccato l’ospedale, non le forze armate israeliane. Chi ha ucciso con crudeltà i nostri bambini ha ucciso anche i propri bambini, dice il premier israeliano Benyamin Netanyahu.

Un ospedale è un edificio altamente sensibile e non è un obiettivo delle Forze di difesa israeliane (Idf). L’Idf sta indagando sulla fonte dell’esplosione e, come sempre, dà la priorità, all’accuratezza e l’affidabilità. Esortiamo tutti a procedere con cautela nel riferire affermazioni non verificate di una organizzazione terroristica”, dice un portavoce dell’esercito israeliano all’emittente britannica Bbc.

Poco dopo, una nuova comunicazione delle Idf. “Sulla base di informazione di intelligence, un lancio fallito di un razzo da parte della Jihad islamica ha provocato l’esplosione mortale all’ospedale”, affermano le forze armate. “Da un’analisi compiuta con i sistemi operativi dell’Idf, è stato eseguito il lancio di una batteria di razzi verso Israele“. Il razzo “ha colpito l’ospedale. Sulla base delle informazioni di intelligence fornite da diverse fonti, la Jihad islamica è responsabile del lancio fallito che ha centrato l’ospedale“.

Le accuse alla Jihad vengono quindi puntellate dalla pubblicazione di un video su X, sul profilo ufficiale dello stato di Israele gestito dal digital team del ministero degli Esteri. Al post viene allegato il video che documenta il lancio errato: Israele sfrutta le immagini registrate e trasmesse dalla tv Al Jazeera: Una trasmissione di Al Jazeera ha documentato il momento in cui la Jihad islamica ha lanciato un razzo in maniera errata e ha colpito un ospedale di Gaza, uccidendo centinaia di persone“.

Attacco ospedale Gaza, 500 di morti: scambio accuse Hamas-Israele

Un razzo o un missile colpisce l’ospedale battista al-Ahli Arabi a Gaza, provocando circa 500 morti, e un numero imprecisato di feriti. L’esplosione avviene attorno alle 19 locali del 17 ottobre 2023, alla fine dell’ennesima giornata di guerra, astio e tensione.

Le autorità di Gaza e Hamas accusano Israele per il massacro di civili: nell’ospedale erano stati accolti molti residenti di Gaza costretti a lasciare le proprie case. Israele prima annuncia verifiche, poi replica: l’ospedale è stato colpito da un razzo lanciato dalla Jihad islamica.

Decine di migliaia di famiglie si sono riversate negli ospedali sovraffollati di Gaza in cerca di rifugio dai bombardamenti dell’esercito israeliano. “L’ospedale ospitava centinaia di malati e feriti e persone sfollate con la forza dalle loro case” a causa di altri bombardamenti, si legge in una nota.

I video di Al Jazeera della scena mostrano medici e civili che trasportavano corpi su sacchi e coperte. Macchie di sangue e numerose auto incendiate erano visibili nel cortile buio dell’ospedale. Gli ospedali sono stati usati in modo massiccio dagli sfollati perche’ erano stati relativamente risparmiati dai bombardamenti israeliani.

Il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas dichiara 3 giorni di lutto per il “massacro“, e annuncia che non incontrerà il presidente degli Stati Uniti Joe Biden a Amman, in Giordania, nel meeting programmato il 18 ottobre. Proclamiamo “tre giorni di lutto e bandiere a mezz’asta per i martiri del massacro all’ospedale Battista – afferma Abbas – e tutti i martiri del popolo”.

Guerra Hamas: domani Biden in Israele

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden andrà in missione in Medio Oriente. La conferma della visita arriva direttamente dalla Casa Bianca che ha confermato l’incontro domani in Israele. L’obiettivo è quello di “dimostrare il suo fermo sostegno a Israele di fronte al brutale attacco terroristico di Hamas e per consultarsi sui prossimi passi”. Poi il presidente andrà ad Amman, in Giordania, dove incontrerà re Abdullah, il presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi e il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas.

Guerra Israele-Hamas: pronto rilascio degli ostaggi se cessano i raid su Gaza

Israele ha informato le famiglie di 199 ostaggi che si trovano a Gaza. Lo ha reso noto il portavoce militare Daniel Hagari, in una conferenza stampa che ha precisato come il Paese stia compiendo uno sforzo nazionale di priorità suprema. Ciò grazie anche a informazioni di intelligence.

Tregua umanitaria israeliana di 5 ore nel Sud di Gaza

Israele si asterrà dall’attaccare il Sud della Striscia di Gaza per 5 ore a partire dalle 9 di oggi, ora locale, dopo un accordo con l’Egitto per la riapertura del valico di frontiera di Rafah, ha riferito il canale televisivo i24.

“La tregua umanitaria da parte israeliana entrerà in vigore alle 9, per circa cinque ore, esclusivamente per la parte meridionale della Striscia di Gaza, secondo quanto riferito”, ha riportato l’emittente. Durante la tregua, saranno autorizzati l’ingresso degli aiuti umanitari e la partenza di alcuni residenti di Gaza verso l’Egitto attraverso il valico di Rafah.

Da parte sua, la radio israeliana Kan ha riferito che, secondo due fonti della sicurezza egiziana, il cessate il fuoco è il risultato di un accordo raggiunto tra Stati Uniti, Israele ed Egitto per la riapertura del valico di Rafah.

Gli Stati Uniti, da parte loro, hanno fatto sapere che non è chiaro se e per quanto tempo sarà consentito alle persone di transitare attraverso il valico meridionale di Gaza, al confine con l’Egitto. “Se ritenete che sia sicuro, potreste avvicinarvi al valico di frontiera di Rafah: potrebbe esserci pochissimo preavviso sull’apertura del valico e potrebbe aprire solo per un tempo limitato”, ha affermato il dipartimento di Stato americano. I funzionari statunitensi stanno lavorando su “potenziali opzioni di partenza” per gli americani a Gaza.

Valico Rafah Riaperto, Centinaia di camion per consegnare aiuti

 Il valico di Rafah tra l’Egitto e la Striscia di Gaza è stato riaperto. A riferirlo l’emittente al-Arabiya, spiegando che oltre un centinaio di camion sono in fila per consegnare aiuti a milioni di palestinesi assediati nel corso del cessate il fuoco temporaneo.

Nell’arco di questo periodo sarà anche concesso ai cittadini stranieri che si trovano nella Striscia di Gaza di lasciare l’enclave palestinese.

Unrwa, 14 membri dell’agenzia Onu uccisi in un raid su Gaza

Uccisi 14 membri dello staff dell’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite che sostiene i rifugiati palestinesi, durante gli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza. Lo ha detto Philippe Lazzarini, capo dell’ente, durante una conferenza stampa. Le vittime erano insegnanti, ingegneri, guardie e psicologi, un ingegnere e un ginecologo, ha spiegato, precisando che la maggior parte dei 13mila dipendenti dell’agenzia a Gaza sono stati sfollati.

Le condizioni sanitarie in Palestina sono spaventose” e nella base logistica dell’Urwa centinaia di persone condividono un bagno soltanto. “Gli anziani, i bambini, le donne incinte, le persone con disabilità vengono privati ​​della loro fondamentale dignità umana, e questa è una vergogna totale!”, ha affermato Lazzarini.

L’assedio a Gaza ”è una punizione collettiva e imporre un assedio e bombardare le infrastrutture civili in un’area densamente popolata – ha aggiunto – non porterà pace e sicurezza nella regione”.

Biden: “Israele colpisca Hamas, ma grosso errore occupare Gaza”

Israele deve attaccare Hamas, ovvero ‘‘un gruppo di codardi che si nascondo tra i civili. Ma occupare la Striscia di Gaza sarebbe un grande errore. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden in una intervista a 60 Minutes della Cbs, sottolineando che ”è necessaria un’autorità palestinese. E’ necessario che ci sia un
percorso verso uno Stato palestinese”.

Israele sta dando la caccia a un gruppo di persone – sottolinea Biden – che hanno commesso una barbarie tanto grave quanto l’Olocausto. E quindi penso che Israele debba rispondere”. Sulle azioni future su Gaza, il presidente Usa è fiducioso, ha detto, “che Israele agirà secondo le misure, le regole della guerra”. Dunque il leader americano ha spiegato che il suo governo sta lavorando con l’Egitto per creare un corridoio umanitario che permetta di ”far uscire questi bambini e donne da Gaza. Ci sarà la possibilità per gli innocenti di Gaza di avere accesso alle medicine, al cibo e all’acqua. Noi – conclude Biden – forniremo loro tutto ciò di cui hanno bisogno”.

Razzi sul Libano, colpita base Unifil, Usa: “Rischio escalation”

I bombardamenti di Israele su Gaza proseguono senza sosta. Così come quelli al confine con il Libano. Colpite diverse strutture di Hezbollah, mentre si attende ancora l’avvio di un’operazione di terra su larga scala nella Striscia.

Netanyhau ha affermato che Hamas pensava che “Israele si sarebbe spaccata – invece – saremo noi a spaccare Hamas”. Nel frattempo la Casa Bianca è preoccupata: “Temiamo un escalation e l’intervento diretto dell’Iran”.

Blinken ha respinto ipotesi di ricollocare palestinesi in Egitto

Blinken ha respinto la proposta di ricollocare i palestinesi in uscita da Gaza nella penisola del Sinai, in Egitto. “Ho sentito direttamente dal presidente dell’Autorità Palestinese Abbas e praticamente da tutti gli altri leader della regione con cui ho parlato, che quell’idea è fallita, e quindi non la sosteniamo, ha detto il segretario di Stato americano in un’intervista a Al Arabiya. “Crediamo che le persone dovrebbero poter restare a Gaza, la loro casa. Ma vogliamo anche assicurarci che siano fuori pericolo – ha concluso – e che ricevano l’assistenza di cui hanno bisogno”.

Il sostegno della Cina ai Paesi islamici

La Cina, nel frattempo, è pronta a “dare sostegno ai Paesi islamici nella causa palestinese – al fine di parlare “con una sola voce“. E’ quanto ha detto il massimo diplomatico di Pechino, Wang Yi, nel corso di una telefonata avuta oggi con l’omologo iraniano Hossein Amir-Abdollahian.

Blinken: “Il valico di Rafah sarà aperto ad aiuti umanitari”

Il valico di frontiera di Rafah tra Gaza e l’Egitto “sarà aperto per gli aiuti umanitari nella Striscia, come chiedeva l’Egitto per sbloccare l’uscita di circa 500 americani. Lo ha detto il segretario di stato Usa Antony Blinken partendo dal Cairo. “Stiamo mettendo in atto con le Nazioni Unite, con l’Egitto, con Israele e con altri – ha detto ai giornalisti – il meccanismo attraverso il quale ottenere assistenza e portarla alle persone che ne hanno bisogno”. Blinken ha anche affermato che gli Usa hanno nominato un inviato, l’ex diplomatico di lunga data David Satterfield, per lavorare sugli aiuti a Gaza.

Riaperte le condutture dell’acqua nel Sud di Gaza dopo un blocco durato quasi una settimana. L’Onu stima che nella prima settimana di guerra a Gaza ci sia un milione di sfollati

Strage di giornalisti: 12 sono stati uccisi in pochi giorni

Uno scenario di pericolosità estrema: evacuazioni di massa, attacchi aerei, combattimenti a terra e le lunghe interruzioni di corrente, che ha reso estremamente pericoloso fare i giornalisti di guerra a Gaza e in Israele.

A perdere a vita sono stati ben 12 giornalisti e reporter, 8 quelli feriti e 2 dispersi. Ad annunciare il macabro bilancio, il Committe to Protect Journalists, un’organizzazione americana, con base a New York, che difende la libertà di informazione a livello mondiale. La maggior parte delle vittime hanno perso la vita in attacchi aerei israeliani nella Striscia di Gaza. Tra loro, ci sono stati reporter di testate locali e internazionali, tra cui Al Jazeera, Al Arabiya, Associated Press e Reuters.

Gli ultimi due cronisti uccisi sono: Husam Mubarak, reporter di Al Aqsa Radio, legata ad Hamas, che ha perso la vita venerdì in un attacco aereo israeliano nel nord di Gaza. L’altro è Issam Abdallah, video-operator della Reuters a Beirut, ucciso durante gli scontri tra Libano e Israele, colpito da un proiettile sparato da un soldato israeliano.

Guerra Israele-Hamas, 12 giornalisti uccisi
Sono 12 i giornalisti uccisi nella guerra Israele-Hamas

Ibrahim Mohammad Lafi e Mohammad Jarghoun, entrambi reporter di Al Jazeera, sono stati uccisi il 10 ottobre mentre coprivano un raid israeliano a Gaza City. Lafi è stato colpito da un proiettile alla testa, mentre Jarghoun è stato colpito da un missile.

Mohammad el-Salhi, reporter di Al Arabiya, è stato ucciso il 12 ottobre mentre copriva un altro raid israeliano a Gaza City. El-Salhi è stato colpito da un missile mentre si trovava in un edificio civile.

Il direttore di Al-Khamsa News Saeed al-TaweelMohammed Subh e Hisham Alnwajha sono stati uccisi in un raid aereo israeliano martedì. Assaad Shamlakh è stato ucciso domenica nel mezzo di un raid aereo israeliano a Sheikh Ijlin, nel sud di Gaza. Mohammad Fayez Abu Matar, un fotoreporter, è stato ucciso durante un raid aereo israeliano a Rafah, mercoledì.  Ahmed Shehab è morto in un attacco aereo israeliano che ha colpito la sua casa a Jabaliya giovedì. Yaniv Zohar, fotografo israeliano, è stato ucciso durante l’attacco di Hamas al Kibbutz Nahal Oz.

Tra gli ultimi giornalisti feriti ci sono altri due appartenenti all’agenzia Reuters, Thaer Al-Sudani e Maher Nazeh; un membro dello staff tv di Al-Jazeera, Elie Brakhya, insieme alla giornalista Carmen Joukhadar; la fotografa dell’agenzia France-Press Christina Assi e il video operatore Dylan Collins. Risultano dispersi Roee Idan, fotografo israeliano, la cui moglie è stata uccisa negli attacchi di Hamas del 7 ottobre, e il fotografo palestinese Haitham Abdelwahid

Le uccisioni dei giornalisti hanno suscitato un’ondata di indignazione in tutto il mondo. Il CPJ ha definito gli attacchi “un attacco alla libertà di stampa”. Israele ha affermato di aver preso tutte le precauzioni per evitare vittime civili, ma ha riconosciuto che alcuni attacchi hanno causato danni collaterali. Hamas, dal canto suo, ha accusato Israele di aver deliberatamente preso di mira i giornalisti.

Oms, “evacuare 2.000 pazienti, condanna a morte”

Ottava notte di bombardamenti sulla Striscia di Gaza, ma anche al confine con il Libano e su Aleppo, in Siria, mentre prosegue con grande difficoltà la fuga dal nord dell’enclave e si attende l’annunciato avvio di una operazione israeliana di terra in larga scala. L’Oms afferma che evacuare 2.000 pazienti di 22 ospedali equivale a una “condanna a morte“.

Usa schierano seconda portaerei nel Mediterraneo orientale

E mentre gli Usa schierano una seconda portaerei nel Mediterraneo orientale come “deterrenza contro azioni ostili a Israele“, Biden ribadisce che quello di Hamas è il “peggior massacro di ebrei dall’ Olocausto” ma che i palestinesi non sono Hamas.

Il presidente Usa chiama Netanyahu e Abu Mazen raccomandando garanzie umanitarie. L’Iran promette una risposta se Israele continuerà l’attacco. Molti palestinesi che hanno lasciato le proprie abitazioni dal nord di Gaza trascorrono la seconda notte al freddo.

Un appello alla Jihad, secondo gli 007 americani, è stato diffuso da Al Qaeda affinché i musulmani si mobilitino nel mondo contro obiettivi israeliani e americani. Al Viminale si è tenuto il Comitato per la sicurezza per una ricognizione sugli obiettivi sensibili in Italia.

Il ministro per la difesa Crosetto: “Penso di annullare la festa delle Forze Armate“. Francia blindata, allarme bomba alla Reggia di Versailles; a Parigi il Louvre chiuso.

Israele, attacco su vasta scala in tutta la Striscia

Israele sta attaccando obiettivi militari di Hamas in tutta la Striscia di Gaza con una operazione su vasta scala. Lo comunica il portavoce dell’Idf, Daniel Hagari, su X.

Egitto conferma riapertura parziale valico Rafah

Il valico di Rafah sarà aperto per qualche ora questo pomeriggio per permettere il transito dei cittadini stranieri che vogliono lasciare la Striscia di Gaza. A riferirlo è The Guardian, citando fonti governative egiziane.

In precedenza fonti del Dipartimento di Stato americano avevano reso noto che Usa, Egitto, Israele e Qatar stavano trattando una parziale riapertura del valico di Rafah per 5 ore.

Secondo quanto specificato dal Dipartimento di Stato tuttavia la riapertura avrebbe riguardato esclusivamente i cittadini con passaporto statunitense. Al momento dunque sembrerebbe che il
provvedimento sia stato ampliato a tutti gli stranieri che si trovano nella Striscia di Gaza.

Offensiva in corso, raid e incursioni israeliane a Gaza

Continuano senza sosta i raid aerei e le incursioni israeliane nella Striscia di Gaza, nelle prime ore della notte. E non cessano nemmeno gli appelli a revocare l’ordine di evacuazione di oltre 1 milione di persone da Gaza City verso sud, diffuso ieri da Israele. I media palestinesi parlano di “molte vittime” lasciando intendere una ulteriore escalation del conflitto.

Bombardate anche postazioni degli Hezbollah in Libano. Arabia Saudita e Kuwait rifiutano in maniera categorica di evacuare i civili, e l’Onu esorta entrambi i paesi a rispettare le regole e a non usare i civili come scudi. Prosegue intanto la ricerca degli ostaggi nelle mani di Hamas, tra cui si tema ci siamo anche i 3 italiani dispersi.

Intanto nelle ultime 24 ore a Gaza ci sono stati 256 morti e 1.788 feriti. Lo ha riferito il ministero della Salute di Hamas, precisando che tra le vittime ci sono 20 bambini. In totale, il bilancio dallo scoppio del conflitto con Israele è di almeno 1.900 morti.

Sono 14 i palestinesi uccisi ieri nel corso degli scontri con l’Esercito israeliano durante le manifestazioni in Cisgiordania. Ma il ‘venerdì della rabbia’ indetto da Hamas ha infiammato le piazze di tutto il mondo arabo e non solo. La tensione è altissima in Giordania, un arresto a Riad. A New York numerosi manifestanti filo palestinesi si sono fronteggiati a Times Square con quelli pro Israele. Molte città hanno innalzato l’allerta attentati.

La polizia di New York ha ribadito che non ci sono credibili minacce. Massima allerta, invece, in Francia, dove ieri un professore di francese è stato ucciso da una coltellata inferta da un ventenne ceceno.

Questa mattina a Roma nuova riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica al Viminale. Alle 14 il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, presiederà una riunione del Comitato provinciale ordine e sicurezza a Firenze, manifestazioni pro Palestina sono annunciate per oggi. L’esercito israeliano, ad oggi, “ha confermato che oltre 120 civili sono tenuti prigionieri a Gaza dall’organizzazione terroristica Hamas“, e’ quanto scrive su X lo stesso Idf.

Reporter della Reuters ucciso nel Sud del Libano

Lavorava per l’agenzia Reuters ed era libanese il giornalista e cameraman rimasto ucciso dal fuoco israeliano sul Sud del Libano. Issam Abdullah e’ stato ucciso e altri tre colleghi sono rimasti feriti quando il loro veicolo e’ stato colpito da un attacco aereo israeliano nel villaggio libanese di Alma al Shaab. A riportarlo Al Arabiya. Il veicolo, chiaramente contrassegnato come un’auto dei media con la scritta ‘Press’, si trovava nell’area per seguire l’aggravarsi della tensione al confine.

Tunnel nel mirino, su Gaza piovono 6 bombe al giorno

Le operazioni di Israele su Gaza stanno superando ogni record bellico: 6mila bombe in 6 giorni. Droni e caccia sono sempre in volo su gaza, pronti a colpire i bersagli, spesso individuati dall’intelligence. L’ultimo bilancio palestinese parla di 1.900 morti e quasi 7.670 feriti, (numeri in continua crescita).

Nelle prime ore dopo l’attacco di Hamas, Israele ha distrutto quelli che considerava simboli del movimento terroristico palestinese: sedi e caserme; uffici e abitazioni dei leader.

Secondo fonti palestinesi, sarebbero state usate pure le colossali GBU-28 da oltre due tonnellate in grado di penetrare 45 metri di terreno: l’effetto in superficie ricorda un terremoto.
Finora sono state notate le immagini di un solo deposito di munizioni saltato in aria, mentre il comando israeliano ha detto di aver colpito “alcune gallerie” sotterranee.

A Gaza ci sono centinaia di cunicoli dove si ritiene siano asserragliati i combattenti di Hamas e le scorte di armamenti. È in queste catacombe che vengono tenuti pure gli ostaggi catturati dai jihadisti: scudi umani che probabilmente stanno condizionando gli assalti contro la
“Maginot degli abissi”. La Striscia viene spiata con qualsiasi strumento utile per scoprire le posizioni di Hamas, soprattutto intercettando telefonate e conversazioni radio.

Quando c’è la convinzione di avere individuato un obiettivo, scatta il raid: in alcuni casi è stato disintegrato un singolo appartamento all’interno di un condominio, usando le “SDB” progettate dal Pentagono per eliminare i covi di Al Qaeda. Sarebbe stato ucciso così Hamed Sinwar, fratello del leader di Hamas Yahya Sinwar.

Hamas ha allestito una rete di comunicazioni via cavo che sfugge alle intercettazioni: sono anni che i vertici vivono senza cellulari e anche gli attentatori di sabato scorso non usavano né telefonini, né radio. Nei video provenienti da Gaza non si vedono uomini armati o in uniforme: veterani e comandanti sono scesi nelle gallerie, in attesa di affrontare l’irruzione dei tank di Tsahal. Tutti i segnali indicano che i raid dal cielo andranno avanti a lungo e i vertici della forza aerea israeliana stanno tenendo da parte i sistemi bellici più sofisticati: temono il rischio di dover combattere su più fronti, contro avversari ancora più potenti di Hamas

Gaza e l’esodo di massa

Scene degne di un esodo biblico, quelle che le agenzie internazionali e Al Jazeera hanno trasmesso da Gaza: c’è chi porta dietro materassi, che stringe il cane, chi prova a calmare il proprio bimbo in lacrime.

Alla mancanza di elettricità per ricaricare telefoni e computer si è aggiunta la fuga scatenata dall’avvertimento lanciato da Israele. Migliaia le persone in strada: molte a piedi, con in mano buste di plastica piene delle poche cose. Il viaggio di alcune auto reso complicato dalla distruzione di molte strade nei primi giorni di bombardamenti e dalla mancanza di carburante, che da sabato è stato bloccato (insieme alle medicine e al resto).

Esodo da Gaza City
Esodo da Gaza City

Francesca Caferri di Repubblica ha riportato le dolorose parole di una giovane donna di 29 anni: “Non abbiamo più una ca-sa, a Gaza è tutto distrutto. Dove sono gli arabi? Devono proteggerci, basta!”, grida Hossam, che ha lasciato la sua casa 4 giorni fa, con i suoi 4 figli, per rifugiarsi dai parenti.

“Nessuno pensa più al cibo, all’elettricità o al carburante. L’unica preoccupazione è farcela, restare in vi-ta”, dice scoppiando in lacrime durante un’intervista con l’Associated Press Nebal Farsakh, portavoce per la Mezzaluna palestinese a Gaza.

“Israele ha concesso all’ospedale Al Awda solo due ore per evacuare. Il nostro personale sta ancora curando i pazienti. Condanniamo inequivocabilmente questa azione, il continuo spargimento di sangue indiscriminato e gli attacchi all’assistenza sanitaria a Gaza”, lo affermano i Medici senza Frontiere. La situazione in cui si trovano gli ospedali è ai limiti del drammatico: senza scorte di medicinali e senza elettricità per tenere accesi i macchinari.

“Medici, pazienti e personale sanitario non si sposteranno dall’ospedale di Shifa perchè non possono farlo – ha detto all’Ansa di Lucia Elmi, rappresentante Unicef per la Palestina  – non riescono a spostare i malati, i bambini che sono nelle incubatrici, le partorienti e hanno deciso di rimanere li. Ci hanno fatto delle telefonate disperate”.

Nel dramma si aggiunge il tentativo di Hamas di bloccare la fuga. In tutto questo, resta aperta la questione degli ostaggi: secon do uno dei comandanti di Hamas che ha parlato con Al Jazeera, 13 di loro sono morti nei bombardamenti israeliani. Ci sarebbero alcuni stranieri di cui non è stata indicata la nazionalità

Guerra Israele-Hamas, ordine evacuazione da nord a sud di Gaza entro 24 ore, sale bilancio morti a 1537 

L’esercito di Israele ha ordinato l’evacuazione da Nord a Sud di Gaza entro 24 ore. Il ministero dell’Interno di Hamas a Gaza ha invitato la popolazione del nord della Striscia a non muoversi dalle proprie case definendo l’annuncio dell’esercito di Israele “propaganda“. 

L’Onu ha chiesto una revoca dell’ultimatum per motivi umanitari. Intanto pesanti bombardamenti israeliani nella notte hanno colpito la Striscia, in particolare nei pressi del confine. 

L’esercito di Israele ha annunciato di aver portato in salvo 250 ostaggi e “neutralizzato 60 terroristi“. Intanto sale bilancio delle vittime dei feriti nella Striscia di Gaza dopo le operazioni israeliane seguite all’attacco di Hamas di sabato. Secondo il ministero della Sanità di Gaza, sotto il controllo di Hamas, si contano almeno 1.537 morti e 6.612 feriti.

Per la chiamata di Hamas alle manifestazioni volte a infiammare tutto il Medio Oriente e non solo, è allarme mondiale

Intanto i vertici europei Ursula von der Leyen e Roberta Metsola, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, e la tedesca il capo del Pentagono Lloyd Austin e il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani sono attesi oggi in Israele. 

Israele: azione rapida di Al Assad

Bisogna fermare quanto prima i raid israeliani su Gaza contro donne e bambini” ha detto il presidente siriano Bashar al Assad. Alleato dell’Iran, ha riferito la necessità di un’azione rapida a livello arabo e islamico per proteggere i palestinesi.

Israele: le parole di Blinken

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken si è recato in Israele per l’incontro a Tel Aviv con il presidente israeliano Benyamin Netanyahu. “Siamo qui con voi, non andiamo da nessuna parte” afferma il segretario. Con questa visita, gli Usa assicurano il pieno sostegno nella lotta contro Hamas. “Stati e non Stati pensate a cosa fare in questa situazione, non agite contro Israele. Abbiamo dispiegato portaerei nell’est del Mediterraneo e daremo altro supporto. Garantiremo a uomini, donne e bambini presi in ostaggio che possano essere liberati” continua Blinken.

Gaza al buio, spenta unica centrale elettrica

Israele ha un governo di emergenza nazionale. L’accordo è stato raggiunto tra il premier Benyamin Netanyahu e uno dei leader dell’opposizione, Benny Gantz. Intanto, l’unica centrale elettrica di Gaza è rimasta senza carburante e si è spenta. Lo ha reso noto un funzionario dell’Autorità per l’energia della Striscia, che resta così al buio.

L’Egitto ha ricevuto da Hamas l’impegno a non maltrattare ostaggi stranieri e con doppia nazionalità Lo scrive al Arabiya citando sue fonti secondo le quali “l’Egitto prenderà in carico il dossier degli ostaggi stranieri e con doppia nazionalità detenuti da Hamas e raggiungerà un’intesa al riguardo”.

L’ospedale di Ashkelon, nel sud di Israele, non lontano dalla Striscia di Gaza è stato colpito dal lancio di razzi di Hamas. Un razzo lanciato oggi dalla Striscia di Gaza ha colpito un ospedale nella città israeliana meridionale di Ashkelon. Lo ha detto una portavoce della struttura sanitaria, precisando che non ci sono state vittime. “Il centro di sviluppo infantile dell’ospedale Barzilai di Ashkelon è stato colpito direttamente da un proiettile proveniente da Gaza”, ha aggiunto la stessa fonte. Hamas e la Jihad islamica hanno annunciato nuovi attacchi missilistici su Israele. 

Israele prepara una offensiva totale contro Hamas, raid su Gaza nella notte

Israele prepara l’offensiva totale da terra su Gaza, e schiera 300 mila riservisti a sud del Paese dopo che durante la notte le forze di difesa israeliane ha effettuato un raid su Gaza.

Colpiti 80 luoghi nel quartiere di Beit Hanon, una città all’estremità nordorientale della Striscia, oltre 450 nel quartiere di Al-Furqan, altri 70 nel quartiere di al-Daraj. Tutti luoghi – secondo l’esercito israeliano – utilizzati da Hamas per orchestrare attacchi contro Israele.

Nel mirino di Israele, il voler distruggere le capacità militari di Hamas. Lo ha detto il portavoce delle forze di difesa israeliane, il tenente colonnello Conricus, dunque la missione è “assicurarsi che Hamas, alla fine di questa guerra, non abbia alcuna capacità militare con cui poter minacciare o uccidere civili israeliani – afferma Conricus – circa 300 mila riservisti sono stati schierati a sud del Paese verso Gaza“.

Secondo l’Onu, oltre 260.000 persone sono state costrette a fuggire dalle loro case nella Striscia di Gaza, mentre i pesanti bombardamenti israeliani dall’aria, dalla terra e dal mare continuano a colpire l’enclave palestinese. “Si ritiene che più di 263.934 persone a Gaza siano fuggite dalle loro case” – ha affermato nella notte l’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite OCHA – “questo numero è destinato a crescere ulteriormente”.

Intanto, il bilancio delle vittime israeliane à salito a 1.200, e la maggior parte sono civili. Lo afferma il portavoce dell’esercito. I feriti sono invece più di 2.700. L’aumento nel bilancio delle vittime “non è dovuto al fatto che ci siano combattimenti in corso“, ma piuttosto perché “ora che il tempo è passato stiamo scoprendo corpi di israeliani morti nelle varie comunità in cui Hamas si è infiltrato e dove hanno condotto i loro massacri”, ha spiegato Conricus. In particolare almeno 260 bambini sono stati uccisi a Gaza dall’inizio delle operazioni israeliane dopo l’attacco di sabato scorso di Hamas in Israele. A riferirlo, la tv satellitare al-Jazeera, sulla base di dati diffusi dal ministero della Salute palestinese.

Gaza, tra i 10 italiani bloccati anche una bambina di 1 anno

Tra i 10 italiani rimasti bloccati nella Striscia di Gaza, ci sono circa una decina di italiani, tra i quali anche una bimba di un anno. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nelle comunicazioni del governo alla Camera dei deputati sulla situazione in Medio Oriente dopo gli attacchi di Hamas contro Israele.

Gaza assediata: il vertice dei cinque leader

Sostegno ad Israele e condanna di Hamas. Questo è il sunto del vertice in videochiamata che si è tenuto ieri ser tra il presidente Usa Joe Biden, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, la prima ministra italiana Giorgia Meloni, il primo ministro britannico Rishi Sunak. La priorità resta nel sostegno allo Stato ebraico negli sforza per difendersi.

I cinque capi di Stato e di governo hanno espresso un fermo sostegno a Israele e un’inequivocabile condanna degli spaventosi atti criminali di Hamas, che hanno causato un terribile numero di vittime innocenti, inclusi bambini, donne e anziani. Si è quindi discusso delle iniziative politiche più urgenti da intraprendere insieme. La tutela della vita degli ostaggi, a partire dai bambini anche di tenera età, è una priorità assoluta e su di essa si concentreranno gli sforzi diplomatici” si legge in una nota.

Gaza assediata: via cibo, acqua e corrente elettrica

Sono passati 3 giorni da quando Israele è stato bombardato a sorpresa da Hamas, scatenando la reazione dello Stato ebraico contro la Striscia di Gaza.

Secondo le fonti ufficiali, sono almeno 900 i morti in Israele e 2.500 i feriti, mentre i bombardamenti israeliani su Gaza hanno provocato la morte di almeno 687 palestinesi e il ferimento di 2.751. Il bilancio totale dovrebbe essere ancora più elevato. I media israeliani parlano del ritrovamento dei cadaveri di 1.500 terroristi palestinesi entro i confini israeliani.

Hamas ha minacciato di uccidere gli ostaggi civili e di diffondere su internet le immagini dell’esecuzione se proseguiranno i bombardamenti su Gaza e ha aperto a una tregua. Il portavoce dell’ala militare di Hamas, Abu Obaida, ha dichiarato in un comunicato che l’organizzazione terroristica “non negozierà sugli ostaggi israeliani sotto il fuoco nemico”.

Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha ordinato “l’assedio totale” di Gaza: “Niente elettricità, niente cibo, niente carburante“. Interrotte anche le forniture d’acqua. Finora sono stati richiamati 300.000 riservisti, la “più grande e veloce leva della storia di Israele”.

I leader di Arabia Saudita, Giordania ed Egitto hanno discusso in una telefonata dell’escalation militare a Gaza e in Israele e Riad ha sottolineato di essere “al fianco del popolo palestinese”.

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato martedì a una riunione telefonica con il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il primo ministro britannico, Rishi Sunak, il presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron, e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. I cinque Capi di Stato e di Governo hanno espresso un “fermo sostegno ad Israele” e una “inequivocabile condanna” delle azioni di Hamas.

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha proposto all’opposizione un governo di unità nazionale e ha informato Biden della necessità di un’operazione di terra. Il presidente Usa non ha fatto obiezioni.

L’esercito israeliano ha annunciato di aver ripreso il controllo delle comunità intorno alla Striscia di Gaza ma ha avvertito che potrebbero ancora esserci dei miliziani di Hamas nella zona. La barriera di sicurezza con l’enclave palestinese è stata gravemente danneggiata, e questo consente ai miliziani di continuare a infiltrarsi. Nella notte una settantina sono riusciti a raggiungere kibbutz intorno alla Striscia.

Risultano dispersi 2 cittadini italo-israeliani: probabilmente sono in ostaggio, ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha avuto contatti diplomatici con Emirati e Vaticano.

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha avuto un confonto con l’omologo israeliano, Isaac Herzog, e ha invitato a interrompere gli “attacchi indiscriminati sulla popolazione di Gaza“, e con il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, chiedendogli un intervento per fermare i violenti attacchi.

Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha incontrato il segretario generale della Lega araba e ha ribadito che “l’unica strada credibile per uscire dal conflitto è la creazione di uno Stato palestinese”.

Israele: l’assistenza dal Ministero del Turismo

Il ministero del Turismo di Israele (Imot) sta monitorando la situazione e comunicando tutti gli aggiornamenti al settore dei viaggi e alle compagnie aeree e si impegna a garantire che tutti i turisti che visitano Israele siano prontamente informati, facendo ogni sforzo possibile per garantirne la sicurezza. Imot fornirà tutta l’assistenza necessaria a coloro che ne avranno necessità, attraverso una linea whatsapp dedicata affinché i turisti possano rimanere informati sull’evolversi della situazione“. Queste sono le parole di Kalanit Goren, direttrice dell’Ufficio nazionale israeliano del turismo a Milano.

L’ufficio israeliano del turismo è impegnato a fornire informazioni e aggiornamenti sulla situazione in Israele. Le tragiche vicissitudini ha reso necessaria la dichiarazione dello stato di emergenza nell’area di confine con la Striscia di Gaza. “La sicurezza dei turisti è la nostra assoluta priorità e tutte le forze sono in questo momento messe in campo per garantirla. Attualmente sono circa 130.000 i turisti stranieri che stanno visitando Israele e nessuno di
loro è rimasto coinvolto in questa situazione che si evolve ogni ora
” continua. Numeri e riferimenti dei canali a disposizione sono la linea WhatsApp diretta: 972-55-972-6931 e l’indirizzo e-mail: virtual@goisrael.gov.il .

Israele: l’assistenza per gli italiani

Si suggerisce di verificare online la disponibilità dei voli. Per chi già in aeroporto di controllare ai banchi delle compagnie le disponibilità in caso di mancata presentazione di passeggeri“. Questa è la comunicazione dell’ambasciata italiana in Israele. E’ stato attivato un punto di assistenza per gli italiani in partenza dall’aeroporto di Tel Aviv.

Israele: Consiglio sicurezza Onu

Il mondo guarda attonito la situazione in Israele. Dagli Usa, Biden promette sostegno e discute di possibili aiuti militari. Le Nazioni Unite avvertono sulla possibilità di imboccare un “precipizio pericoloso” ed oggi si è riunito il Consiglio di sicurezza di emergenza.

Ministero sanità Gaza, 256 i morti e circa 1800 feriti

Il bilancio dei morti a Gaza dall’inizio della guerra è di 256. Lo ha fatto sapere il
ministero della sanità della Striscia citato da fonti locali. Dei morti, 20 sono individuati come minori. Il bilancio dei feriti è di circa 1.800.

Tajani: “Hamas cessi subito violenza”

Il Governo condanna con la massima fermezza gli attacchi. Sono a rischio la vita delle persone, la sicurezza della regione e la ripresa di qualsiasi processo politico. Hamas cessi subito questa barbara violenza. Sosteniamo il diritto di Israele  esistere e difendersi”. Queste sono le parole del ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Segue poi la nota di Palazzo Chigi: “Il governo italiano segue da vicino il brutale attacco che si sta svolgendo e condanna con la massima fermezza il terrore e la violenza contro civili innocenti in corso. Il terrore non prevarrà mai. Sosteniamo il diritto di Israele a difendersi“.

Israele: le parole di Netanyahu

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu parla al popolo dopo che in mattinata è iniziato un attacco a sorpresa dalla Striscia: “Cittadini di Israele siamo in guerra e non è solo un’operazione, è proprio una guerra“.

Israele: lancio di razzi e ingresso di miliziani armati

Alcuni razzi partiti dalla Striscia sono stati intercettati dalle batterie di difesa israeliane Iron Dome. “Restate nelle aree protette e seguire le istruzioni del Centro di comando interno“, questa la raccomandazione di un portavoce militare israeliano ai cittadini del sud e del centro di Israele, mettendo in allarme anche sull’ingresso dalla Striscia di miliziani armati: “Un certo numero di terroristi sono penetrati in territorio israeliano da Gaza. Gli abitanti della zona devono restare nelle loro abitazioni”, ha detto.

Israele: sirene in varie città

Le sirene di allarme antimissili hanno suonato a Tel Aviv e Gerusalemme, oltre che in altre zone nel centro e nel sud di Israele. la raffica di razzi ha colpito le zone centrali e meridionali di Israele, e almeno uno – Secondo il Jerusalem Post – ha centrato in pieno un edificio nel consiglio regionale di Gederot, dove è morta una donna di 70 anni.

I residenti delle 2 zone hanno segnalato rumore di esplosioni in cielo, dovute probabilmente dall’intercettamento dell’Iron Dome, il sistema di difesa di anti missili. Nel frattempo, le organizzazioni di protesta contro la riforma giudiziaria del governo hanno sospeso tutte le manifestazioni perviste per questa sera in Israele. Intanto, è previto il vertice tra il premier Benyamin Netanyahu, il ministro della difesa Yoav Gallant e i responsabili della sicurezza e militari.

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