“In nessun caso la Tunisia può agire come un poliziotto la cui missione è quella di proteggere i confini degli altri“. Per il ministro dell’Interno della Tunisia Kamel Fekih il paese africano non può proteggere i confini per conto dei Paesi dell’Ue, ma “può solamente difendere i propri confini e le proprie frontiere“. Queste le parole utilizzate dal ministro tunisino in un comunicato pubblicato sulla pagina Facebook del Ministero dell’Interno, e ripreso dall’agenzia Tunis Afrique Presse (Tap).
“La questione dell’immigrazione irregolare – ha precisato Kamel – richiede dunque rinunce e favori reciproci da parte dei Paesi più ricchi del pianeta”. Inoltre, “le Ong stanno manipolando la questione migratoria per servire gli interessi europei“, tuona il ministro, per poi ribadire che “la Tunisia non può accogliere grandi ondate di migranti irregolari, al di là delle sue capacità sociali e finanziarie”, così come non può più vestire i panni di Paese ospitante.
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Piantedosi sottolinea l’importanza del lavoro di Tunisi sulle frontiere
“Una maxi operazione di sicurezza da parte delle forze tunisine contro i tentativi di migrazione illegale. A largo di Sfax, sono stati bloccati 62 tentativi di partenze illegali. Intercettati 1000 africani e 200 tunisini che tentavano di partire per raggiungere l’Italia“. Così scrive il ministro degli Interni Matteo Piantedosi su X, per ricordare la recente operazione effettuata a largo delle coste di Tunisi, al fine di sottolineare come il lavoro del governo tunisino sia comunque di estrema importanza per contenere e contrastare l’arrivo illegale di migranti nel nostro Paese.
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