PD, per Schlein campo stretto e sinistra perplessa

Schlein non riesce a prendere una posizione centrale nel fantomatico campo largo e Conte e Grillo fanno le anguille per assicurare al Movimento 5 Stelle libertà di manovra nelle elezioni europee del 2024

Roberta Pacetti
6 Min di lettura

Schlein non riesce a prendere una posizione centrale nel fantomatico campo largo e Conte e Grillo fanno le anguille per assicurare al Movimento 5 Stelle libertà di manovra nelle elezioni europee del 2024. Evidentemente non è ancora maturo il tempo per la sinistra di costruire un’alternativa elettorale al centro destra.

Elly ci ha provato a porsi come baricentro di un cartello che vedesse PD e Movimento 5 Stelle trainare un campo largo che associasse anche la sinistra della coppia Piccolotti e Fratoianni, i Verdi di Angelo Bonelli e a caduta Azione di Carlo Calenda. Ma le elezioni europee sono ormai alle porte e con il voto proporzionale i cartelli elettorali non hanno alcuna ragione di esistere. Ogni partito fa per sé e si misura e in questo contarsi scatta il bellum omnia contra omnes. Già, la guerra di tutti contro tutti sta per fare la prima vittima: Elly Schlein, la segretaria del PD che nessuno ha visto arrivare, ma che in tanti vogliono vedere andar via.

Schlein non ingabbia i Cinque Stelle e rischia di perdere la segreteria, stessa musica suonano Meloni e Salvini

Con Carlo Calenda che cerca disperatamente di giocare un ruolo dopo il clamoroso flop del patto con Matteo Renzi, con Piccolotti-Fratoianni che hanno una strada obbligata e con Angelo Bonelli pronto come al solito a reggere il moccolo al PD, la strada di Elly Schlein sembrava proprio in discesa. Poi l’amaro calice: Conte e Grillo che si smarcano, per il momento, e rivendicano la loro assoluta autonomia. Ma c’è di più, la strana coppia Conte/Grillo urla in faccia ad Elly Schlein che loro sono stanchi di essere pugnalati alle spalle e quindi niente cartello.

Ma Grillo e Conte, con il primo che vuole giocare nuovamente un ruolo fondamentale nelle prossime elezioni europee, guardano oltre il campo largo che continua ad inseguire Elly Schlein. La strana coppia Grillo/Conte, il comico e il capo pro-tempore del Movimento 5 Stelle, sembrano scambiarsi di ruolo. In prima linea a dettare la strada è nuovamente Beppe Grillo, che non lesina carezze e amichevoli buffetti ai suoi vecchi ragazzacci, che restano l’anima e il cuore pulsante della base stellata: Virginia Raggi e Roberto Fico in primis, e parole al miele per Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio, che restano la sua opera prima. Una cosa che scombina e desta allarme nei fedelissimi di Conte e nello stesso Giuseppi.

La linea dettata da Beppe Grillo è chiara: fine della competizione a sinistra con il Pd e riconquista degli elettori che hanno scelto di votare Meloni. Un punto per tutti riguarda la posizione sui migranti: il Movimento 5 Stelle dirà pragmaticamente come la pensa , seppur rimanendo nell’ambito dello schieramento di opposizione al governo presieduto da Giorgia Meloni. Per gli stellati si apre dunque anche una competizione a destra con Fratelli d’Italia e con la Lega di Salvini.

Tutto questo in un momento nel quale destra e sinistra sembrano smarrire la loro strada. Come Enrico Letta cercò di marginalizzare il Movimento 5 Stelle, così Salvini cerca ora di restituire alle europee il cappotto che aveva subito da Meloni nelle ultime elezioni politiche. Con una significativa differenza: Meloni e Salvini governano e si dividono il potere, mentre il PD e il M5S perdono potere e restano litigiosi. E per Elly trovare una via d’uscita non è per niente facile, anzi sono in tanti che in pubblico gli stringono la mano e la osannano e poi nel segreto di qualche stanzetta tramano per levarsela di torno. Elly Schlein in qualche misura è il segnale di una politica che perde la sua etica valoriale, che lascia i principi e fa spazio a forme di bassezza che nulla lasciano alla costruzione del futuro. Almeno a quello che Elly aveva immaginato.

Calenda e Renzi divisi, ma continuano a picchiare uniti sul PD

Quanto sta accadendo fa chiaramente capire che Matteo Renzi e Carlo Calenda continuano a fare come i due ladri di Pisa: di giorno litigano e di notte continuano a picchiare duro sul Partito Democratico. Complici le prossime elezioni europee dove il voto è proporzionale, fatto estraneo ad un partito che è nato con l’insito motivo di vincere competizioni maggioritarie. In Europa non ci sono campi da mettere insieme e questo indebolisce non poco la linea della attuale segretaria del Partito Democratico.

Il quadro politico è di quelli che non lascia nessuno tranquillo e che mette in gioco la resistenza democratica del Paese. Da una parte una maggioranza di governo che si divide e si conta per marcare la propria presenza e rivendicare un ruolo maggiore nella direzione politica del Paese. Dall’altra una opposizione in frantumi che non trova lo spartito giusto per suonare una musica diversa che la porti nuovamente sulla ribalta. In questo le due vedove Calenda e Renzi si muovono alla ricerca dell’isola che non c’è e rischiano di morire affogati nel loro stesso mare. In tutto questo l’agnello sacrificale sembra essere Elly Schlein, che continua a cercare il campo largo misteriosamente scomparso in Africa, come nel noto film interpretato da Alberto Sordi.

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