Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che introduce misure necessarie di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile. È il cosiddetto “decreto Caivano”. Le misure previste sono drastiche, e vanno dal daspo urbano ai maggiori di 14 anni, al carcere fino a 2 anni per i genitori che impediscono ai figli di andare alla scuola dell’obbligo. Stretta anche sui cellulari: il Questore può proporre all’Autorità giudiziaria di vietare, a determinati soggetti di età superiore ai 14 anni, di possedere o utilizzare telefoni cellulari.
Zuppi: “Giusto inasprire le pene, ma occorre aiutare quotidianamente i ragazzi delle periferie”
“Inasprire le pene – per i minori che commettono reati – può essere un deterrente per affrontare una situazione che ha caratteristiche nuove, ma è necessario investire ad esempio sulle carceri minorili, aiutare il reinserimento dei minori che lasciano gli istituti di pena, lavorando sulla giustizia riparativa, garantendo i mezzi e la continuità perché possa svolgere il suo ruolo. Lo afferma il presidente della CEI, Matteo Maria Zuppi, dopo l’approvazione del “decreto Caivano”.
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“Non si può solo intervenire dopo! Per affrontare l’importante questione educativa, affinché non diventi velleitario e quindi illusorio o addirittura nocivo – spiega Zuppi – servono interventi concreti. Facendo tesoro anche dei fallimenti, dei ritardi, delle omissioni che favoriscono la crescita di disagi giovanili”. Per Zuppi, “Dobbiamo evitare reazioni solo emotive. Non bisogna essere buonisti ma nemmeno ‘”cattivisti”. Occorre affrontare la questione con serietà e fermezza. Confondere l’attività della magistratura minorile e di quanti si occupano di minori con buonismo è sbagliato. Su Caivano, così come su quelle che vengono considerate periferie, tutti sappiamo qual è la situazione: è necessario lavorare quotidianamente, tutti insieme, sull’ordinario. Esperienze come quelle dei doposcuola sono importantissime perché ritessono comunità e relazioni spesso carenti o sostituite solo dalle “bande”. Tutti dobbiamo fare di più”.
“Sono d’accordo con il cardinale Zuppi che serve investire in educazione. Dobbiamo prima guardare le norme annunciate. Questo il commento di Elly Schlein, segretaria del Pd, sui provvedimenti annunciati dal governo per l’approvazione del decreto Caivano. L’impressione a caldo è che si insista solo sull’aspetto della repressione, mentre serve anche la prevenzione.”.
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