Elisir dell’eterna giovinezza? Esiste ed è il PF4

Chi non ha sognato di rimanere sempre giovane, lucido, attivo. Far tornare indietro il tempo è possibile e comincia dal nostro cervello. L'elisir di eterna giovinezza esiste e sembra proprio funzionare: il fattore PF4

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Chi non ha sognato di rimanere sempre giovane, lucido, attivo. Far tornare indietro il tempo è possibile e comincia dal nostro cervello. L’elisir di eterna giovinezza esiste e sembra proprio funzionare: il fattore PF4.

Tre diversi studi – due dell’University of California San Francisco e University of Queensland – arrivano tutti ad una stessa conclusione, il PF4 riesce a far tornare i 70enni in giovani di 30-40 anni.

PF4: di cosa si tratta

Gli esperti chiariscono l’importanza del PF4 nel sangue. Le piastrine sono un tipo di cellula che allerta il sistema immunitario in presenza di una ferita e aiuta a coagulare il sangue. Si scopre che il fattore piastrinico 4 (Pf4) è anche un potenziatore cognitivo. Saul Villeda dell’Ucsf Bakar Aging Research Institute, autore senior del documento su Nature afferma: “Sembra che il sangue giovane, la proteina klotho e l’esercizio fisico possano in qualche modo dire al cervello: migliora la tua funzione. Con PF4, stiamo iniziando a comprendere il vocabolario alla base di questo ringiovanimento“.

PF4: le analisi degli esperti

Il primo punto di vista che viene offerto è quello del team di Villeda che già nel 2014 aveva scoperto come plasma sanguigno di giovani iniettato in animali anziani aveva un effetto riparatore. “PF4 fa sembrare il sistema immunitario più giovane, diminuendo tutti i fattori pro-invecchiamento, portando a un cervello con meno infiammazione, più plasticità e infine più cognizione. Stiamo esaminando topi di 22 mesi, equivalenti a un essere umano di 70 anni, e PF4 li riporta a funzionare come se fossero alla fine dei 30 anni, o ai primi dei 40” spiega Villeda.

Dubal segna un secondo punto a favore di PF4 che – secondo il team – ha avuto un effetto importante sull’ippocampo, regione del cervello responsabile della creazione dei ricordi, dove ha potenziato la formazione di nuove connessioni neurali. Poi c’è l’aspetto dell’esercizio fisico: Walker e il suo laboratorio hanno scoperto che le piastrine rilasciavano PF4 nel flusso sanguigno dopo l’attività fisica. “Per molte persone con patologie, problemi di mobilità o di età avanzata, l’esercizio non è possibile, quindi l’intervento farmacologico è un’importante area di ricerca“, conclude Walker.

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