Scomparsa nella notte di Ferragosto, il mondo della lirica piange la scomparsa del soprano Renata Scotto. Si spegne all’età di 89 anni quella che, per il Teatro dell’Opera di Roma, era: “L’artista che ha segnato il mondo della lirica”. Il saluto arriva tramite un post su Facebook che rievoca alcuni dei momenti più belli a partire da Anima in ‘La sonnambula’ di Vincenzo Bellini fino ad arrivare a ‘Madama Butterfly’ di Giacomo Puccini.
Renata Scotto, una carriera che ha lasciato il segno
Nata nel 1934, a Savona, Renata Scotto debutta nella sua città natale in ‘La Traviata’ del 1953. Una vita dedicata al teatro e alla lirica e che la vide l’anno successivo, a Milano, ad interpretare lo stesso ruolo. Proprio in quell’occasione vinse il primo premio al concorso per voci nuove del conservatorio milanese. Una delle prime soddisfazioni per il soprano che ne collezionò una dopo l’altra.
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Rimane infatti indelebile il ricordo della sua performance alla Scala, al suo debutto, dove Scotto cantò al fianco di Renata Tebaldi e Mario Del Monaco. A darle però una fama internazionale fu la rappresentazione della Sonnambula durante il festival di Edimburgo, nel 1957: Renata sostituì Maria Callas e fu proprio questa apparizione che diede lo slancio definitivo alla sua carriera.
Tra i suoi ruoli più significativi è impossibile dimenticare Chicago, La Boheme, Covent Garden, Metropolitan, New York, La Vestale fino ad arrivare a Milano, La Scala e I Vespri Siciliani. Il suo repertorio si è anche allargato a rappresentazioni come Faust, Rigoletto, Un ballo in maschera e Anna Bolena. La scomparsa di Renata Scotto ha lasciato un grande vuoto, colmato però dal marchio di una donna che, dopo il ritiro dalla scena, si è dedicata alla regia di Madama Butterfly di New York (1986) e a Verona (1987).
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