Continuano gli episodi del tormentato (e fallito) matrimonio tra Carlo Calenda e Matteo Renzi, leader, rispettivamente, di Azione e di Italia Viva, che trova spazio anche tra le più tortuose pagine dell’estate ballerina di agosto. Basta poco, anche solo la penna di un giornalista per riaccendere la fiamma tra i due ex compagni di squadra.
Calenda: “Partiti separati, ma dipende da loro”
“Lo ha detto Matteo Renzi, ormai siamo due partiti divisi, separati. Di discutere con Italia Viva non ne ho più voglia”. Così si sfoga Carlo Calenda ad Agorà, forse rimasto offeso dall’assenza di Italia Viva al tavolo con il governo sul salario minimo (voluta fortemente da Calenda). “Alle elezioni europee faranno il loro percorso in autonomia – continua dal senatore romano – noi faremo il nostro. Ma ci tengo a chiarire che la separazione dei gruppi dipende solo ed esclusivamente da loro“. Il motivo? “Considerando che – spiega Calenda – il logo con il quale sono stati eletti quei gruppi ha un simbolo con il mio nome, io non posso andar via. Posso farlo soltanto loro e li esorto a farlo”.
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La smentita di Italia Viva
Immancabile la risposta di Renzi che, anche questa volta, non tarda ad arrivare: “Il gruppo non ha il suo nome – smentisce Italia Viva – Calenda si sbaglia. Il gruppo di cui il capo di Azione fa parte, insieme ad altri 9 senatori, ha il nome di Azione-Italia Viva-Renew Europe. Dunque i renziani sembrano voler far intendere a Carlo, che se vuole è ibero di andare via.
Italia Viva-Azione: è divorzio sì o no?
Eliminato quindi il sormontabile ostacolo del logo, tutto porterebbe (finalmente) al divorzio. Come disse il deputato di Italia Viva, Roberto Giachetti su Radio Leopolda: “Continuare così è devastante e deprimente, non ha senso”.
Italia Viva e il vociferare sul gruppo isolato al Senato
Oltre ai tanti temi sul quale i due leader erano in totale disaccordo, come il salario minimo, il Sindaco d’Italia, la commissione d’inchiesta sul Covid, e il Twiga, ci sono stati anche i “gossip” sulla possibile richiesta di Italia Viva di fare un gruppo isolato al Senato, (il partito di Renzi infatti, a differenza di Azione, avrebbe i numeri per farlo, mentre il partito di Calenda confluirebbe nel Gruppo Misto). Ma queste voci sono state totalmente smentite dal partito di Renzi, che le ha definite “fake news”: “tutte le decisioni saranno comunicate con largo anticipo da noi – affermano i renziani – e da nessun altro”.
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