Il ministro dell’Istruzione e Giuseppe Valditara avvia un’indagine ispettiva sul fenomeno dei “diplomifici”, dopo quanto emerso da un’inchiesta di Tuttoscuola dal titolo “Maturità: boom dei diplomi facili”.
“Oggi parte l’operazione legalità contro i diplomifici per tutelare il buon nome di tutta la scuola italiana e di coloro che ci lavorano”, annuncia il ministro su Twitter.
Leggi Anche
Diplomifici, indagine su 10 mila esami sospetti
Il caso è emerso dopo un’indagine in cui è emerso che nel corso della maturità 2023 sarebbe stati assegnati diecimila diplomi sospetti. L’anno scorso oltre 30mila studenti si sono spostati dalla scuola statale alla paritaria nel passaggio dalla quarta alla quinta delle superiori.
Circa un terzo si sono rivolti a 92 istituti paritari (su 1.423), che hanno avuto, come ogni anno, un’esplosione di iscritti: 82 sono in Campania, 6 nel Lazio e 4 in Sicilia.
Ma gli studenti che vanno a prendere lì il titolo, provengono da tutta Italia, alimentando un vero e proprio turismo da diploma. E così evadono l’obbligo di frequentare almeno tre quarti delle lezioni.
Giro di affari da 50 milioni di euro l’anno
Un vero mercato dei titoli di studio, in poderosa crescita, con un giro d’affari di almeno 50 milioni di euro l’anno. Un macigno sulla credibilità della scuola italiana. Le vie della “maturità facile” sono borderline – prosegue l’inchiesta – sulla linea di confine tra legale e illegale.
Scuole paritarie sotto scacco
Il dossier punta i fari sul mondo dei diplomifici, poche “mele marce” nascoste nella scuola paritaria, che invece svolge nel complesso un servizio pubblico insostituibile per il Paese: numeri, geografia del fenomeno, meccanismi di funzionamento.
Dal 2015 a oggi il numero di iscritti al quarto anno negli istituti paritari è rimasto stabile (intorno a 18 mila). L’anno successivo in quinta il boom: 35 mila (2016), 40 mila (2019), 45 mila (2020), fino agli oltre 50 mila del 2022.
Con un tasso di incremento dalla quarta alla quinta ogni anno crescente, dal +92% di sette anni fa al +166% dell’anno scolastico da poco terminato. Tuttoscuola ha analizzato, scuola per scuola, quella variazione di iscritti: la quasi totalità delle scuole paritarie sono estranee al fenomeno che stiamo descrivendo.
Diplomifici, nel mirino 92 istituti
E dove si concentra? In 92 istituti (il 6,5% dei 1.423 istituti paritari che portano studenti all’esame di maturità), che da soli costituiscono un incremento di 10.941 iscritti rispetto a quello complessivo di circa 30 mila. Registrano tutte un salto (nella maggior parte dei casi ripetutamente da anni) da 70 fino a quasi 300 iscritti tra il quarto anno e il quinto dell’anno successivo (esempio: un istituto è passato da 11 iscritti in quarta a 296 l’anno dopo in quinta), con percentuali di incremento che vanno dal +1500% al +6.800%.
Dove si trovano quei 92 istituti? Sono concentrati in sole nove province: tutte le cinque della Campania; del Lazio le province di Roma e Frosinone, della Sicilia le province di Palermo e Agrigento. Napoli detiene il primato per incremento di studenti dal 4 al 5 anno, con 59 istituti su 188, pari al 31,4% degli istituti paritari della provincia, seguita da Caserta con 6 istituti su 37 (16,2%) e da Salerno con 14 istituti su 103 (13,6%).
Il giro di vite del ministero dell’Istruzione
Sarà bandito a breve un concorso per il reclutamento di 146 ispettori che porterà a saturare l’organico attuale (190 Posti). Sotto il profilo normativo, verranno valutati alcuni correttivi che diano più strumenti in sede ispettiva per verificare la sussistenza dei requisiti per la parità. Si sta anche lavorando per inserire nella legge di Bilancio risorse idonee per incrementare ulteriormente l’organico dei dirigenti tecnici. Il ministro Valditara sottolinea inoltre che nel piano semplificazioni è presente una apposita misura dedicata alle scuole paritarie.
Si tratta di un progetto che ridisegna e digitalizza la procedura di riconoscimento della parità, rafforzando i controlli anche in itinere, a sostegno delle attività ispettive. Questa misura punta, fra l’altro, a ridurre le distorsioni dei diplomifici, espungendoli dalle scuole riconosciute.
È poi stato previsto un ulteriore provvedimento per velocizzare l’erogazione dei contributi statali alle scuole paritarie di qualità, molte delle quali sono in costante affanno e rischiano la chiusura a causa dei gravi ritardi oggi esistenti. Queste scuole, in una logica di sussidiarietà orizzontale, svolgono un ruolo di grande aiuto al Paese, soprattutto per quanto riguarda l’infanzia e la primaria.
© Riproduzione riservata