Si va verso il rinvio del confronto in Parlamento sul salario minimo. Nonostante la spinta da parte dell’opposizione riguardo una discussione immediata sull’argomento, durante la prima settimana di agosto si voterà la proposta, voluta dalla maggioranza, di far slittare di due mesi l’esame della proposta di legge.
Salario minimo, Foti: “L’obiettivo è il confronto”
“L’obiettivo è permettere il confronto, ossia la possibilità di trovare elementi di sintesi” ha spiegato il capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti, riguardo la proposta di rinvio a settembre della discussione sul salario minimo. Una scelta che non ha trovato consensi da parte dell’opposizione, che unita aveva avanzato la proposta di legge.
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Arturo Scotto, deputato del Pd, ha spiegato che si tratterebbe di un rinvio del confronto sulla proposta di legge non al prossimo autunno ma direttamente a gennaio 2024, visto che quando viene avviata la sessione di bilancio “non si possono esaminare proposte che comportino maggiori oneri per la finanza pubblica”.
Rinvio salario minimo, Conte: “Perdita di tempo”
Dure le risposte dell’opposizione alla proposta del centrodestra. “Questo rinvio comporta perdere tempo e buttarla in una melina. Per la maggioranza c’è l’urgenza di andare in vacanza” ha dichiarato il presidente del M5s Giuseppe Conte in relazione allo slittamento del confronto sul salario minimo. “Ci sono dichiarazioni sconcertanti da parte della Meloni che afferma di voler dialogare, ma, allo stesso tempo, dice che la nostra proposta è uno slogan. Non è uno slogan per noi, bensì una misura per ridare dignità ai lavoratori”, ha poi proseguito l’ex Premier.
Posizione condivisa anche dal deputato del Pd Andrea Orlando: “Sono espedienti dialettici, esercizi acrobatici”. Non sono mancate le risposte dei gruppi al governo, come quella del deputato di FdI, Andrea Volpi, tramite i propri social: “Quella delle opposizioni è una mera propaganda elettorale, come dimostra il silenzio in aula di Conte, primo firmatario della pdl, e della Schlein”.
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