Raul Gardini: 30 anni dalla scomparsa del “Corsaro”

Luci e ombre di Raul Gardini. Conosciuto come uno dei più grandi imprenditori italiani fino all'esplosione dell'inchiesta Mani pulite, al suicidio nella sua casa di Milano 30 anni fa, il 23 luglio 1993

Redazione
5 Min di lettura

Luci e ombre di Raul Gardini. Conosciuto come uno dei più grandi imprenditori italiani fino all’esplosione dell’inchiesta Mani pulite. Poi il suicidio nella sua casa di Milano 30 anni fa, il 23 luglio 1993.

Ci sono ancora molti punti interrogativi su quel colpo di pistola che il “Corsaro”, così soprannominato per le sue scorrazzate in Borsa, si sparò alla testa.

Chi era Raul Gardini

Raul Gardini era un imprenditore e finanziere. Nato nel ravennate nel 1933, neanche il tempo di conseguire a 19 anni il diploma di perito agrario e già prese a lavorare nella Ferruzzi s.r.l.. Sposa la figlia del fondatore dell’azienda, Ida Ferruzzi, e nel 1979 ne assume la guida. Nel 1986 assume il controllo della società chimica Montedison e promuove la creazione della Ferfin, una nuova struttura finanziaria che include Montedison, Fondiaria, Calcestruzzi, Il Messaggero e Tele Montecarlo.

Nel 1989 fu uno dei fondatori del progetto Enimont: la joint-venture che raggruppava le attività chimiche di Montedison e di Enichem, società chimica dell’Eni. Nel 1991 arrivano le prime contrarietà: il progetto Enimont fallisce e Gardini decide di separare i propri interessi da quelli della famiglia Ferruzzi. Fonda, così, la Gardini s.r.l., con la quale compie una serie di importanti operazioni finanziarie. Poi l’inchiesta Mani pulite (1993) e le numerose indagini giudiziarie stravolgono la sua vita. Complice la situazione finanziaria del gruppo Ferruzzi, prossimo al collasso, nello stesso anno dell’inchiesta che lo vede coinvolto Raul Gardini si toglie la vita.

Raul Gardini: il Moro di Venezia e la Coppa America

Negli ultimi anni della sua vita, Raul Gardini sfogava tutte le frustrazioni nella vela del Moro di Venezia, con l’amico Paul Cayard al Timone. Il Riformista ricorda i successi nel mondo dello sport dell’imprenditore: “Costruito dai cantieri Carlini in legno, quel grande sloop con un solo albero si sarebbe chiamato Il Moro di Venezia. Fu un regalo di Serafino Ferruzzi ai suoi figli. Questi a loro volta regalarono poi Il Moro a Gardini in seguito“.

Si trattava di un imbarcazione senza precedenti, invidiata anche dal re di Spagna Juan Carlos di Borbone. Moro fu il precursore dei Mori successivi: dal Moro di Venezia III che conquistò nel 1989 il mondiale maxi con al timone Paul Cayard fino alla Coppa America. Quest’ultima per Gradini rappresentava non solo una grande impresa sportiva, ma anche una sfida tecnologica che avrebbe reso Montedison, con i suoi materiali avanzati impiegati nella realizzazione dello scafo, ancor più famosa nel mondo.

Il primo Moro di Coppa America fu varato nel marzo 1990 a Venezia. Nell’articolo di Marco Fortis si ricorda la gioia di Gradini in quei mesi: “Nel 1992 il Moro di Venezia vinse la Louis Vuitton Cup battendo la Nuova Zelanda e si guadagnò così il diritto a disputare la finale di Coppa America a San Diego contro gli americani“. Il Moro vinse quel mondiale e l’avvicinamento alla sfida di Coppa America era cominciato nel migliore dei modi.

Raul Gardini: l’inchiesta Mani pulite

Come afferma Matteo Renzi su Il RiformistaGardini è stato uno dei più
brillanti e visionari imprenditori italiani
“, ma con lui si portano anche delle ombre. Con l’inchiesta giudiziaria Mani pulite – conosciuta anche come Tangentopoli – Raul Gardini è stato messo all’angolo. L’imprenditore decise infatti di vendere all’ENI la quota di Enimont e di “abbandonare la guida della nave” a favore del figlio Ivan. La società era però al collasso.

La vicenda giudiziaria su Enimont – che coinvolse il Gruppo Ferruzzi-Montedison in Mani Pulite – vide il triste epilogo prima del suicidio di Gabriele Cagliari e poi di quello di Gardini. Ciò portò alla perdita del gruppo Ferruzzi-Montedison da parte della famiglia Ferruzzi e alla sua progressiva vendita a pezzi, una volta passato sotto il controllo di Mediobanca.

© Riproduzione riservata

Condividi questo Articolo