Presso il monastero di Camaldoli, si sta svolgendo il convegno che celebra gli 80 anni del codice di Camaldoli. Si tratta del testo redatto nel 1943, per l’appunto, da personalità sia cattoliche, sia laiche, che ha posto le basi per la Carta Costituzionale.
Nella giornata del 21 luglio, la prima delle tre dedicate l’anniversario, oltre ad essere stata registrata la presenza del presidente Mattarella, è intervenuto il cardinale Matteo Zuppi, che ha voluto lanciare un segnale importante ai cristiani, nell’ottica di una partecipazione più attiva volta a ricostruire una realtà post guerra e a contrastare una democrazia, a suo dire, “infragilita”.
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Zuppi: “Papa Francesco opera per un dopo senza guerra”
Negli ultimi mesi, il cardinale Zuppi è impegnato nella missione di pace voluta da Papa Francesco e, durante la sua conferenza a Camaldoli, ha avuto modo di parlare degli obiettivi della Santa Sede: “Mentre chiede che sia ristabilita presto la pace, Papa Francesco opera per creare un “dopo” senza la guerra, ossia a promuovere una visione che attragga verso un mondo differente costruito da passioni ed energie, ma anche da organismi in grado di mantenerla”.
Il presidente della Cei ha anche parlato del legame tra pace e giustizia: “Non si può parlare di pace senza parlare di una giustizia che garantisca sicurezza, non di quella astratta e simbolica”.
Zuppi: “Serve una Camaldoli europea”
Uno dei temi cruciali dell’intervento del cardinale Zuppi riguarda la democrazia attuale e il suo indebolimento: “La democrazia di oggi appare infragilita ed è invece un campo in cui serve l’impegno dei cristiani. Bisogna interrogarsi su come deve essere la democrazia ai giorni nostri, ossia come su si vive l’amore politico senza cui la politica si trasforma o degenera”.
A tal proposito, l’arcivescovo di Bologna ha lanciato un appello a tutta Europa, aprendo ad un confronto più ampio su questi argomenti: “Sarebbe importante una Camaldoli con partecipanti di tutta Europa per parlare dei temi della democrazia. I cristiani europei dovrebbero tornare a confrontarsi per far crescere l’Europa e perché nascano strumenti adatti alle sfide”.
Zuppi: “I cristiani sono l’antidoto all’inquinamento della democrazia”
In seguito, Zuppi ha parlato dell’impegno politico dei cristiani: “Uno dei problemi odierni è il divorzio tra cultura e politica. Le visioni dei cristiani in questo ambito possono essere più o meno condivise, ma le posizioni che propongono esprimono il bene di tutti non solo quello della Chiesa. L’impegno dei cattolici, quando è sincero, rappresenta un antidoto alle tossine che inquinano la democrazia”.
Infine, il cardinale ha voluto lanciare un appello forte alla comunità, spingendo ognuno ad attivarsi per la situazione che si è creata con la guerra: “Non si può restare chiusi nel proprio “io”: siamo travolti dalla tempesta della guerra e non possiamo dire che non ci riguarda perché le conseguenze sono per tutti. Lo dimentichiamo facilmente, ma, come disse Francesco, siamo tutti sulla stessa barca“.
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