Andrea Purgatori: indagati 4 medici per omicidio colposo

I principali sospetti girano attorno al loro operato in merito alla terapia adottata su Andrea Purgatori mirata a curare delle metastasi cerebrali diagnosticate alla clinica Pio XI da Gualdi

Redazione
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Continuano le indagini sulla morte del giornalista Andrea Purgatori deceduto lo scorso 19 luglio. Quattro medici finiscono sotto inchiesta per omicidio colposo. L’incidente probatorio è stato fissato dalla procura di Roma per il 21 marzo.

Purgatori: le indagini

Oltre al professore Gianfranco Gualdi e al suo assistente, Claudio Di Biasi, nel registro degli indagati sono stati iscritti anche Maria Chiara Colaiacomo e il cardiologo Guido Laudani. I principali sospetti girano attorno al loro operato in merito alla terapia adottata sul giornalista mirata a curare delle metastasi cerebrali diagnosticate alla clinica Pio XI da Gualdi. Dall’autopsia non sono emerse metastasi e di conseguenza sarebbero state adottate una serie di terapie troppo aggressive.

Morte Andrea Purgatori: i primi risultati dell’autopsia

Erano usciti i risultati dell’autopsia svolta sulla salma di Andrea Purgatori il 26 luglio. Il tumore ai polmoni era diffuso con metastasi in tutto il corpo. Secondo La Repubblica i risultati autoptici hanno una rilevanza giuridica sulle possibili imputazioni di responsabilità dei medici che lo hanno curato poiché la ridotta aspettativa di vita farebbe venire meno il nesso causale tra la condotta dei medici e il decesso.

Morte Andrea Purgatori, le diagnosi contrastanti

A ricostruire i fatti accaduti negli ultimi mesi è stata la famiglia di Andrea Purgatori, tramite una denuncia citata dal quotidiano Domani. In particolare, le strutture in cui il giornalista aveva effettuato delle visite sono tre. Nella prima vi si era recato lo scorso 24 aprile, dove aveva riportato alcuni valori sballati. La seconda, invece, è una struttura specializzata in cui, a inizio maggio, gli era stato diagnosticato un tumore con metastasi al cervello e gli era stata prescritta la radioterapia, effettuata nella terza clinica.

Gli esami che non combaciano con questa diagnosi sono giunti, infine, a giugno, quando Purgatori si era recato nuovamente nella prima struttura, dove non era stata rilevata alcuna metastasi tumorale al cervello, ma erano state segnatale solo tracce di ischemie celebrali.

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