Bitcoin in caduta libera, crollo del 60%: le prospettive degli analisti 

Redazione
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Il prezzo della popolarissima criptovaluta collassa a 25.4 dollari: drastica riduzione rispetto al massimo storico 

Il calo dei titoli tecnologici non risparmia i bitcoin, la valuta digitale creata nel 2009 da uno o più hacker con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. A regolare l’andamento di questa criptovaluta è la leva domanda e offerta, sulla base di un database che tiene traccia di transizioni rese sicure da una forte crittografia.

I Bitcoin disponibili in rete sono 21 milioni, ma quelli in circolazione sono nove milioni. Da zero nel 2009 il valore dei Bitcoin è lievitato fino a raggiungere i 1200 dollari nello scorso novembre. Sebbene al momento rappresenti oltre il 40% del mercato totale, Bitcoin ha visto scendere il suo valore dai 3 trilioni di dollari dello scorso novembre a poco meno di 1,2 trilioni di questi giorni.

Minori investimenti anche nelle stablecoin

«Il potenziale crollo ha ridotto l’appetito degli investitori in criptovalute, con flussi di cassa che sono diventati negativi» hanno osservato gli analisti di JP Morgan. 

Non solo bitcoin, quindi: la crisi del mercato ha colpito anche le aziende di stablecoin, comprese le tre principali, che rappresentano l’80% del mercato: Tether, Usd Coin e Binance Usd.

Una delle più grandi, Coinbase, nell’aprile del 2021 era quotata alla Borsa di New York, ma il calo dello scorso mercoledì l’ha portata ai minimi storici (50,15 dollari, ossia meno del 65%). I creatori della stablecoin TerraUSD avevano garantito di poterne fissare il prezzo al dollaro con l’aiuto di un complesso algoritmo. Il crollo del mercato però ha smentito il proposito e TerraUSD ha visto il suo valore vacillare fino a un minimo di 43 centesimi.

Alcuni professionisti non si scoraggiano

Vedere positivo quando tutto appare nero è difficile, ma alcuni professionisti del settore non si scoraggiano. A dare speranza è la prospettiva futura, con una fiducia che proviene dall’esperienza passata. «Non c’è nulla di anormale nel vedere cali improvvisi, basti guardare i dati storici» osserva invece un più ottimista Nicolas Louvet, CEO di Coinhouse. È già successo infatti che Bitcoin si riprendesse dopo un periodo in negativo. In effetti fare previsioni è complesso: si tratta di un mercato altamente volatile, all’interno del quale, tra il perdere e il conquistare l’interesse degli investitori passa un confine indefinito e labile. Basti pensare all’anno in corso: solo tre mesi fa c’era chi giurava sulla ripresa della criptovaluta dopo un calo di valore. L’impennata del 2021 è stata cancellata dallo shock attuale. Staremo a vedere quali le fluttuazioni di questo instabile mercato.

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