Nel 2022, il numero degli ecoreati in Italia è aumentato, raggiungendo la cifra di 30.686, con un incremento dello 0,3% rispetto all’anno precedente. Questi dati emergono dal rapporto “Ecomafia 2023” presentato da Legambiente, l’associazione ambientalista italiana.
Ecoreati, 84 al giorno solo in Italia
Secondo il rapporto, si registrano in media 84 reati al giorno, pari a 3,5 ogni ora. Ciò rappresenta una situazione allarmante che richiede un’azione decisa per contrastare tali crimini e tutelare l’ambiente. Tra i tipi di reati, quelli legati al cemento illegale dominano la classifica con 12.216 casi, rappresentando il 39,8% del totale e registrando un aumento del 28,7% rispetto all’anno precedente. Seguono i reati contro la fauna con 6.481 illeciti penali, con un incremento del 4,3%. Al terzo posto si collocano i reati nel ciclo illegale dei rifiuti, che mostrano una diminuzione del 33,8% con 5.606 casi.
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Ecoreati, tra fatturato illegale e comuni sciolti per mafia
Il fatturato illegale generato da queste attività criminali si mantiene stabile a 8,8 miliardi di euro, evidenziando l’entità economica di tali reati. Nel settore agroalimentare, si contano invece 41.305 reati e illeciti amministrativi, mentre nel campo dell’archeomafia si registrano 404 furti d’arte nel corso del 2022. Un elemento di preoccupazione emerso dal rapporto è la corruzione ambientale, con 58 inchieste condotte tra l’1 agosto 2022 e il 30 aprile 2023, legate a fenomeni di corruzione connessi ad attività che hanno un impatto sull’ambiente
Il rapporto di Legambiente mette in luce anche il fenomeno dei Comuni sciolti per mafia, che ammontano a 22, con l’aggiunta del recente scioglimento di quello di Rende, in provincia di Cosenza. L’associazione ambientalista sottolinea inoltre la crescita dei clan mafiosi nel corso degli anni, con un totale di 375 censiti dall’inizio delle rilevazioni nel 1994.
Campania prima per ecoreati
Passando alle regioni italiane, la Campania si conferma al primo posto con 4.020 casi di reati ambientali, rappresentando il 13,1% del totale nazionale. La Puglia sale di una posizione rispetto al 2021, raggiungendo i 3.054 reati e piazzandosi al secondo posto. La Sicilia si posiziona al terzo posto con 2.905 reati, mentre il Lazio scala al quarto posto con 2.642 reati, superando la Calabria.
La Lombardia, con 2.141 infrazioni penali, diventa la prima regione del Nord e si piazza al sesto posto a livello nazionale, superando la Toscana che scende in settima posizione. Un salto in avanti significativo lo compie l’Emilia-Romagna, passando dall’undicesimo all’ottavo posto con 1.468 reati, rappresentando un incremento del 35% rispetto all’anno precedente. A livello provinciale, Roma conferma la sua triste primato con 1.315 illeciti, seguita da Livorno, una delle nuove entrate nella classifica, con 565 infrazioni.
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