Pietro Orlandi: “Gomme squarciate gesto intimidatorio? Non mi fermerò mai”

Squarciate le gomme dell'auto di Pietro, fratello di Emanuela Orlandi. "Ho sporto denuncia. Sapevano che l'auto fosse mia"

Redazione
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Un atto vandalico in piena regola quello accaduto a Pietro Orlandi nella notte tra il 5 e 6 luglio scorso: le gomme dell’auto del fratello di Emanuela sono state squarciate con una lama. L’auto era parcheggiata in una strada di Borgo Pio, a poca distanza da via della Conciliazione. Le forze dell’ordine hanno già acquisito le telecamere presenti in zona per cercare di individuare gli autori del gesto. Si attendono aggiornamenti.

Avvocato famiglia Orlandi: “Azione mirata”

L’avvocato dell’Orlandi, Laura Sgrò ha parlato di un atto voluto: “A nostro avviso si tratta di un’azione mirata. Le altre auto, infatti, non sono state danneggiate. Sull’episodio abbiamo immediatamente presentato una denuncia“.

“E’ stato il gesto di un folle, qualcuno a cui non piaccio, a cui sto antipatico per qualcosa che ho detto, o fatto”, afferma Pietro Orlandi. “Mi auguro sia un gesto isolato, ma se dovesse ripetersi, a chiunque venisse in mente di compiere gesti intimidatori nei miei confronti – tuona Pietro – deve sapere che io non sto in silenzio a subire. Lo denuncio”.

Le parole su Wojtila e la lettera anonima. Poi le gomme squarciate: tutto collegato?

Dopo le parole pronunciate dal fratello di Emanuela Orlandi sulle uscite notturne di San Giovanni Paolo II, sulle quali era scoppiato il finimondo, la madre di Pietro, che vive ancora in Vaticano, aveva ricevuto una lettera anonima con minacce implicite. E’ tutto collegato?

Possibile che le due vicende siano collegate tra loro. Sul fatto di Papa Wojtyla – ricorda Pietro Orlandi – arrivò quella lettera a mia madre e qualcuno sui social si disse contrariato”.

“Intanto ho sporto denuncia. I vandali hanno tagliato solamente le gomme della mia auto con un coltello. Ora – continua Pietro – stanno verificando i filmati delle telecamere. Staremo a vedere”.

“A qualcuno sto antipatico per qualcosa che ho detto, o perché insisto sulla questione della commissione. Il fatto che al sit-in su Emanuela abbia sostenuto che ci sono stati senatori avvicinati da personaggi che si trovano all’interno del Vaticano significa che c’è qualcuno lì, che la Commissione non vuole. Ma che significato ha questo gesto? Vogliono che non parli più? Immagino quindi sia più un gesto isolato e fine a se stesso”.

Pietro Orlandi: “Sapevano che l’auto fosse la mia”

”Di sicuro – ribadisce il fratello di Emanuela – sapevano che quell’auto lì fosse la mia”. Pietro guarda oltre l’atto vandalico: ”La cosa fondamentale è che la settimana prossima dovrebbe essere convocata la conferenza della capigruppo. Mi auguro che il voto venga calendarizzato” .

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