E’ morto Arnaldo Forlani, ultimo segretario della Dc

Redazione
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Con Arnaldo Forlani, ultimo segretario della Democrazia Cristiana, vola via uno dei protagonisti della prima Repubblica.

Fu presidente del Consiglio tra il 1980 e il 1981, ricoprì più volte il ruolo di ministro, e nel 1992 sfiorò l’elezione al Colle per pochissimi voti.

Poi per “zio Arnaldo” (come lo chiamavano gli amici) arrivarono i problemi: prima il processo Enimont (in cui è noto il duro scontro con Antonio Di Pietro) e Tangentopoli, poi la fine della carriera.

Una fama di pigro, a tratti indolente. La stile di Forlani, era quello di chi proprio non voleva sembrare ambizioso: “Si può governare senza sembrare di stare al governo”, soleva dire del suo impegno politico. Aveva l’apparenza di chi odiava soltanto l’idea di assumere incarichi e responsabilità, in realtà Forlani nella vita ne ha avuti a iosa: è stato a lungo parlamentare, con 9 legislature dal ’58 al ’94.

I soprannomi dati dagli amici della Dc

Celebri i soprannomi che gli erano stati dati dagli amici della Dc e non solo. “Lin Piao di Fanfani”, per evidenziare la fedeltà delle origini al leader aretino della Dc. Ma anche “pompiere” e “coniglio mannaro” (il più famoso).

Forlani, confessava compiaciuto di essere ormai estremamente affezionato ai soprannomi che gli erano stati affibbiati: ”Non mi dispiacciono. Anzi, devo dire che mi piacciono entrambi”. ”Il primo perché si riferisce alla mia tendenza a cercare di far prevalere sempre gli aspetti positivi, rispetto a quelli negativi, quindi, spegnere gli incendi, come i pompieri”. Per quanto riguarda il nomignolo “coniglio mannaro”, spiegava: ”Si riferisce al grande romanzo di Bacchelli, non mi dispiace il sostantivo che può far riferimento al carattere mite, non protervo, mentre l’aggettivo sottolinea la capacità di essere duro e intransigente quando c’è il bisogno di difendere e salvaguardare valori e ragioni fondamentali”.


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