Meloni ribadisce ottimismo sul Pnrr: “Basta tafazzismo contro il governo”

"Meloni ribadisce allarmismo, su tema Pnrr, che viene sfruttato per colpire il governo", afferma Giorgia Meloni

Redazione
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Come già ribadito a Bruxelles, Giorgia Meloni si proclama “ottimista” per quanto riguarda la questione Pnrr. La premier lo sigla nell’intervista al Corriere della Sera, chiedendo palesemente di smetterla di fare inutile allarmismo, su un tema strategico per il paese intero, e che, “nella migliore tradizione dei Tafazzi d’Italia” – afferma – viene sfruttato per colpire il governo.

Voglio ricordare che noi lavoriamo su un piano che è stato scritto da altri – spiega la Meloni e che noi siamo impegnati per rispondere agli ultimi chiarimenti richiesti dalla Commissione.

Lungi da me fare polemica – afferma la premier – ma voglio sottolineare che, se il lavoro accurato che stiamo facendo ora, fosse stato fatto all’inizio (quando sono stati presentati i progetti), avremmo risparmiato molto tempo. Ma – rassicura – siamo comunque vicini all’obiettivo. Stiamo lavorando no-stop sulla modifica del Piano e al Repower Eu, per impiegare tutte le risorse maggiormente sui progetti strategici”.

Meloni sul Mes: “Non c’è fretta”

Sul Mes, la premier ribadisce che “non c’è alcuna fretta”. Mentre il governo “sta negoziando per la modifica del Patto di Stabilità e per l’ottimizzazione dell’Unione bancaria”.

Chi oggi chiede la ratifica, non sta facendo l’interesse dell’Italia. Se abbiamo chiesto tempo per la ratifica immediata (come richiesto dalle opposizioni), il motivo è perché tali strumenti vanno visti insieme”.

Meloni su salario minimo: “Non ci si arriva per legge”

Sul salario minimo non si arriva per legge. Il governo rema nella direzione di favorire una virtuosa contrattazione collettiva, investire sul walfare aziendale, agevolazioni contributive e fiscali, incentivare rinnovi contrattuali. Il tavolo con le parti sociali – ribadisce la Meloni – è sempre aperto per il confronto con tutti”.

L’occupazione viaggia su numeri record, sicuramente anche grazie alle misure che abbiamo adottato. Gli stipendi indecorosi dei giovani certo che ci preoccupano e ci spingono ad intervenire sul cuneo fiscale e incentivare le aziende ad assumere Neet e under 36

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