Dal Mes al Pnrr: Meloni a tutto campo in vista del Consiglio Ue

Dal Mes, al Pnrr. Dal tema migranti ai rapporti con la Cina. La premier Giorgia Meloni accende gli animi in Parlamento

Martina Onorati
3 Min di lettura

Dalle accuse alla Bce, al niente voto sul Mes: Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo di Bruxelles, torna in Parlamento e accende gli animi. La premier ribadisce la sua posizione: la cosa fondamentale è “muoversi negli interessi dell’Italia“.

Sul Mes non cambio la mia idea e lo voglio dire con chiarezza e serenità. Non reputo vantaggioso per l’Italia che venga nutrita una polemica interna. Ha senso procedere a una ratifica senza conoscere bene il contesto? Mi preme portare avanti un approccio pacchetto, in merito alle nuove norme del Patto di Stabilità “si chiede di ratificare un trattato che prevede parametri vecchi del patto di stabilità, mentre da una parte si dice che non dobbiamo tornarci ai vecchi parametri”.

Meloni in Parlamento in vista del Consiglio Ue
Meloni in Parlamento in vista del Consiglio Ue

Meloni e il cambio di passo verso l’Ue

Non mancano dossier sulla guerra in Ucraina, l’immigrazione e il rapporto con la Cina, nell’agenda del Consiglio europeo. C’è un cambio di passo verso l’Unione europea: “Non avrei mai accettato di essere pagata per trasformare l’Italia nel campo profughi d’Europa. Abbiamo chiesto e ottenuto – sottolinea Meloni in merito al tema migranti – che le risorse aiutino a difendere i confini esterni, per contrastare l’immigrazione illegale”

“La politica non è schematica. Le alleanze variano continuamente perché si basano sulla difesa degli interessi dei singoli paesi. E questo, è il modo più efficace per condurre la politica nazionale”. La Cina? “Stiamo valutando: è un tema delicato, non andrei di fretta”.

Meloni e il Pnrr

Sul Pnrr, Meloni palesa il suo stupore nei confronti di quelli che ancora provano rancore verso il governo attuale, sottolineando che “mi fa specie che lo faccia Gentiloni, che il piano lo ha già letto prima”. Poi incalza, “Ma vi rendete conto di quanto sarebbe grave chiedere intervento esterno bloccando all’Italia diritti e risorse solo perché si è deboli, e non si è all’altezza di battere il governo facendo opposizione”.

Meloni e il sostegno all’Ucraina

Il sostegno dell’Italia all’Ucraina è confermato: “Per favorire la pace, la cosa più seria e giusta è mantenere l’equilibrio tra le forza in campo. Ci sarebbe stata invasione se non avessimo aiutato Kiev.

L’operato della Bce

Sul fronte Bce Meloni ci va giù dura: “L’aumento dei tassi deciso dalla Bce non è la strada giusta , Si rischia che aumentando i tassi, la cura diventi la malattia”.

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