Le parole del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi a Lussemburgo al Consiglio Affari Interni Ue, dove è in discussione il Patto per le migrazioni e l’asilo
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi è a Lussemburgo al Consiglio Affari Interni Ue, per la discussione del Patto per le migrazioni e l’asilo. La posizione del governo italiano di responsabilità nei confronti dei cittadini italiani e europei.
Piantedosi sui migranti
Il ministro Piantedosi questa mattina a Lussemburgo: “Non possiamo proporre una riforma che sarebbe destinata nei fatti a fallire, quindi nei termini in cui ci sono state presentate le ultime proposte negoziali” sul regolamento sulla gestione della migrazione e l’asilo e su quello delle procedure di asilo, l’Italia ritiene che “ci siano ancora molte cose da fare. Non voglio esprimere da subito una posizione nettamente contraria, ma su alcuni punti dobbiamo immaginare la possibilità di negoziare ancora su un sistema europeo sostenibile” dice il ministro dell’Interno nel suo intervento a Lussemburgo al Consiglio Affari Interni Ue.
Leggi Anche
Il ministro inoltre afferma: “Riteniamo inoltre necessaria una maggiore flessibilità sull’applicazione del principio del Paese terzo sicuro, eliminando l’obbligo di verificare la sussistenza della connessione; sui termini di responsabilità, devo chiedere che quelli legati all’ingresso illegale debbano prevedere per i casi Sar 12 mesi, e non quegli altri più lunghi che sono stati proposti”.
I dubbi di Piantedosi
il ministro dell’Intero Piantedosi ha espresso i suoi dubbi sul tema migranti. “In tutto questo continuiamo a nutrire forti dubbi sul funzionamento pratico del sistema di ricollocazioni, incluse le compensazioni finanziarie, visto che finora non hanno funzionato. Infine, sarebbe essenziale prevedere una clausola di revisione del sistema dopo un anno, proprio per vedere se il sistema può funzionare o meno. Senza queste possibilità di rifinitura del testo ci risulterebbe molto difficile accettare un testo che apparirebbe a noi una forzatura della quale francamente non capiremmo le ragioni, se proposto nei termini in cui è stato proposto”.
”Per affrontare il fenomeno migratorio non è, quindi, sufficiente avere nuove norme europee, ma occorre una forte azione esterna dell’Unione. Solo in questo ambito è, infatti, possibile trovare quelle soluzioni strutturali di cui abbiamo bisogno per prevenire i flussi e favorire i rimpatri. È proprio per questo che ho chiesto di avere oggi un punto sulla dimensione esterna e, in particolare, sulla situazione in Tunisia”, ha affermato Piantedosi sui migranti.
Piantedosi sulla Tunisia
Per l’Italia è cruciale mantenere alta l’attenzione sulla situazione tunisina, come testimonia la missione del presidente Giorgia Meloni, lo scorso 6 giugno, e la nostra richiesta di avere un punto specifico anche in occasione del prossimo Consiglio Europeo”. Il ministro Piantedosi ha ricordato che la Tunisia è sempre più anche un Paese di transito dell’immigrazione irregolare, non solo di partenza.
© Riproduzione riservata