La nuova indagine dell’AUR-Agenzia Umbria Ricerche evidenzia come il fenomeno del trend demografico negativo potrebbe condurre a una crisi crescente
Il declino e l’invecchiamento della popolazione in Europa, in Italia e in Umbria è al centro della nuova indagine dell’AUR-Agenzia Umbria Ricerche.
Nella regione il fenomeno potrebbe condurre a una crisi crescente: il segmento della popolazione giovane si sta assottigliando, come pure la fascia di popolazione in età lavorativa e – come evinto dalle previsioni Istat – la maggior parte della popolazione si troverebbe addensata tra gli over 60.
Leggi Anche
Nell’indagine, si palesa come l’Umbria possa definirsi attrattiva se viene considerata luogo dove può essere conveniente vivere o trasferirsi, aprire un’impresa, svolgere un lavoro professionale. Ciò esula dalle statistiche del turismo, che parlano di una crescita dei flussi dall’esterno.
La decisione di stabilirsi in Umbria per viverci
Per ottenere un ripopolamento. occorre – secondo lo studio – che lavoratori, o persone in cerca di un’occupazione – singolarmente o con le proprie famiglie – decidano di stabilirsi nella regione per viverci, e che molti giovani umbri non sentano forte il bisogno di emigrare altrove. Gli stipendi netti dei giovani sono, inoltre, molto inferiori rispetto a quello di altri paesi Ocse: in Umbria i redditi da lavoro dipendente privato degli under 35 risultano inferiori del 5,8% rispetto all’Italia e del 14,4% rispetto al Centro-Nord.
Le imprese devono accelerare la transizione economica verso produzioni green e sostenibili. L’accessibilità alla casa deve essere agevolato: è un’emergenza soprattutto per i giovani che vogliono staccarsi dalla famiglia e intraprendere un percorso di vita autonomo, dagli affitti agevolati alle esenzioni fiscali. Un progetto attuabile è “abitazioni a 1 euro”, ovvero vendita, da parte di enti locali che ne sono proprietari, di abitazioni agibili a un prezzo simbolico, con il vincolo di mantenervi la residenza principale per alcuni anni.
Si collegano poi la mobilità integrata, per agevolare gli spostamenti dai luoghi più distanti ai centri maggiori: scuolabus “a porte aperte”, servizi di trasporto a prenotazione, servizi “sharing”; e, pensando agli stranieri che decidano di stabilirsi nel territorio, servizi di mediazione culturale, da corsi di lingua, a luoghi di formazione e ritrovo per stranieri anche basati sulla rete delle biblioteche civiche.
© Riproduzione riservata