La cantante aveva espresso apprezzamenti su Giorgia Meloni: “Giorgia mi piace”. Attaccata dai sostenitori della comunità Lgbtqia+, ora Arisa rinuncia al Pride
L’intervista di Arisa a La confessione di Peter Gomez, andata in onda venerdì 26 maggio su Nove, ha scatenato un’enorme polemica. La cantante, indotta a dire la sua sulla premier Giorgia Meloni, aveva dichiarato: “Giorgia Meloni mi piace perché ha molta cazzimma“. Quando poi il conduttore le aveva ricordato le posizioni “non troppo aperte” della premier sul tema Lgbtqia+, Arisa ha aggiunto: “Lei si comporta come una mamma molto severa e molto spaventata che ha quattro figli e deve fare il bene di tutti. Ci vuole un cambio di atteggiamento da parte nostra. Non sempre di lotta, ma di dialogo. È una tipa che ci può portare ad alti livelli”.
Com’era prevedibile, il web si è scatenato e ha accusato Arisa di aver tradito la comunità Lgbtqia+.
Sia l’anno scorso che due anni fa, la cantante è stata la madrina del Pride a Padova (2022) e a Napoli (2021). Quest’anno la sua partecipazione era prevista per quello del 10 giugno a Roma e del 24 giugno a Milano, ma a quanto pare gli organizzatori dell’evento le hanno sconsigliato di andare, proprio a causa delle polemiche e degli attacchi di questi giorni.
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Arisa nel ciclone, bacchettata anche da Vladimir Luxuria
Tra i tanti commenti contro le affermazioni della cantante non poteva mancare quello di uno dei membri da sempre più attivi della comunità Lgbtqia+: Vladimir Luxuria. L’ex parlamentare ha infatti ripreso le affermazioni di Arisa e ha dichiarato: “Mamma Giorgia Meloni non deve fare figli e figliastri lasciandone indietro uno solo perché diverso dagli altri e trattarlo come un brutto anatroccolo: quella non è severa, è solo una mamma ingiusta”. In molti hanno appoggiato da subito le parole di Vladimir Luxuria, che hanno centrato il punto della situazione. Oltre ai commenti seri – e seriamente indignati – ne sono sorti altri che ironizzano sulla figura di Arisa e del suo essere “sui generis”.
“La nostra Britney Spears”
Un utente di You Tube, infatti, scrive: “Arisa è la nostra Britney Spears nel senso che entrambe non godono di una perfetta salute mentale. Ma in fondo chi può dirsi veramente “normale”?”.
Arisa, l’addio al Pride su Instagram
La cantante, attaccata per gli apprezzamenti su Giorgia Meloni, ha pubblicato un post sulla sua
pagina Instagram dove scrive di essere immensamente dispiaciuta per il dialogo interrotto con la comunità Lgbtqia+. Dati gli insulti “pesantissimi” che le sono arrivati, le è stato consigliato di non partecipare al Pride di Milano, e per lo stesso motivo non parteciperà nemmeno a quello di Roma.
“Io sarei venuta volentieri, però se ho fatto qualcosa di così tanto grave da meritare un trattamento così esclusivo, credo che non parteciperò neanche al pride di Roma” – ha scritto.
Nonostante le critiche ricevute, Arisa ha chiuso il suo discorso con un augurio per chi, invece,
prenderà parte all’evento: “Buon Pride a tutti, divertitevi anche per me, vi auguro di trovare un
piano di svolta e di realizzare i vostri sogni legittimi per essere felici. Ve lo auguro davvero dal
profondo del cuore”.
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