Come prevedere le inondazioni? Anche in Italia arriva Flood Hub

Redazione
3 Min di lettura

Google ci viene in soccorso con Flood Hub, un nuovo strumento per proteggersi dalle inondazioni che dà il preavviso una settimana prima

Come proteggersi dalle inondazioni? Possiamo in qualche modo prevederle, per agire in tempo?
Gli italiani se lo stanno chiedendo in questi giorni in cui l’Emilia-Romagna è piegata dall’alluvione.
Google ci viene in soccorso con Flood Hub, una piattaforma basata sull’intelligenza artificiale che
permette di prevedere eventuali inondazioni indicando dove e quando si verificheranno. Da oggi
il servizio è diventato disponibile anche in Italia. Flood Hub è ora presente in tutto il mondo, con
una popolazione totale di 460 milioni di persone di 80 Paesi. Tali cifre sono state ottenute grazie
all’aggiunta, proprio questo giorno, di 60 nuovi Paesi.


“I governi, le organizzazioni umanitarie e i singoli individui” – ha spiegato Yossi Matias, VP
Engineering & Research and Crisis Response Lead di Google – “potranno utilizzare Flood Hub per
agire tempestivamente e prepararsi all’emergenza, visualizzando i dati e le previsioni sulle
inondazioni rilevanti a livello locale fino a 7 giorni prima dell’evento”. C’è stato un aumento
rispetto allo scorso anno, quando le informazioni erano disponibili solo con 48 ore di anticipo.

Flood Hub, come funziona il servizio di allerta-inondazioni

La tecnologia alla base del servizio Flood Hub combina due modelli: quello idrologico, che prevede la
quantità di acqua che scorre in un fiume, e quello di inondazione, che prevede quali aree saranno
interessate e quanto sarà profonda l’acqua. Le fonti utilizzate dall’intelligenza artificiale di Flood
Hub vengono da dati pubblicamente disponibili come le previsioni del tempo e le immagini
satellitari.
“Stiamo lavorando per espandere ulteriormente gli avvisi di previsione delle inondazioni nella
Ricerca Google e Google Maps, con l’obiettivo di rendere queste informazioni disponibili agli utenti
dei nostri prodotti quando ne hanno più bisogno” – ha concluso Matias.

Flood Hub in Italia

Per quanto riguarda l’Italia, allo stato attuale la copertura riguarda essenzialmente il Nord.
Osservando la mappa, infatti, si riscontra che il servizio – al momento – controlla bene solo il Po,
mentre per pochi altri fiumi importanti, come il Piave, la Dora Baltea, l’Adda e il Sele (unico
coperto in Sud Italia) c’è solo un singolo entry point ciascuno. L’area dell’Emilia-Romagna, colpita
in questi giorni dalle inondazioni, ne rimane invece esclusa, con l’unica eccezione di un entry point
del Po in provincia di Ferrara, tra l’altro uno dei territori della regione meno danneggiati dalle
inondazioni.

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