Lavoratori immigrati: in Umbria la percentuale è superiore rispetto alle media italiana

Francesco Ragugini
3 Min di lettura

In Umbria nel 2022 l’incidenza del personale immigrato sulla domanda delle imprese è pari al 19,1%, superiore al 17,8% della media nazionale

Nel 2022 si è registrato in Umbria un aumento dell’occupazione di lavoratori immigrati. Il flusso è pari a 11mila 810 assunzioni, superiore al 2019 e al 2021, e alla media nazionale.

Infatti, in Italia le entrate programmate di lavoratori immigrati si attestano a quota 922 mila 380, +249mila 560 rispetto al 2021 (+37,1%) e +294mila rispetto al 2019 (+47%).

Quanti sono i lavoratori immigrati in Umbria e in Italia

Il dato emerge dal volume “Lavoratori immigrati, 2022” del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (Anpal). In Umbria nel 2022 l’incidenza del personale immigrato sulla domanda delle imprese è pari al 19,1%, superiore al 17,8% della media nazionale e quinto valore più elevato dopo quelli di Veneto (20,8%), Lombardia (20,5%), Emilia Romagna (19,8%) e Trentino Alto Adige (19,6%). I valori più bassi di personale immigrato sulla domanda delle imprese sono invece, sempre nel 2022, quelli di Molise (11,6%), Sicilia (13,4%), Sardegna (13,4%), Puglia (13,6%) e Basilicata (13,7%).

“Il DEF evidenzia che, a causa della riduzione demografica che l’Italia sta vivendo, un aumento di circa il 30% di ingressi di migranti porterebbe a una consistente riduzione del debito pubblico nei prossimi decenni – afferma il Segretario Generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli – le imprese hanno una forte necessità di manodopera che può essere assicurata dagli stranieri”.  In pochi anni l’incidenza del personale immigrato sulla domanda delle imprese è cresciuto di molto, passando dal 12,9% del 2018 al 17,8% del 2022.

Tra il 2019 e il 2022 le assunzioni si sono evidenziate nelle professioni infermieristiche e di quelle legate alla trasformazione digitale. È circa del 50% l’incremento per le figure degli operai specializzati e conduttori di impianti con punte molto superiori, per i muratori, per gli elettricisti, per gli operai addetti a macchine confezionatrici di prodotti industriali e gli operai di macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali.

Nel 2022 le imprese hanno riscontrato un’elevata difficoltà di reperimento (47,3%) per il personale immigrato, superiore a quella relativa al complesso delle entrate (circa il 40%), e in costante crescita negli anni.

“Si fa sempre più grave la questione del mancato reperimento, da parte delle aziende, delle professionalità di cui hanno bisogno, sia per quanto riguarda le assunzioni totali che quelle degli stranieri”, afferma Giorgio Mencaroni, Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria.

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