Iran, il piano di Tajani: fermezza e sanzioni progressive

Davide Fosteri
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Il vicepresidente del Consiglio al G7 dei ministri Esteri in Giappone fa il punto sulla posizione di Roma nell’area dell’Indo-Pacifico

Proseguono in Giappone, a Karuizawa, i lavori del vertice dei ministri degli Esteri dei Paesi del G7, a cui sta partecipando il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani.

I diversi temi sul tavolo 

Tanti gli argomenti affrontati. Tra questi anche la situazione nell’Indo-Pacifico, con un focus sul Sud Est Asiatico e sui Paesi delle Isole del Pacifico. Poi anche gli ultimi sviluppi nella guerra in Ucraina; i rapporti del G7 con i principali partner internazionali; la situazione in Medio Oriente, con particolare attenzione all’Iran, e quella in Asia Centrale, soprattutto con riferimento all’Afghanistan. “L’Italia vuole rafforzare la sua presenza nell’Indo-Pacifico, regione di crescente rilevanza geopolitica ed economica – ha sottolineato il vicepremier – puntando su un approccio improntato all’inclusività e alla collaborazione. Vogliamo contribuire a mettere in sicurezza le rotte commerciali e promuovere un ordine regionale libero, sicuro e prospero”.

La situazione in Medio Oriente 

Sull’Iran, il ministro Tajani ha posto l’accento sull’importanza di un “approccio fermo, ma sempre basato sui principi di proporzionalità e progressività delle sanzioni. Il governo italiano vuole comunque mantenere un canale di dialogo con le autorità iraniane per tenere aperto un confronto sul programma nucleare e sui temi della sicurezza regionale del Medio Oriente”. Sull’Afghanistan, il ministro Tajani ha ribadito che “l’Italia ritiene inaccettabili le restrizioni imposte dai Talebani alle libertà e ai diritti fondamentali delle donne e delle ragazze afghane”.

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