Il riscaldamento domestico alimentato da fonti fossili è tra i più diffusi in Italia, e contribuisce al 17,7% delle emissioni di anidride carbonica nazionali
È giunta a Perugia, la campagna d’informazione e sensibilizzazione “Caldaie a gas? Pezzi da Museo”, promossa da Legambiente e sviluppata con il supporto del Kyoto Club.
Perché eliminare le caldaie a gas
L’obiettivo è ottenere che dal 2025 tutte le caldaie dismesse siano sostituite, obbligatoriamente, con sistemi di riscaldamento sostenibili ed efficienti. Per raggiungere lo scopo di riduzione delle emissioni al 2030 e al 2050 e affrancarsi dalla dipendenza energetica, occorrerebbe interrompere le installazioni di nuove caldaie alimentate a gas fossile. In questa maniera – secondo Legambiente – si potrebbero evitare emissioni di gas climalteranti pari a 22 milioni di tonnellate di CO2 al 2030 e si risparmierebbero 12 miliardi di metri cubi di gas, pari al 16% dei consumi totali di gas fossile.
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Il riscaldamento domestico alimentato da fonti fossili – tra caldaie a gasolio e gas – è tra i più diffusi in Italia, contribuendo ogni anno al 17,7% delle emissioni di anidride carbonica nazionali. Le alternative sono impianti con pompe di calore e elettrificazione dei consumi
A Perugia si è aperta anche la mostra organizzata da circolo locale di Legambiente a Piazza della Repubblica, con importanti pezzi archeologici e artistici – da L’undicesima piaga d’Egitto al quadro surrealista Les chaudierès de Gazole (Le caldaie a gasolio). Le altre date della campagna saranno Udine, Padova, Roma, Ancona, Enna, Napoli.
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