Femminicidio, cresce l’allarme: 37 vittime nei primi cinque mesi del 2022

Redazione
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I casi aumentano rispetto al 2021: l’omicidio di genere non accenna a fermarsi. Il ministero dell’Interno presenta i dati

Cento omicidi registrati dal Viminale tra il primo gennaio e il primo maggio 2022. Di questi, 37 hanno per vittime le donne. Si tratta di un numero stabile rispetto al 2021, ma che aumenta nel momento in cui si va a considerare i delitti commessi in ambito affettivo o familiare. Sebbene la frequenza di questa tipologia di femminicidi sia scesa dell’11%, passando da 54 a 48, il 3% di donne in più è stato ucciso da chi diceva di amarle.

Dati che non accennano a scendere

Con metà degli omicidi di matrice di genere dal 25 aprile al 1° maggio di quest’anno, il problema non accenna a diminuire. Di 8 omicidi, infatti, 4 hanno avuto vittime di genere femminile, tutte uccise da persone considerate care, di cui 3 assassinate dal compagno o da chi non riusciva ad accettare di non esserlo più.

Alla base dei femminicidi c’è un problema culturale

Alla base del femminicidio c’è la convinzione di possedere l’altra persona, c’è la morbosa gelosia. C’è una lunga tradizione di rapporto gerarchico tra i sessi che, per quanto possa non piacere, continua a far parte della nostra cultura. Il femminicidio non è togliere la vita a una donna, ma molto di più. C’è dietro un messaggio di annientamento e distruzione della vittima. Si uccide per gelosia, perché ‘o sei mia o di nessuno’. Perché, perché, perché… Trovare una motivazione legittima è impossibile. Eppure c’è chi ci prova. Tra vittimizzazione secondaria e attenuanti inaccettabili ma puntualmente concesse da raptus di gelosia o indole violenta, sembra troppo spesso perdersi di vista il confine tra vittima e carnefice. E le donne continuano a morire.

Una lista sempre troppo lunga e assurda

Aveva problemi di deambulazione ed era costretta sulla sedia a rotelle la 70enne uccisa a Latina dal genero. L’uomo l’avrebbe percossa più volte, lasciandola agonizzante fino all’arrivo della figlia. Inutile la corsa all’ospedale. A Napoli una ragazza di 24 anni è stata uccisa dal proprio vicino di casa mentre questi non era in sé. Dopo il delitto, l’assassino si è allontanato come nulla fosse, confessando poi di averla strangolata dopo averla attirata in casa con una scusa. Uccisa a martellate dal marito durante una lite, in Sardegna, in provincia di Oristano. Muore una 51enne. Casi che formano una lista che si teme possa essere sempre più lunga.

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