Trasporti, welfare, scuola restano scoperti. Da Milano a Napoli, il grido di allarme di sindaci e assessori
I sindaci sono molto preoccupati e lanciano un grido d’allarme: scarseggiano i fondi per i servizi essenziali, la scuola, la sanità i trasporti. “Il taglio ai finanziamenti lascia sola Milano e le altre grandi città. Si è cercato di portare la situazione all’attenzione del governo, con emendamenti alla legge di Bilancio, che però non hanno avuto fortuna, nessuno di questi emendamenti è stato approvato. Trasporti, welfare, scuola, vengono lasciati scoperti senza le risorse aggiuntive che vengono richieste a Roma”, afferma il sindaco di Milano Giuseppe Sala. “L’amministrazione di una grande città come Milano – aggiunge – è una macchina molto complessa e se non ci sono i soldi alcuni servizi rischiano infatti di essere tagliati”.
Città piegate dall’inflazione
Sulla stessa linea il sindaco di Bologna Matteo Lepore. “Ci sono alcuni aspetti che non sono adeguatamente sostenuti – dichiara – come l’educazione, come è il caso dei centri estivi, le politiche per la casa e le proposte per la sanità. Questi sono ambiti in cui il governo non ha dato risposte adeguate”. Costi dell’energia aumentati e inflazione mettono in difficoltà le grandi città, nota anche il sindaco di Napoli Massimiliano Manfredi. “L’Anci aveva chiesto delle compensazioni che non sono arrivate e questo mette in difficoltà le città metropolitane. Un po’ lo avevamo previsto e come città metropolitana di Napoli ci eravamo organizzati per evitare tagli e riduzione dei servizi che non ci saranno ma è chiaro che avremo una minore capacità d’investimento”, spiega il primo cittadino di Napoli.
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L’emergenza abitativa
Sul fronte dell’emergenza abitativa, poi, 11 città – Bergamo, Bologna, Firenze, Lodi, Milano, Napoli, Padova, Parma, Roma, Torino, Verona, riunite a Bologna insieme all’Anci Nazionale – chiedono iniziative sia legislative che politiche finanziarie “perché i Comuni, in prima linea hanno già pagato con un costo ormai insostenibile il disimpegno dello Stato verso politiche urbane integrate”. E dunque dagli assessori all’Urbanistica di queste città sono arrivate cinque proposte operative: una legge quadro sull’edilizia residenziale pubblica e sociale, che dovrebbe essere abbinata al rifinanziamento del programma di interventi per il recupero degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp). E poi l’assegnazione gratuita ai Comuni degli immobili di enti statali o parastatali inutilizzati, da destinare al contrasto all’emergenza abitativa e a residenze per studenti; il rifinanziamento del Fondo nazionale locazione e del Fondo nazionale morosi incolpevoli, quali strumenti continuativi di supporto agli affitti.
Infine, una legge nazionale di regolamentazione delle piattaforme turistiche e una misura nazionale che riconosca strutturalmente l’emergenza abitativa e l’essere senza casa come fragilità cui dedicare interventi e risorse. “Il tema della casa – sintetizza il sindaco di Firenze Dario Nardella – è tornato a essere un’emergenza sociale. Ci sono molti sfratti, l’aumento degli interessi e quindi dei mutui. E poi c’è l’esplosione del mercato immobiliare, determinato anche dal fenomeno degli affitti turistici brevi”.
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