Pornostar e corsa alla Casa Bianca: cosa c’è dietro all’incriminazione di Trump 

Redazione
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E’ la prima volta per un ex presidente Usa: duro colpo al tycoon repubblicano in vista della corsa alla successione di Biden 

Per la prima volta un ex presidente degli Stati Uniti viene incriminato: al di là dell’aspetto penale, politicamente si tratta di un duro attacco alla corsa di Donald Trump al ritorno alla Casa Bianca. 

Le accuse del grand jury 

La vicenda è nota e nelle scorse ore il grand jury ha formalizzato le accuse contro l’ex presidente: Trump avrebbe effettuato dei pagamenti sottobanco durante la campagna presidenziale del 2016, per mettere a tacere la pornoattrice Stormy Daniels, che sosteneva di avere avuto con il tycoon un incontro sessuale extraconiugale. Scenari che Trump respinge con forza, parlando di persecuzione politica. “Credo che questa caccia alle streghe – ha spiegato l’ex numero uno della Casa Bianca – si ritorcerà contro Joe Biden in modo massiccio. Il popolo americano capisce esattamente cosa stanno facendo qui i Democratici della Sinistra Radicale”. 

Le indagini del procuratore democratico 

Non è detto però che l’incriminazione danneggi Trump, che già in passato ha sfruttato notizie apparentemente a suo sfavore per galvanizzare il suo “popolo”. Popolo che potrebbe essere convinto a sostenerlo ancora di più, dopo le accuse mosse dal procuratore democratico di Manhattan, Alvin Bragg. L’indagine del procuratore distrettuale si è concentrata sui soldi pagati alla pornoattrice Stormy Daniels e all’ex modella di Playboy Karen McDougal, per il timore che alla vigilia delle elezioni 2016 avrebbero reso pubblici i presunti rapporti sessuali extraconiugali intrattenuti con il tycoon. Trump dovrebbe consegnarsi alle autorità la prossima settimana, anche se i dettagli sono ancora in fase di definizione, secondo una fonte a conoscenza della vicenda. 

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