Cospito, niente domiciliari: la decisione della procura generale 

Luc. Cam.
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Una cinquantina di manifestanti si sono riuniti davanti al Palazzo di Giustizia di Milano: “Abbiamo scelto di non andare al San Paolo perché lì c’è la sofferenza di tanti e non solo quella di Alfredo”

Come è iniziata si è conclusa, nel reparto di medicina penitenziaria del San Paolo di Milano, l’udienza per discutere l’istanza di differimento della pena, con detenzione domiciliare a casa della sorella, presentata dalla difesa di Alfredo Cospito, l’ideologo della Fai in sciopero della fame da oltre 5 mesi per protesta contro il 41bis.

La procuratrice generale di Milano Francesca Nanni e il sostituto procuratore generale Nicola Balice hanno dato parere negativo alla richiesta di differimento pena e Cospito dovrà restare al 41bis.

I medici preoccupati per la salute di Cospito

I medici dell’ospedale, questa mattina, non hanno dato l’ok al trasferimento nel carcere di Opera per il videocollegamento, perché hanno voluto monitorare costantemente l’anarchico, che alcuni giorni fa ha avuto un problema cardiaco. Anche se le sue condizioni vengono definite stabili, i medici hanno deciso di tenere l’udienza in ospedale.

Per Cospito un presidio davanti al palazzo di Giustizia di Milano

Una cinquantina di manifestanti si è riunita durante l’udienza davanti al palazzo di Giustizia di Milano per un presidio in solidarietà di Alfredo Cospito e contro il regime di 41 bis.

Davanti all’ingresso principale del tribunale sono stati appesi alcuni striscioni a sostegno del detenuto. Tra questi “fuori Cospito dal 41 bis” e “Cospito, immigrati, guerra, governo assassino”. La scalinata del palazzo è presidiata dalla polizia in tenuta antisommossa.

“Siamo qui davanti al tribunale perché è il luogo deputato a scegliere se salvare la vita di Alfredo o no”, hanno detto i manifestanti al megafono. “Abbiamo scelto di mantenere presidio qua e di non andare al San Paolo perché lì c’è la sofferenza di tanti e non solo quella di Alfredo”.

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