“Esistono i bulli e quelli che vengono considerati come gli osservatori, cioè coloro che consentono tale bullismo. Partiremo proprio da questo nelle scuole”. Queste sono le parole del Dott. Alessandro Marchetti, Presidente Anaspol e dirigente Polizia Locale, presente alla conferenza “Disbullizziamo il bullismo” a Palazzo Madama.
La presentazione del progetto
“Disbullizziamo il bullismo” è un progetto volto ad offrire un corso teorico-pratico di autodifesa con l’obiettivo di agire sull’autostima dei giovani. Lo scopo, infatti, è quello di accrescere il livello di sicurezza personale: l’uso del corpo e della voce per dissuadere possibili azioni violente di un eventuale “bullo”. Focus posto inoltre, sull’agilità, riflessi e consapevolezza.
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Associate al corso di difesa personale verranno integrate lezioni formative, informative e culturali di competenza dei relatori e delle organizzazioni che condividono e supportano tale progetto.
Le dichiarazioni degli esperti
Alla conferenza a Palazzo Madama sono intervenuti: il professor Antonio Imeneo – Presidente Books for Peace, responsabile UniFunvic Europa e delegato Fispes Lazio, il colonnello Marco Iannuzzi – presidente Comitato italiano paralimpico Lazio – il dottor Alessandro Marchetti – presidente Anaspol e dirigente Polizia Locale – il dottor Juri Morico – presidente nazionale Opes – il dott. Luca Massaccesi, presidente Osservatorio nazionale bullismo e disagio giovanile – ed il senatore di FID, Antonio Guidi.
Smontare aggressioni contro disabili
Il professor Imeneo ha affermato: “Smontare il concerto di aggressione contro i bulli nei confronti dei disabili. Con la Sport Academy, Ascol, abbiamo deciso di attivarci. Tutti insieme possiamo farcela”.
Grande attenzione anche dal colonnello Iannuzzi sulla questione: “Un anno fa abbiamo parlato di questo progetto. È impossibile non affiancarsi a progetti così pensati bene e strutturati: sono sinonimi di garanzia. Cip Lazio si batte da anni per i diritti allo sport e diritti per i disabili, ancor di più se su tratta di discriminazione contro chi è disabile. I numeri sono preoccupanti e tutte le istituzioni devono contrastare il fenomeno del bullismo”.
Il presidente Anaspol, Alessandro Marchetti ha poi aggiunto: “Esistono i bulli e quelli che vengono considerati come gli osservatori, cioè coloro che consentono tale bullismo. Partiremo proprio da questo nelle scuole. In futuro il bullo da grande sarà un uomo che picchierà la moglie e l’osservatore sarà quello che metterà la testa sottoterra. Questo è il progetto che portiamo avanti: l’aspetto culturale e aspetto della simmetria di forza”.
Focus sullo sport
Il presidente nazionale Opes, Juri Merigo ha riflettuto anche sul ruolo dello sport in questo frangente. “Siamo nell’anno dell’inserimento dello sport nella Costituzione Italiana. Lo sport come diritto vuol dire sport come dovere. Esso deve il condurre cittadino verso una condizione di consapevolezza, educare alla cittadinanza ed assumere un valore aggiunto della dinamica sportiva.” ha dichiarato.
Grande attenzione anche su chi osserva atti di bullismo: “Il Bullismo è un fenomeno che si svolge quasi su un palcoscenico: ma non esiste palcoscenico senza platea. Gli attori sono coloro che recitano ruolo di testimoni. È tempo di decidere quale ruolo giocare, definire gli obiettivi e vedere come perseguirli. Occorre inoltre pensare al bullo non come erba da estirpare ma è il fenomeno del bullismo il problema” ha poi aggiunto.
Fenomeno del bullismo in numeri
Il fenomeno del bullismo ha un peso non di poco sulla nostra società. Il dott. Massaccesi si è concentrato proprio sulla portata reale del problema che colpisce i ragazzi. “Le statistiche dicono che è cambiato il mondo. Il 60% dei ragazzi dicono che hanno subito bullismo. Il 50% non ne parla con i genitori ed è quindi impossibile parlare della fetta reale. Il ragazzo non ne parla per vergogna o paura di ripercussioni” ha affermato.
Massaccesi ha poi aggiunto: “L’80 per cento dei giocatori online dicono che mentre giocano subiscono cyber bullismo, ciò perché l’istinto prevale. Non c’è incitazione al compagno di gioco ma si effettua bullismo a tutti gli effetti. Fenomeno sempre più in crescita anche colpa del Covid. Si registra un abbassamento del voto condotta nelle scuole preoccupante. Tra i giovani, 8 su 10 manifestano comportamenti autolesionistici o suicidari mentre 8 su 10 tra 14 e 18 anni hanno sviluppato forme gravi di disagio. Il bullismo non è un problema italiano ma è un problema mondiale ed è quindi sempre più importante dare consapevolezza” ha poi concluso.
Guidi: “Sdrammatizzare per vincere”
“Se prima un giovane aveva un contatto, oggi ne ha 10 mila: si tratta di una vera e propria esplosione di contatti. Non si deve ingrandire la potenza di chi procura bullismo ma bisogna cominciare a sdrammatizzare. Il razzista non un mostro ma un poveraccio impotente mentale che in reazione all’incapacità di vivere in maniera piena si scaglia con un altro per sentirsi vivo, protagonista. Chi produce bullismo è un poveraccio. Sdrammatizziamo i personaggi altrimenti facciamo diventare il bullo un eroe. Credo nella missione di non far diventare il demonio, il vincitore. Il cattivo non è mai un eroe” conclude il senatore Antonio Guidi alla conferenza.
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