Prosegue la discussione ai tavoli tecnici: si va verso le compensazioni tramite i modelli F24 presentati in banca. Ipotesi deroghe
I nuovi modelli per il Superbonus sono ancora al vaglio del governo, che punta a sciogliere il nodo dei crediti incagliati dei bonus immobiliari. Dopo la giornata di lunedì, le ipotesi al momento sembrano orientarsi verso le compensazioni tramite i modelli F24 presentati in banca, lasciando in secondo piano l’idea di una cartolarizzazione.
Le valutazioni sono però ancora in corso. I tavoli avviati a Palazzo Chigi serviranno proprio per ascoltare le esigenze dei diversi attori in campo e per valutarne le proposte: sul fronte della cessione dei crediti per il lavori non ancora comunicati con la Cila il governo appare fermo, anche se potrebbero aprirsi piccole deroghe, in particolare per la ricostruzione nelle aree colpite da sisma o per gli incapienti. Poi le scelte saranno fatte guardando ai costi e alle eventuali decisioni di Eurostat sui conti pubblici.
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Sui crediti incagliati il governo ha avviato un pressing sulle banche. La partecipazione della Sace al tavolo fa prefigurare garanzie pubbliche, mentre il possibile intervento di acquisizione di crediti potrebbe arrivare anche da società controllate pubbliche. A rilanciare l’ipotesi della cartolarizzazione è intervenuto invece Alessandro Cattaneo, presidente dei deputati di Forza Italia: “Stiamo lavorando per risolvere, una volta per tutte, il problema dei crediti incagliati, perché le 25mila imprese edili coinvolte rischiano il fallimento. La cartolarizzazione? E’ una possibilità che stiamo studiando con il Mef, con gli esperti del settore”.
Come funziona il nuovo decreto
Un punto di non ritorno l’ha già fissato il decreto: lo stop alla cessione dei crediti futuri serve proprio a facilitare lo smaltimento di quelli passati. Le norme del decreto non sembrano però sufficienti. Ecco allora che scende in campo Sace che potrebbe rafforzare le garanzie pubbliche. Per lo smaltimento dei crediti incagliati ci sono poi due proposte sul tavolo, anche se il governo sembra ora propendere per una delle due. La prima, la cartolarizzazione, è uno strumento di mercato e al momento appare accantonata. La seconda, con le compensazioni tra crediti e debiti fiscali, è uno strumento di finanza pubblica. L’ipotesi F24, invece, è quella avanzata congiuntamente dall’Abi e dai costruttori dell’Ance, che hanno chiesto al governo anche di sollecitare l’acquisto di crediti da società pubbliche controllate dallo Stato.
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