Trenta processi e una sola condanna: l’odissea giudiziaria del Cavaliere

M. C.
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La recente sentenza sul Ruby Ter rilancia le riflessioni sulla giustizia. E Forza Italia passa al contrattacco: serve una commissione di inchiesta

Oltre trenta processi e una sola condanna. La sentenza del processo Ruby Ter, che ha assolto tutti gli imputati, tra cui anche il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, riaccende i riflettori sul tema della giustizia, che il partito azzurro vede strumentalizzata dalle “toghe politicizzate”.  

Le accuse nei vari processi 

Berlusconi è stato chiamato in causa in oltre trenta processi. Diverse le accuse mosse, che vanno dalla corruzione al concorso in strage, dal falso in bilancio alla concussione, fino al vilipendio all’ordine giudiziario e alla prostituzione minorile e che, eccetto uno in cui è stato condannato, si sono chiusi o con il non doversi procedere per prescrizione o con l’assoluzione. Oppure con un’archiviazione o il proscioglimento in fase di indagine o udienza preliminare. 

L’unica condanna quando era presidente del Consiglio   

L’unica condanna diventata definitiva è del 2013: 4 anni di carcere, 3 dei quali coperti da indulto, per la frode fiscale da 7,3 milioni di euro commessa con la compravendita dei diritti tv Mediaset quando era presidente del Consiglio. Condanna che lo ha portato all’affidamento in prova ai servizi sociali di 10 mesi e mezzo, al netto dello sconto per la liberazione anticipata, e lo ha portato alla decadenza da senatore per via della Legge Severino: la sua incandidabiltà è durata sei anni. 

Gli altri procedimenti 

Gli altri processi sono terminati con l’archiviazione o il proscioglimento già in fase di indagine preliminare, come è accaduto in quelli in cui il suo nome è stato accomunato alla mafia (escluso quello ancora in fase di indagine a Firenze) o nel caso Mediatrade. Oppure con l’assoluzione con formula dubitativa, come per uno degli episodi di corruzione contestati nel caso Sme/Ariosto, o con la prescrizione, complice sia la tecnica dilatoria usata dalla sua difesa o dalla difesa dei suoi coimputati, sia la concessione delle attenuanti generiche sia qualche norma come la ex Cirielli. Basti citare il procedimento (prescritto) con al centro la vicenda dell’avvocato inglese David Mills da lui pagato per essere teste reticente davanti ai giudici che lo stavano giudicando nei processi per le tangenti alla Guardia di Finanza e All Iberian, caso quest’ultimo chiuso nel 1999 con un “non doversi procedere perché il reato è estinto per prescrizione” dichiarato in secondo grado. In primo grado il Cavaliere era stato condannato a 2 anni e 4 mesi per il finanziamento illecito al leader del Psi Bettino Craxi. Ma sul curriculum giudiziario di Berlusconi sono intervenute anche amnistie che, per esempio, hanno cancellato un presunta appropriazione indebita per la vicenda della villa di Macherio. 

Il processo Ruby 

Poi c’è il capitolo che riguarda gli scandali sessuali, ossia quello ancora in corso per induzione a mentire nell’ambito del caso ‘Escort’ di Bari e il caso Ruby, con i suoi due filoni. E’ uscito con una assoluzione piena e definitiva dalle accuse di prostituzione minorile e concussione ed è stato scagionato anche nei processi di Siena e Roma in cui era accusato di aver pagato le sue giovani testimoni e alcuni dei suoi ospiti per raccontare ai giudici che quelle che erano andate in scena ad Arcore erano solo cene eleganti e non feste a sfondo sessuale. 

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