Milleproroghe, sciolti i nodi su balneari e smart working

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Opposizione delusa sulle balneari: “Questa destra di governo protegge i privilegi di chi paga delle concessioni a prezzi irrisori a fronte di fatturati enormi”

Sono stati sciolti gli ultimi nodi sulle questioni ancora aperte che avevano portato al rinvio della fine dei lavori, inizialmente previsto per ieri e “prorogato” a stamattina: balneari, laboratori fragili e smart working per i lavoratori fragili, che viene prorogato fino al 30 giugno tanto nel privato (anche per i lavoratori con figli fino a 14 anni) che nel pubblico.

Balneari e laboratori fragili

Su balneari e laboratori fragili, sia del pubblico che del privato, le Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato portano a casa gli accordi con gli emendamenti sui rispettivi punti.

Sui balneari, in particolare, si è giunti a una intesa nella maggioranza dopo la riformulazione degli emendamenti dei rispettivi partiti che hanno portato alla proroga di un anno per il via alle gare per le concessioni e contemporaneamente alla proroga di cinque mesi per la mappatura.

Sul primo punto è stato decisivo un emendamento forzista, su cui Licia Ronzulli e Maurizio Gasparri fanno sapere che, al di là della soddisfazione, “in questo periodo bisognerà trovare delle soluzioni definitive, tutelando un settore fondamentale per l’Italia”.

Sulle mappature l’intervento è stato invece della Lega, che assicura “massima osservanza delle direttive europee ma nel rispetto degli interessi nazionali, che per l’Italia in questo settore sono fondamentali: non si può prescindere dalla fotografia dello stato di fatto delle concessioni demaniali, fluviali e lacuali”.

Soddisfazione per la Cna Balneari e delusione per le opposizioni

Soddisfatta la Cna Balneari: le due proroghe, cui si aggiunge l’apertura di un tavolo a Palazzo Chigi, sarebbero interventi fondamentali perché “la mappatura rileverà la non scarsità della ‘risorsa spiaggia’ con la contestuale disponibilità per programmare nuove iniziative imprenditoriali, assicurando continuità alle attuali 30mila attività familiari e rendendo di fatto inapplicabile la Direttiva Bolkestein alle concessioni ora in essere. La mappatura, inoltre, potrebbe evitare contenziosi in Europa chiudendo una vertenza che dura ormai da quindici anni”.

Delusa invece l’opposizione, con Angelo Bonelli di Verdi e Sinistra che parla di “violazione palese delle disposizioni del Consiglio di Stato e della direttiva europea che l’Italia non può non applicare. Questa destra di governo protegge i privilegi di chi paga delle concessioni a prezzi irrisori a fronte di fatturati enormi”.

Smart working per i lavoratori fragili

L’altro nodo era quello allo smart working per i lavoratori fragili, che viene prorogato fino al 30 giugno tanto nel privato (anche per i lavoratori con figli fino a 14 anni) che nel pubblico, grazie a uno stanziamento di 16 milioni che consentirà il lavoro da casa anche a coloro che svolgono funzioni essenziali, che verranno spostati ad altre mansioni e sostituiti da altri lavoratori.

“Abbiamo fatto un lavoro molto buono, risolvendo un sacco di problemi, l’ultimo dei quali sui lavoratori fragili, su cui c’era il mandato personale della presidente Meloni: una questione che si era arenata per una questione di risorse”, spiega il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani.

Inoltre, conclude Ciriani, in vista dell’approdo in aula martedì prossimo: “La nostra volontà è quella di evitare la questione di fiducia: si può fare se da parte delle opposizioni rimane questo clima di collaborazione tra parti diverse, per cui se c’è un numero di emendamento non troppo alto si possono esaminare anche in aula le questioni rimaste aperte che sono interessanti e importanti. Il dibattito in aula in Senato sarebbe una cosa importante che contribuirebbe a svelenire il clima”.

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