I report di Intelligence e Antiterrorismo monitorano l’ambito dell’eversione interna: sotto la lente gli ultimi episodi di violenza rivendicati dai diversi gruppi
A rilanciare l’attenzione sui movimenti internazionali dei gruppi anarchici ci ha pensato anche il vicepremier Antonio Tajani, martedì mattina. Dopo gli episodi di violenza che in questi giorni hanno riguardato l’Italia e non solo, resta altissima l’attenzione delle forze di intelligence e di polizia per la rete degli anarchici. Tanto che nelle prossime ore il ministro della Giustizia Carlo Nordio potrebbe convocare un tavolo proprio per fare il punto della situazione su questo fronte.
I timori delle forze di polizia
Il monitoraggio punta soprattutto a verificare eventuali convergenze tra gruppi antagonisti. L’escalation di questi giorni potrebbe dare il via a fattori di attrazione per diversi gruppi, accomunati da spinte anti sistema. E in questa ottica il caso Cospito potrebbe rappresentare un catalizzatore di attenzioni. Il mix di pulsioni interessa l’antifascismo, le carceri, l’ambientalismo radicale e l’opposizione a opere come il Tav.
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I precedenti
A pochi giorni dall’insediamento del governo Meloni, il primo episodio in questo senso sono gli scontri registrati alla Sapienza di Roma nell’ottobre scorso, quando i collettivi studenteschi hanno impedito lo svolgimento di un convegno organizzato da Azione Universitaria, una sigla di destra. Il 26 gennaio scorso il centro sociale torinese Askatasuna è stato perquisito dalla Digos, con 36 attivisti denunciati. Tutti elementi attenzionati dalle forze dell’ordine e che oggi, alle luce del nuovo scenario, acquistano un significato ancora diverso nel contesto più ampio in cui possono essere inseriti.
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