Il direttore Piero Sacchetti alla guida del rinomato istituto, insieme al Corpo docente, punta al Cinema e al Teatro
Un’Accademia di Belle Arti sempre più aperta al territorio, impegnata in un dialogo costante con le istituzioni e la comunità ma, soprattutto, pronta a nuove sfide con l’esterno. Il direttore Piero Sacchetti, dal 2006 docente di Teoria e Metodi dei Mass Media e Digital Video, oggi alla guida del rinomato istituto, ha le idee ben chiare e tra i suoi obiettivi vi è quello di “far crescere sempre di più, l’Accademia attraverso uno scambio reciproco di saperi, di arte e di conoscenze”.
Come sta oggi, l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria?
“Sta bene: in 9 mesi, l’Accademia dei Belle Arti ha ripreso a camminare sulle proprie gambe. Dal punto di vista della didattica, ha un Corpo docente altamente qualificato e grazie agli ultimi bandi, è stato completato l’organico d’istituto. L’attività formativa procede alacremente, abbiamo anche scelto di puntare sulla produzione che, forse, negli ultimi anni, era stata accantonata. Le Accademie a differenza degli altri Enti di formazione, puntano molto sull’attività laboratoriale e per garantire un’offerta completa e variegata, stiamo sperimentando anche l’aspetto tecnologico affinchè i nostri ragazzi diano forma alle idee, ai loro progetti”.
Che rapporto ha l’Accademia di Belle Arti con le Istituzioni del territorio?
“Dal mio insediamento, ho cercato di ricucire subito i rapporti con le Istituzioni riscontrando massima disponibilità con Regione, Comune e Città Metropolitana. E’ importante la sinergia istituzionale per crescere e migliorarsi. Per noi è fondamentale aprire l’Accademia all’esterno, agli Enti, alle associazioni culturali, al pubblico: l’Accademia deve essere conosciuta non solo come istituzione ma deve mostrare il suo interno, i suoi professionisti, i suoi studenti e, soprattutto, la sua produzione artistica”.
Lei parla spesso al plurale, non dice mai “Io” ma “Noi”. Allora, è vero quello che dicono gli studenti: “l’Accademia è una grande famiglia”.
“La prima cosa che ho detto, incontrando colleghi e studenti, è che non sono importanti i numeri, quanti studenti abbiamo ma, formare eccellenze perchè il territorio calabrese ha bisogno di avere giovani capaci di distinguersi nei vari settori. I risultati raggiunti e le attività dell’anno accademico sono riprova dell’ottimo lavoro svolto da tutto il personale docente e non, che voglio ringraziare pubblicamente. Grazie alla nostra offerta formativa, possiamo forgiare intelligenze che potranno essere risorse per il territorio. L’Accademia è una grande famiglia, certo, i ruoli vanno distinti, ma il dialogo costruttivo deve esserci sempre. Noi siamo per un confronto aperto, leale, capace di superare qualsiasi divergenza”.
Eppure, ancora oggi, molti studenti scelgono di studiare fuori Regione. Cosa si può fare per fermare questa fuga?
“Le Accademie italiane offrono più o meno le stesse opportunità dal punto di vista didattico e per quanto ci riguarda, noi abbiamo docenti provenienti anche da altre città italiane. Andar via da qui, è per lo studente solo uno spreco economico anche perché, fuori troverebbe un’offerta formativa equiparabile alla nostra. Dobbiamo lavorare per far crescere invece, l’offerta di lavoro, le Istituzioni devono garantire uno sbocco occupazionale, solo così i nostri giovani resteranno qui. Le Università, le Accademie si impegnano a creare figure professionali competenti ma poi, le Istituzioni devono entrare in gioco lavorando in sinergia con tutti gli istituti di formazione”.
Progetti futuri?
“Abbiamo aperto le porte al cinema e al teatro. Ultimamente, la Regione Calabria ha fatto dei passi importanti in questa direzione ecco perchè per noi è fondamentale formare e dare agli studenti strumenti e mezzi per progetti in questi settori. Il nostro impegno c’è e continueremo quel percorso per aprire ancor di più l’Accademia di Belle Arti verso l’esterno attraverso tirocini e progetti didattici che sono molto importanti per i nostri studenti”.
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