Cospito: il primo caso di un anarchico al 41 bis

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Tre mesi di attesa per l’udienza della Cassazione. Il mondo anarchico è in fibrillazione per la sorte di Alfredo Cospito

Bisognerà attendere fino ad aprile per conoscere le sorti di Alfredo Cospito detenuto attualmente in regime di carcere duro. Inoltre, da ottobre scorso, dopo il trasferimento al 41 bis ha deciso di entrare in sciopero della fame.

È stato trasferito in regime di carcere duro, ad aprile, dopo sei anni passati in regime di alta sicurezza. Così è stato stabilito visto il decreto del Ministero della Giustizia, secondo il quale, Cospito, comunicando con l’esterno, manterrebbe i legami con il gruppo anarchico di riferimento.

La decisione di spostarlo al 41 bis, una disposizione introdotta nell’ordinamento penitenziario italiano con una legge nel 1986 in funzione di lotta e contrasto alle mafie, è stata motivata sulla base degli scambi epistolari durante gli anni della detenzione con altri anarchici.

Le condanne

Alfredo Cospito, il pescarese classe ’67, è in carcere da oltre 10 anni a Bancali, Sassari. Nel 2014 è stato condannato precisamente a 10 anni e 8 mesi per la gambizzazione dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, e nel 2012 ha rivendicato di far parte del Nucleo Olga Fai-Fri, Federazione anarchica informale-Fronte rivoluzionario internazionale.

Inoltre, è stato accusato anche di aver piazzato due ordigni a basso potenziale nei pressi della Scuola allievi carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, nella notte tra il 2 e il 3 giugno del 2006. L’esplosione dei due ordigni non causò vittime.

Perché per Cospito è stato deciso il 41 bis

I magistrati di Torino, visto lo scambio di lettere e il forte legame tra Cospito con la sua organizzazione di riferimento, hanno deciso di trasferire l’anarchico al 41 bis.

Successivamente, i pm piemontesi hanno avviato un’indagine che ha portato a un procedimento nei confronti degli appartenenti alla Fai, Federazione anarchica informale, per il reato compiuto tra il 2003 e il 2006.

Cospito è stato identificato come “capo e organizzatore di un’associazione con finalità di terrorismo” e condannato a 20 anni di reclusione in primo e secondo grado. Lo scorso mese di luglio, la Cassazione, ha riformulato le accuse nei suoi confronti: strage contro la sicurezza dello Stato, reato che prevede l’ergastolo ostativo o, in altre parole, “fine pena mai”.

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