La terribile storia che arriva da Cerignola: tre ragazzi arrestati per aver stordito e poi violentato una ragazza tredicenne in un box auto. La decisione del giudice
L’hanno adescata sui social, poi l’hanno portata in un box auto, le hanno fatto fumare uno spinello per stordirla e poi l’hanno violentata. Questa la ricostruzione che emerge da quanto ricostruito finora dagli inquirenti di Cerignola, che hanno arrestato tre ventenni, accusati di aver usato violenza contro una ragazza di tredici.
I fatti risalgono a domenica 23 ottobre 2022, quando uno degli arrestati, quando uno degli arrestati ha conosciuto la giovane sui social e l’ha portata in auto in un box alla periferia di Cerignola. Qui si trovavano gli altri due arrestati, i quali hanno preparato uno spinello e l’hanno offerto alla giovane. La ragazza ha iniziato a essere annebbiata e a quel punto sarebbero iniziate le violenze sessuali dei tre. Nel frattempo nel box sono arrivati anche altri ragazzi, probabilmente avvisati dai tre giovani. Dopo un’oretta ecco che tutti i giovani escono dal box, come ricostruito dagli inquirenti anche grazie alle immagini di sorveglianza. A quel punto la tredicenne viene accompagnata in auto a casa, prende il telefono della mamma e racconta tutto ad un’amica. Dal giorno dopo gli indagati cominciano ad inquinare le prove.
Al giudice uno degli arrestati ha ammesso i fatti ma fornendo “una chiave di lettura diversa, affermando che la tredicenne era consenziente perché poteva ribellarsi con più forza e andare via in qualunque momento”. Per il giudice si tratta di frasi e condotte che “implicano un tale avvilimento e una tale oggettivazione di una ragazzina di soli 13 anni” che è difficile ipotizzare che ci sia stato un consenso della minore, e che fanno invece emergere la “spregiudicatezza dei tre indagati”. Poi c’è una simbologia inquientate in questa storia: alla ragazza, dopo lo stupro, è stato impedito di riprendersi il reggiseno che, come un trofeo, è stato appeso ad un muro del box sul quale campeggia la scritta “Mafia”.
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