Germania, l’embargo sul gas russo divide la politica: intanto cresce l’inflazione

Redazione
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I maggiori esponenti dei settori sociali ed economici tedeschi avvertono: «Con le sanzioni si rischia la crisi». Per l’autonomia energetica il governo chiarisce: «Non prima del 2024»  

In queste ore in Germania prosegue il dibattito in merito alla possibilità di imporre un embargo totale sul gas russo e le conseguenze che queste decisioni politiche potrebbero avere sull’economia tedesca. Grande fermento a Berlino, dove gli esponenti del mondo economico tedesco si dicono fortemente «preoccupati» dalla piega presa dagli eventi.   

Inflazione ai massimi storici e preoccupazione delle Associazioni: «Così si ferma il mercato del lavor

Nel fine settimana, direttamente dal presidente delle associazioni sociali tedesche, Adolf Bauer, è arrivato l’ennesimo avviso: «Non dobbiamo rischiare di esporci a conseguenze disastrose per il nostro mercato del lavoro». Bauer, in particolare, nelle dichiarazioni rilasciate a Neue Osnabruecker Zeitung sul rischio di inflazione che ha già raggiunto il livello record di 7,3% a marzo, con questo dato che non accenna a diminuire. Adolf Bauer ha ricordato che questa fase di crisi non interessa soltanto i prezzi dell’energia ma anche «degli affitti e dei generi alimentari». A tal proposito, Bauer ha ricordato che l’uscita dal mercato del gas avrebbe, in una situazione già così delicata, risvolti molto negativi nei settori meno abbienti della società tedesca. Dello stesso avviso risulta essere il Direttore generale dell’Industria tedesca e delle Camere di commercio, Martin Wansleben, che ha ribadito: «Un embargo immediato del gas russo rappresenterebbe una notevole catastrofe – ha poi proseguito intervistato dall’emittente Deutschlandfunk – per i settori chimico, metallurgico e farmaceutico».   

Il parere del governo tedesco: «Autonomia nel 2024»   

Le previsioni governative divulgate da Robert Habeck, ministro dell’economia, hanno chiarito alcune prospettive future per il Paese: «La Germania, che riceve il 40% del suo gas dalla Russia, vede la sua prospettiva di autonomia energetica non raggiungibile prima del 2024». Questa previsione, direttamente esposta dal governo tedesco, dimostra di come l’uscita dal gas russo renderebbe la Germania indipendente soltanto un anno dopo rispetto al programma stilato dal governo italiano. Parere negativo è stato fornito anche dagli analisti della Bundesbank che, tramite il suo bollettino mensile, ha reso noto una stima, secondo la quale l’embargo energetico costerebbe alla Germania 180 miliardi solo nel 2022, causando una contrazione del PIL del 2%. I maggiori istituti economici tedeschi, inoltre, hanno descritto lo scenario di una possibile recessione. Una ventata di ottimismo, invece, è arrivata direttamente dall’istituto Diw che avrebbe profilato uno scenario di danni economici contenibili nonostante le grandi perdite annuali per la Germania, nel caso in cui il governo dovesse approvare l’embargo totale sull’energia russa.   

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