Flat tax, Meloni: “Se estesa a Partite Iva non discrimina i dipendenti”

Red
2 Min di lettura

La premier fa chiarezza sugli scenari di applicazione delle nuova norma fiscale: “Un lavoratore dipendente ha due terzi di contributi a carico del datore di lavoro, un lavoratore autonomo si paga i contributi interamente”

Si torna a parlare di Flat Tax e stavolta tocca alla premier Meloni difenderla. Dopo Salvini e Berlusconi, che hanno cavalcato l’ipotesi del nuovo regime fiscale anche in campagna elettorale, seppur con prospettiva diverse rispetto alla percentuale di utilizzo, ecco che a fare il punto della situazione è direttamente il presidente del Consiglio. 

Gli esempi sui lavoratori

“Le nostre misure sulla Flat tax per le partite Iva sarebbero misure che discriminano i lavoratori dipendenti. Si sostiene la tesi che estendendo la Flat Tax alle partite Iva fino al fatturato di 85 mila euro di fatto faremmo pagare molte meno tasse di quelle che pagano i lavoratori dipendenti. Voglio dire che questo è falso. Ad esempio un lavoratore dipendente ha due terzi di contributi a carico del datore di lavoro, un lavoratore autonomo si paga i contributi interamente. A parità di remunerazione con la flat tax fino a 85 mila euro pagherà comunque un po’ di più senza avere una serie di diritti che i lavoratori dipendenti hanno”. 

© Riproduzione riservata

Condividi questo Articolo