In centinaia per la prima del libro e l’apertura della mostra della Fondazione Falcomatà
Buona la prima per Caro Professore. La presentazione del libro realizzato dalla Fondazione Italo Falcomatà è stata accolta con grande entusiasmo dal pubblico reggino. Sono accorsi in centinaia nelle sale di Palazzo Alvaro per l’esordio della pubblicazione, curata da Giuseppe Falcomatà ed edita da Readaction, che è coincisa con l’inaugurazione della mostra documentale, aperta e visitabile fino al prossimo 21 dicembre, e con la consegna dei premi del social contest “Venti dal Futuro“, diretto ai ragazzi delle scuole reggine.
Una serata carica di emozioni, un racconto a più voci, a tratti commovente, pieno zeppo di ricordi e suggestioni, parole, speranze, desideri. Le cento e più lettere salvate dal rogo della vecchia sede della Fondazione e raccolte in “Caro Professore” raccontano la Reggio di fine anni ’90, attraverso i pensieri che i reggini, bambini ma anche tanti adulti, inviavano al Sindaco-Professore Italo Falcomatà. “Vai avanti, non mollare Italo”, parole scritte su carta che riecheggiano tra il pubblico dei tantissimi affezionati presenti, tra i quali anche i sindaci facenti funzioni della Città Metropolitana, Carmelo Versace, e del Comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, insieme agli altri rappresentanti delle istituzioni cittadine. Tra gli ospiti anche i familiari del magistrato reggino Lilia Gaeta, alla quale il libro è dedicato, salutata dal numeroso pubblico della sala Perri con un lungo commosso applauso.
Il sostegno dopo le minacce subite e l’incendio del portone di casa dell’allora sindaco di Reggio Calabria, le speranze dei reggini durante il periodo della malattia, il desiderio che la città potesse finalmente spiccare il volo, insieme ad Italo, nel suo percorso di rinascita. Nel dialogo a due tra Giuseppe Falcomatà, che ha curato la pubblicazione, e l’editore Michele Caccamo, moderato dalla giornalista Ilda Tripodi ed impreziosito dalle struggenti letture degli attori Teresa Timpano e Saverio Malara, si intrecciano i desideri dei tanti che, quasi cinque lustri fa, decidevano di prendere carta e penna per scrivere al loro sindaco. Non solo incoraggiamenti, ma anche auspici, richieste, rimproveri, il più delle volte con un linguaggio semplice, ma sempre rispettoso dell’istituzione e dell’uomo che la rappresentava. La serie di documenti è stata anche raccolta nella mostra documentale allestita in Sala
Boccioni: una collezione di lettere, disegni ed immagini che racconta in dodici pannelli il viaggio di Italo attraverso il punto di vista dei reggini, dei tanti che a lui si rivolgevano attraverso missive e disegni.
Nelle parole di Giuseppe Falcomatà il senso di un libro che «nasce da una frattura, da quegli atti vandalici che, in pieno lockdown, hanno distrutto non solo una parte della vecchia sede della Fondazione, ma gran parte del patrimonio fotografico e documentale custoditi al suo interno». «Le lettere – ha spiegato – sono ciò che si è salvato da quel rogo e, in questi mesi, abbiamo lavorato per recuperare queste storie che rappresentano il patrimonio collettivo della città. Sono storie in cui, ognuno di noi, si può riconoscere, sono storie che racchiudono speranze, ansie e bisogni di una comunità». «Sono un messaggio straordinaria attualità – ha aggiunto Falcomatà – rivolto ai più giovani, un messaggio che guarda al futuro perché racconta di persone che hanno fatto delle scelte spesso dolorose e difficili, ma tenendo fede a loro stessi ed ai loro valori, soprattutto tenendo in alto il valore preponderante: l’amore per la Città e per la crescita del territorio. Proprio per questo, nel ventennale della Fondazione, abbiamo deciso che questo patrimonio dovesse tornare ad essere collettivo».
Michele Caccamo ha fortemente creduto nella funzione pedagogica e sociale del libro: «Ho scelto di pubblicare quest’opera perché credo sia necessario che i giovani imparino da quello che, forse, è stato l’esempio più bello ed elevato di buona amministrazione e serietà umana. Italo Falcomatà rappresenta, per la Calabria e l’Italia intera, un simbolo non solo politico, ma prevalentemente culturale, affettivo ed emotivo». «È veramente un personaggio straordinario – ha affermato l’editore – che va portato agli onori della cronaca nazionale per tutto quello che ha fatto e per la speranza che ha dato a questa città. L’augurio è che, in futuro, vengano ancora di più adoperati la sua parola ed il suo messaggio».
A suggellare la serata la cerimonia finale delle premiazioni del concorso studentesco “Venti dal Futuro”, social contest diretto agli studenti delle scuole reggine dedicato al rispetto ambientale ed alla riduzione dei consumi, che ha stimolato la creatività dei ragazzi. Sul gradino alto del podio gli studenti della IV C Scienze Applicate del Liceo Scientifico Volta di Reggio Calabria, secondi ex aequo gli studenti della III CL Liceo Gulli e della II DI e III CI del Panella-Vallauri, terza classificata l’alunna Aurora Pia Geria della III A dell’Asprea-Moscato di Gallina.
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