Il Metaverso, una realtà abitata già da 350 milioni di persone

Roberta Pacetti
6 Min di lettura

I colossi del tech, da Facebook a Microsoft, stanno investendo sul Metaverso. Considerata da tutti come la «piattaforma informatica del futuro»

Prima di parlare del Metaverso occorre capire cos’è, come vi si accede e come funziona.

Il termine Metaverso è stato coniato dallo scrittore di fantascienza cyberpunk Neal Stephenson nel suo romanzo del 1992 Snow Crash. La parola è formata da meta, che deriva dal greco e significa «oltre», e universo

Quando si parla di metaverso, si intende un universo virtuale, digitale, che può essere considerato come una vera e propria espansione del mondo reale

In questo mondo digitale le persone possono vivere una vita parallela interagendo con altre persone, attraverso un avatar e tramite dispositivi tecnologici indossabili, come smart glasses, caschi e visori di realtà virtuale, guanti e tute tattili.

Ad oggi il metaverso ha visto il suo sviluppo soprattutto in campo ludico. La Sony ha finanziato con 1 miliardo di dollari Epic Games, la casa ideatrice del noto gioco Fortnite, per la realizzazione di un metaverso da parte della stessa. 

Ma gli sviluppi che ci si aspettano per questa nuova dimensione digitale, vanno ben oltre lo spazio ludico, proiettandosi come una vera e propria espansione del nostro mondo. 

Immaginiamo di voler visitare e poi acquistare una casa per le vacanze senza la necessità di doversi spostare. Potremmo entrare nel Metaverso attraverso il nostro avatar, stringere la mano dell’agente di vendita attraverso il guanto virtuale, chiedere informazioni e visitare la casa riprodotta fedelmente, affiancandosi anche alle finestre per apprezzarne la veduta. Inoltre, qualora fosse di nostro gradimento, potremmo acquistarla con una transazione in criptovalute e fare il passaggio di proprietà utilizzando il paradigma blockchain

Ad oggi possiamo trovare circa 40 piattaforme che si autodefiniscono metaversi. Tra questi mondi, i preferiti dagli utenti sono quelli dei giochi come Fortnite, Roblox e Minecraft

Per accedere ad uno di questi spazi tridimensionali immersivi non sono richieste competenze particolari nel campo informatico. È sufficiente disporre di un computer o di uno smartphone, di una connessione ad internet e di un account su una delle piattaforme dedicate, come ad esempio Decentraland.

E per rendere l’esperienza ancora più immersiva è possibile utilizzare i visori di realtà aumentata ed accedere ai mondi di Manova World o Horizon Worlds

L’Osservatorio del Metaverso

Vincenzo Cosenza, consulente di marketing e comunicazione, ha avviato un Osservatorio del Metaverso al fine di studiare l’evoluzione di questi spazi tridimensionali immersivi.

Il primo prodotto dell’Osservatorio è una mappa dei metaversi disponibili ad oggi per i consumatori.

La mappa considera solo i metaversi già utilizzabili e classifica i mondi virtuali secondo due dimensioni: «la tecnologia di accesso (browser/app o device per la realtà virtuale) e la tecnologia di funzionamento dell’economia interna del metaverso (blockchain o meno)».

Dall’analisi effettuata dall’Osservatorio emerge che, ad oggi, il gruppo più nutrito è quello in cui i mondi virtuali sono più facilmente accessibili attraverso un browser o un’applicazione per smartphone.

La visione di Mark Zuckerberg sul Metaverso

Mark Zuckerberg, CEO di Meta, ritiene che tra qualche anno l’intera vita dell’uomo si trasferirà in un mondo virtuale, abbandonando quello reale: «Molte persone pensano che il metaverso riguardi un luogo, ma io credo che riguardi il momento in cui mondi digitali immersivi diventeranno il modo principale in cui viviamo le nostre vite e trascorriamo il nostro tempo».

Anche Melanie Subin, direttore del Future Today Institute, ha affermato che «una grande percentuale di persone trascorrerà la maggior parte delle ore di veglia nel metaverso entro il 2030».

Uno dei progetti sul quale Mark Zuckerberg e la sua Società Meta sta investendo è Project Nazare: si tratta di occhiali high-tech a realtà aumentata che costituiranno la «porta di accesso» al metaverso. 

Zuckerberg mira a un impatto sul mercato della tecnologia simile a quello avuto da Steve Jobs con il suo iPhone.

La prima generazione del Visore VR targato Meta, progettata per funzionare indipendentemente dagli smartphone,  dovrebbe uscire entro il 2024, una seconda versione con design più leggero nel 2026, seguita da una terza versione nel 2028. 

Vivremo tutti nel Metaverso? Quando? 

Oggi i mondi virtuali disponibili sono appena agli inizi. Li possiamo paragonare al simulatore di guida Out Run, progettato da SEGA nel 1986, che utilizzava un motore grafico tridimensionale a poligoni, che non ha nulla a che vedere con gli attuali simulatori di guida realistici che sfruttano il 4K a 120 fps.

Le piattaforme del futuro, grazie agli ingenti investimenti delle Big Tech, costituiranno un’evoluzione di internet, in cui la rete non sarà più formata da siti, ma da molteplici mondi digitali tridimensionali, nei quali muoversi attraverso la propria identità digitale.

Ad oggi non sappiamo se e quando arriveremo a questi sviluppi.

Ciò che è certo, invece, è che l’eventuale sviluppo del metaverso non potrà che stravolgere le dinamiche economiche, sociali, familiari e molti altri aspetti della nostra vita. 

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