L’aristocrazia di elite, la famiglia Docimo

Mario Campanella
2 Min di lettura

Patrimonio indelebile di una Calabria che ha generato intelligenze per la Nazione

Ci sono aristocrazie elitarie, professionali e fattuali. Un insieme di saperi e conoscenze che legano gli uomini ai fatti.

La famiglia Docimo ne è un grande esempio. Di chiari origini cosentine, a partire da Ludovico, straordinario medico chirurgo del novecento, fino al figlio Rocco, entrambi dì Rose,un paesino distante pochi chilometri da Cosenzay, fino ai giorni nostri. Rocco era direttore della Scuola di specializzazione in chirurgia della Federico II di Napoli. Ed è a Napoli che si è insediata la famiglia, oggi rappresentata da Ludovico, anch’egli ordinario alla Federico II, e di recente eletto presidente della società italiana di chirurgia.

Il fratello Gianni è uno dei massimi esperti nazionali di chirurgia della tiroide. Raffaella Docimo è ordinario a Tor vergata, mentre Patrizia è una manager di successo.

Il padre, Rocco,era un uomo generoso ma inflessibile. Il suo mantra era studiare. Il concetto oggi contestato dì meritocrazia alla base del suo acume. Unico difetto,la marea di sigarette fumate.

La famiglia Docimo è legata profondamente alle sue origini. La moglie di Rocco è una Pastore, altra famiglia prestigiosa dì medici cosentini. Ludovico senior e Rocco sono sepolti proprio a Rose,che nelle scorse settimane ha conferito la cittadinanza onoraria a Ludovico Jr.

Un esempio pragmatico di vicinanza con il territorio, patrimonio indelebile di una Calabria che ha generato intelligenze per il resto della Nazione.

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