Spesso criticata, Halloween è l’antica festa celtica arrivata in tutto il mondo e festeggiata in modi diversi. Il suo obiettivo è esorcizzare la paura e divertirsi
Contestata da borghesotti e bigotti, ma amatissima da grandi e piccini. È la festa di Halloween. Ed è giunto il suo momento. Le vetrine dei negozi hanno cominciato a riempirsi di ragnatele, cappelli da strega e fantasmi buffi. Le zucche escono fumanti dai forni ed è già in corso la ricerca del costume più originale.
Halloween ieri: i Celti
Halloween – forma maccheronica di All Hallows’Eve – affonda le sue radici nella lontanissima civiltà celtica che il 31 ottobre celebrava la festa di Samhain, una sorta di capodanno che separava il periodo estivo da quello invernale e nella quale, secondo le credenze dell’epoca, il mondo terreno e quello dell’aldilà potevano incontrarsi.
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È la forma meno noiosa della cattolica Ognissanti che attraverso costumi, maschere, trucchi ha la fondamentale funzione di divertire e riuscire nel difficile compito di esorcizzare la paura.
Il primo novembre per i Celti, infatti, iniziava il lungo periodo buio e freddo dell’inverno, simbolicamente associato alla morte. Ecco, dunque che si credeva che la sera prima i fantasmi dei morti tornassero sulla Terra.
Halloween oggi in tutto il mondo
Oggi i significati puramente religiosi o spirituali sono stati soppressi da un più spensierato folklore e desiderio di divertirsi, nonché da un estremo consumismo ma non per questo la festività perde rilevanza, anzi si reinventa in maniera diversa.
D’altronde, mica Natale è rimasto solo la celebrazione della nascita di Gesù Bambino. Halloween è celebrata in tutte le latitudini. Dagli abiti sgargianti e i teschi fucsia e gialli nel Dia de los Muertos in Messico al mito di Dracula della Romania, fino al “dolcetto o scherzetto” in tutte le salse linguistiche, quella del 31 ottobre è una serata di festa in cui si deride la morte. La festa messicana dei morti è talmente caratteristica da essere stata proclamata dall’Unesco nel 2003 patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
Il popolo messicano ritrae la Signora Morta in maniera insolita e bizzarra per chi è abituato alla figura nera con la falce. Come lei, ci si veste con costumi ricchi di colori sgargianti e luminosi, abbelliti con fiori chiamati “Chempasuchil”. In compagnia di famigliari e amici si canta, balla e sfila vestiti da scheletri. L’intento è celebrare la vita e rendere omaggio agli antenati defunti. Fondamentali sono infatti gli altari ricoperti di candele, fiori, teschi di zucchero, bottiglie di tequila e fotografie dei morti.
In Austria, a Retzer Land, si tiene il festival della zucca. Ed è bello credere che lasciare pane, acqua e una lampada spenta aiuterà le anime morte a essere accolte sulla Terra.
In Cina c’è invece il “Teng Chieh” o “Hungry Ghost Festival”. Non è un’usanza di Halloween, piuttosto un’antica tradizione taoista che guida gli spiriti che camminano sulla terra. Al tramonto del 15° giorno del 7° mese lunare, mese fantasma, le persone distribuiscono incenso, cibo e acqua davanti alle foto dei familiari deceduti. Gli spiriti potrebbero quindi elargire benedizioni o punizioni ai loro parenti in vita. Secondo molti, questo sarebbe un modo per placare i fantasmi che vagano affamati dall’inizio del mese fantasma.
Corinaldo è la capitale italiana di Halloween
Halloween ha fatto la propria comparsa in Italia piuttosto recentemente. Ha superato le sparute critiche e oggi abbiamo perfino la “capitale italiana di Halloween”.
Si tratta di Corinaldo, città medievale delle Marche, che diventa per una settimana teatro della festa delle Streghe. Viene offerto il vero intrattenimento da brivido, divertimenti spettrali e taverne che servono cibo e bevande macabri. Il momento clou della settimana è proprio la notte di Halloween, quando la gente del posto festeggia con uno spettacolo di musica e fuochi d’artificio.
Finalmente Halloween è ritornato e con essa anche il momento in cui, per un po’, possiamo non avere paura della paura e celebrare la vita riconoscendo che la morte fa parte di essa.
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