“Cercherò con tutte le mie forze di essere il presidente di tutti”, è questa la promessa del neoeletto La Russa dopo che con ben 116 voti è diventato la seconda carica dello Stato. A votarlo anche l’opposizione: “Grazie a chi mi ha votato fuori dalla maggioranza”, ha affermato durante il suo primo discorso
Abbiamo un nuovo presidente del Senato, è Ignazio La Russa, classe 1947, fondatore di Fratelli d’Italia nel dicembre 2012 insieme a Giorgia Meloni e Guido Crosetto. È diventato oggi la seconda carica dello Stato, dopo il Presidente della Repubblica, con ben 116 voti.
Assenti al voto i senatori di Forza Italia, per gli azzurri hanno votato solamente Silvio Berlusconi e Maria Elisabetta Alberti Casellati la quale ha appena terminato il proprio mandato di presidente del Senato. Se la maggioranza, a causa di FI, non si è dimostrata coesa durante la prima prova d’aula, anche l’opposizione ha mostrato segnali divisivi. Infatti, secondo i calcoli di youtrend sono almeno 17 i senatori dell’opposizione che lo hanno votato.
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Così, senza FI ma con l’appoggio dei senatori fuori dal centrodestra, Ignazio La Russia viene eletto al primo colpo con 116 voti presidente del Senato, la maggioranza richiesta era di 104 voti. Le schede bianche erano 65 mentre due voti sono andati a Liliana Segre e altrettanti a Calderoli.
Le Congratulazioni dal centrodestra e le critiche dall’opposizione
La premier in pectore, Giorgia Meloni, scrive su Twitter: “Congratulazioni al neo presidente del Senato Ignazio La Russa. Un uomo che ha sempre saputo mettere il senso delle Istituzioni al servizio di tutti gli incarichi ricoperti. Siamo certi farà altrettanto bene, con autorevolezza, competenza e imparzialità alla Presidenza del Senato”.
Il leader della Lega, Matteo Salvini, twitta: “Complimenti al presidente del Senato Ignazio La Russa, sostenuto dall’intero gruppo della Lega. Buon Lavoro!”.
Berlusconi, il leader di FI, pubblica una foto con il neo presidente eletto e il suo messaggio di congratulazioni: “Sono lieto per l’elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato della Repubblica. Non solo non ho mai avuto alcuno scontro con lui – puntualizza subito il Cav– ma stiamo collaborando lealmente e in pieno accordo per dare al nostro Paese un assetto istituzionale stabile e un governo forte e coeso”.
Dall’opposizione invece, arrivano voci di giustificazioni e accuse reciproche sui voti al neo presidente La Russa. Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi scrive dal proprio profilo Twitter: “Oggi noi in Senato abbiamo votato scheda bianca. L’elezione di La Russa nasce da un regolamento di conti interno alla destra e prima ancora dalla folle strategia delle alleanze del PD e di Enrico Letta”.
Il segretario del Pd, Enrico Letta, ha commentato così l’accaduto: “Irresponsabile oltre ogni limite il comportamento di quei senatori che hanno scelto di aiutare dall’esterno una maggioranza già divisa e in difficoltà. Il voto di oggi al Senato certifica tristemente che una parte dell’opposizione non aspetta altro che entrare in maggioranza”.
Il primo discorso del nuovo presidente del Senato
Prima di parlare da presidente ha consegnato un mazzo di rose bianche alla senatrice a vita Liliana Segre colei che presieduto la prima seduta di palazzo Madama e ha annunciato il nome del neoeletto. Poi, quasi mezz’ora di discorso. La Russa ha ringraziato coloro che l’hanno votato, coloro che non l’hanno votato e anche coloro che non si aspettava lo votassero: “Grazie a chi mi ha votato fuori dalla maggioranza. Grazie davvero di cuore”, ha affermato all’inizio del suo discorso.
“Grazie al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che io ho conosciuto e apprezzato sin da prima che diventasse presidente della Repubblica. Ho conosciuto la sua intelligenza, la sua capacità politica che ancora oggi manifesta nel suo altissimo ruolo”. Un ringraziamento alla senatrice Segre e sul suo discorso in aula, La Russa ha affermato: “Non c’è una sola parola di quello che ha detto che non ha meritato il mio applauso”.
Dopo una prima parte dedicata ai ringraziamenti, il neo presidente omaggia il popolo ucraino: “Ai patrioti ucraini va il mio pensiero, così come ai profughi e rifugiati ucraini e che da ogni parte del mondo scappano da quella guerra”, poi condanna tutte le guerre. Cita il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini: “Si Combatte non solo quando c’è la speranza di vincere, ma anche quando ne vale la pena”. Poi racconta la sua esperienza: “Ho cominciato a fare politica appena nato, mio padre faceva politica, aveva le sue idee mai rinnegate. Io ho iniziato nelle organizzazioni giovanili, nei momenti della contestazione, della violenza, della resistenza al terrorismo”. Ricorda gli eroi “lasciati troppo soli quando erano in vita” che hanno sacrificato per lo Stato le proprie esistenze, agenti di polizia, magistrati, giornalisti, carabinieri “possono e devono essere ricordati nel migliore dei modi con un costante impegno di tutti nel condurre la battaglia per la legalità come ci hanno insegnato Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”, qui applausi dall’aula.
Infine, conclude il suo discorso senza giri di parole o frasi ad affetto: “Il mio è un compito di servizio, non devo cercare oggi agli applausi, non devo dire parole roboanti o captare la vostra benevolenza. Lo dovrò fare ogni giorno, le scelte che dovrò fare a volte piaceranno a volte non piaceranno – continua – non c’è bisogno di parole che suscitano un applauso, ma solo di una sincera promessa, cercherò con tutte le mie forze di essere il presidente di tutti”, conclude così La Russa.
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